Con la recente morte di Keith Lamar Scott è giunto a 194 il totale di afroamericani morti quest’anno negli Stati Uniti per mano della polizia. Lo ha confermato l’esperto specializzato del quotidiano The Guardian, citato da Prensa Latina.
Il progetto del portale britannico informa sul totale di tutti i morti negli scontri diretti con la polizia e la sua affidabilità è stata riconosciuta dalle stesse autorità federali di questo paese.
I poliziotti che hanno ammazzato Scott cercavano un altro uomo e affermano che quest’ultimo aveva un’arma, cosa i suoi familiari negano assolutamente. Questo ha provocato un’ondata di protesta e vandalismo a Charlotte, in Carolina del Nord.
La morte di Scott è avvenuta il giorno seguente a quello della diffusione di vari video che mostrano come un ufficiale di polizia ha ucciso Terence Crutcher, un cittadino negro di 40 anni, senza armi e con le mani in alto, a Tulsa, in Oklahoma. Secondo le autorità, il voluminoso Crutcher si è rifiutato di seguire le indicazioni dei poliziotti ed hanno negato che la razza abbia qualcosa a che vedere con le preoccupazioni degli agenti.
Nel luglio scorso la morte in giorni successivi, di Alton Sterling e Philando Castile, ha scatenato un’altra ondata di proteste contro la brutalità della polizia che ha incluso l’assassinio di vari agenti a Dallas. I due uomini sono stati uccisi da un cecchino con problemi mentali.
Secondo il quotidiano britannico The Guardian gli uomini negri da 15 a 34 anni, hanno nove volte più probabilità di morire per mano della polizia di qualsiasi altro gruppo demografico e di fatto, nel 2015, sono stati 306 gli afroamericani morti in questo modo.