René Vázquez Díaz https://lapupilainsomne.wordpress.com
Il 14 agosto dello scorso anno, il Segretario di Stato John Kerry disse solennemente alla riapertura dell’ambasciata USA a L’Avana: “Siamo sicuri che questo è il momento di avvicinarci; due popoli ora non nemici né rivali ma vicini”.
Obama poi è andato a L’Avana, dove recitò il catechismo dottrinario del capitalismo. E’ stato un brillante sermone politicizzato che, per forza, lo ha costretto a mentire. La sua più curiosa bugia, che oggi è diventata grottesca, è stato quando ha detto in spagnolo: “Coltivo una rosa bianca” e ha continuato: “José Martí fece questa offerta di amicizia e pace tanto ad amici che nemici. Oggi, come Presidente degli Stati Uniti d’America io offro al popolo cubano il saluto di pace”.
Veniva detto: da ora la superpotenza che ha generato fame, stenti e morte entro in seno al popolo cubano ci offriva la pace niente meno che in nome di Martí; ora non saremo più nemici. Solo vicini.
Ma né Obama né Kerry dissero che saremmo stato buoni vicini. Abbiamo conformarci ad una sorta di vicinanza senza ostilità. Non era male. La piccola Cuba li aveva costretti a piegare la cresta imperiale e dovettero sedersi e negoziare. Ma dire buon vicino era pericoloso come la famosa “politica del buon vicino” applicata a Cuba negli anni ’30 fu un esempio scolastico di dominio totale: davanti alla situazione rivoluzionaria che rovesciò il dittatore Machado, un tempo altro buon amico degli USA, il proconsole Sumner Welles fu inviato a Cuba con 29 navi da guerra per manipolare, corrompere, minacciare e armare disperatamente un pupazzo di governo affine agli USA. La Rivoluzione del 33 fallì e diede inizio dell’era che sarebbe stata dominato da Batista. Poi fummo buoni vicini sottomessi fino al primo gennaio 1959. Da allora, Cuba fu nemica per eccellenza. Lo scorso anno i cubani di dentro e fuori abbiamo creduto onestamente che avremmo smesso di essere nemici.
Ma il 14 settembre di quest’anno Obama ha buttato giù l’era immaginaria della vicinanza senza ostilità: quel giorno il presidente ha esteso, ancora una volta, l’aggressione contro Cuba, sotto la cosiddetta Legge del Commercio con il Nemico, uno statuto del 1917 applicabile in tempi di guerra o di emergenza nazionale. Cuba è l’unico paese in tale lista di nemici. E’ una lista infame, tenendo conto delle dichiarazioni del Presidente e del Segretario di Stato, ora anche traditrice.
Tale lista di un solo paese sarebbe ridicola se non fosse perché la Legge di Commercio con il Nemico è quella che sostiene il blocco economico e finanziario contro Cuba, che colpisce tutta la popolazione ed in particolare i gruppi più vulnerabili. Il blocco si applica in modo extraterritoriale in tutto il mondo, contro ogni individuo o entità che fa affari con Cuba o che agevoli le sue transazioni nel mercato mondiale. Economicamente, tutti perdono con il blocco ma la stampa internazionale, finge che non esiste più.
La verità è che il l’accanimento contro il popolo cubano continua, nonstante Obama abbia riconosciuto che quelle vessazioni, 24 ore al giorno per mezzo secolo, fallirono nel loro tentativo di distruggere la Rivoluzione. E nonostante le insufficienti misure che Obama ha preso per alleviare l’assedio, ciò che continua ad accadere è questo:
Il governo USA vieta ai suoi stessi cittadini di viaggiare liberamente a Cuba.
Vieta le navi di qualsiasi paese che approdano nei porti nazionali cubani tocchino porti USA per 180 giorni.
Impedisce che Cuba imposti, da paesi terzi, prodotti che contengano più del 10% di componenti USA.
Vieta le società USA realizzino investimenti a Cuba.
Vieta che Cuba utilizzi il dollaro nelle sue transazioni internazionali.
Persegue implacabilmente ogni ente finanziario di qualsiasi paese che faccia transazioni con Cuba, infliggendogli multe milionarie in tribunali USA.
Vieta le importazione negli USA di servizi cubani e prodotti vitali dell’economia cubana come tabacco, rum, prodotti sofisticati dell’industria biotecnologica cubana e anche vieta l’importazione di prodotti fabbricati in paesi terzi, se contengono materie prime cubane come nichel o zucchero.
Crea ostacoli insormontabili al commercio di farmaci e alimenti con Cuba, e anche ostacola le donazioni umanitarie.
Pretende controllare totalmente il futuro politico ed economico di Cuba per mezzo di leggi stipulate a Washington, ma che devono applicarsi in territorio cubano, come la Legge Helms-Burton e la Legge Torricelli.
Come spiegare questa espressione inaudita di primitivo revanscismo contro un piccolo e debole vicino? Qual è il presunto potere segreto e invincibile di Cuba, perché la più grande potenza della storia vuole schiacciarla e non riesce nel tentativo?
Il diritto internazionale stabilisce che la popolazione civile deve essere protetta dai peggiori effetti dei conflitti tra le nazioni. Tuttavia, le azioni aggressive USA, di cui ho appena citato alcune, impongono condizioni di vita, deliberatamente calcolate, per l’eliminazione fisica di una parte della popolazione. Quindi il blocco è una forma di genocidio silenzioso.
Il prossimo 26 ottobre si realizzerà la votazione annuale all’ONU per esigere l’abolizione incondizionata delle sanzioni USA contro Cuba. L’anno scorso l’isolamento dell’aggressore è stato quasi totale; 191 paesi (su 193) hanno votato contro il blocco USA. Solo gli USA ed Israele hanno votato per mantenerlo. Ci si chiede quando lo stato ebraico voterà secondo giustizia, e non per mera convenienza.
Cuba, enemiga exclusiva de Estados Unidos
Por René Vázquez Díaz
El 14 de agosto del año pasado, el Secretario de Estado John Kerry dijo solemnemente en la reapertura de la embajada estadounidense en La Habana: “Estamos seguros de que este es el momento de acercarnos; dos pueblos ya no enemigos ni rivales, sino vecinos”.
Luego Obama fue a La Habana, donde recitó el catecismo doctrinario del capitalismo. Fue un brillante sermón politizado que, por fuerza, lo obligó a mentir. Su mentira más curiosa, que hoy se ha vuelto grotesca, fue cuando dijo en español: “Cultivo una rosa blanca”, y continuó: “José Martí hizo esta oferta de amistad y paz tanto a amigos como enemigos. Hoy, como Presidente de Estados Unidos de América yo le ofrezco al pueblo cubano el saludo de paz”.
Quedaba dicho: a partir de ahora la superpotencia que ha generado hambre, vicisitudes y muerte en el seno del pueblo cubano, nos ofrecía la paz nada menos que en nombre de Martí; ya no seríamos enemigos. Solo vecinos.
Pero ni Obama ni Kerry dijeron que seríamos buenos vecinos. Teníamos que conformarnos con una especie de vecindad sin enemistad. No estaba mal. La diminuta Cuba los había obligado a doblar la cerviz imperial y tuvieron que sentarse a negociar. Pero decir buen vecino era peligroso ya que la famosa “política del Buen Vecino” aplicada a Cuba en los años 30 fue un ejemplo escolar de dominación total: ante la situación revolucionaria que tumbó al dictador Machado, otrora buen amigo de Estados Unidos, el procónsul Sumner Welles fue enviado a Cuba junto con 29 buques de guerra para manipular, sobornar, amenazar y armar desesperadamente un muñeco de gobierno afín a Estados Unidos. La revolución del 33 quedó frustrada y dio paso al comienzo de la era que sería dominada por Batista. Luego fuimos buenos vecinos sometidos, hasta el primero de enero de 1959. Desde entonces Cuba fue la enemiga por excelencia. El año pasado los cubanos de dentro y de fuera creímos honestamente que habíamos dejado de ser enemigos.
Pero el 14 de septiembre de este año Obama echó por tierra la era imaginaria de la vecindad sin enemistad: ese día el Presidente prolongó una vez más la agresión contra Cuba, bajo la llamadaLey de Comercio con el Enemigo, un estatuto de 1917 aplicable en tiempos de guerra o de emergencia nacional. Cuba es el único país en esa lista de enemigos. Es una lista infame y, si se tiene en cuenta las declaraciones del Presidente y el Secretario de Estado, ahora también traicionera.
Esa lista de un solo país sería ridícula si no fuera porque la Ley de Comercio con el Enemigo es la que sustenta el bloqueo económico y financiero contra Cuba, que afecta a toda la población y en especial a los grupos más vulnerables. El bloqueo se aplica de manera extraterritorial en el mundo entero, contra todo individuo o entidad que haga negocios con Cuba o que facilite sus transacciones en el Mercado Mundial. Económicamente, todos pierden con el bloqueo pero la prensa internacional finge que ya no existe.
La verdad es que el encarnizamiento contra el pueblo cubano continúa, a pesar de que Obama reconoció que ese acoso de 24 horas al día durante medio siglo fracasó en su afán de destruir a la Revolución. Y pese a las medidas insuficientes que Obama ha tomado para aliviar el asedio, lo que sigue sucediendo es lo siguiente:
El Gobierno de Estados Unidos prohíbe que sus propios ciudadanos viajen libremente a Cuba.
Prohíbe que los buques de cualquier país que atraquen en puertos cubanos toquen puertos estadounidenses durante 180 días.
Impide que Cuba importe, desde terceros países, productos que contengan más del 10 % de componentes norteamericanos.
Prohíbe que compañías estadounidenses realicen inversiones en Cuba.
Prohíbe que Cuba utilice el dólar en sus transacciones internacionales.
Persigue implacablemente a toda entidad financiera de cualquier país que haga transacciones con Cuba, imponiéndoles multas millonarias en tribunales estadounidenses.
Prohíbe las importaciones a Estados Unidos de servicios cubanos, así como de productos vitales de la economía cubana como el tabaco, el ron, productos sofisticados de la industria biotecnológica cubana e incluso prohíbe la importación de productos manufacturados en terceros países, si contienen materias primas cubanas como níquel o azúcar.
Crea obstáculos insalvables para el comercio de medicamentos y alimentos con Cuba, e incluso obstaculiza las donaciones humanitarias.
Pretende controlar totalmente el futuro político y económico de Cuba por medio de leyes estipuladas en Washington, pero que deben aplicarse en territorio cubano, como la Ley Helms-Burton y la Ley Toricelli.
¿Cómo explicar esta expresión inaudita de revanchismo primitivo contra un vecino pequeño y débil? ¿Cuál es el supuesto poderío secreto e invencible de Cuba, para que la potencia más grande de la Historia quiera aplastarla y fracase en el intento?
La Ley Internacional estipula que la población civil ha de estar protegida de los peores efectos de los conflictos entre las naciones. No obstante, las acciones agresivas de Estados Unidos, de las cuales sólo he citado algunas, imponen unas condiciones de vida deliberadamente calculadas para la eliminación física de una parte de la población. Por eso el bloqueo es una forma de genocidio silencioso.
El 26 de octubre próximo se realizará la votación anual en la ONU para exigir el levantamiento incondicional de las sanciones de Estados Unidos contra Cuba. El año pasado el aislamiento del agresor fue casi total; 191 países (de 193) votaron contra el bloqueo norteamericano. Solo Estados Unidos e Israel votaron por mantenerlo. Uno se pregunta cuándo el Estado judío votará de acuerdo a la justicia, y no por mera conveniencia.