Dal 2013, su richiesta del governo della presidente Dilma Rousseff e con la partecipazione dell’Organizzazione Panamericana della Salute, Cuba si è incorporata al Programma “Más Médicos”.
Per questo programma del governo hanno lavorato durante questo periodo, in Brasile, 11.400 medici cubani che hanno prestato servizio in 3356 municipi che rappresentano l’83% dei 4058 che partecipano al programma.
Se si considera che in Brasile ci sono 5.570 municipi, i nostri medici sono stati presenti in due terzi di questo paese, assistendo 40 milioni di brasiliani e in particolare le famiglie più povere.
Questo ha apportato un positivo impatto negli indici di salute di questa nazione.
Di fronte alla scadenza dell’attuale accordo e nel mezzo dei recenti avvenimenti in Brasile, un inviato speciale del governo cubano aveva consultato il 30 maggio scorso l’ancora presidente Dilma Rousseff e ugualmente aveva chiesto di conoscere l’opinione dell’ex presidente Luiz Inácio Lula Da Silva, il giorno dopo.
Dilma aveva considerato che il Programma “Más Médicos” doveva continuare perchè era un patrimonio del popolo del Brasile.
Poi aveva affermato che Cuba è stata sempre un esempio per il lavoro dei suoi medici e che ringraziavano infinitamente il gesto generoso del nostro popolo e del nostro governo d’inviare i medici di Cuba per assistere la popolazione brasiliana.
Lula, ha assicurato che il Programma “Más Médicos” è un conquista già radicata nella cultura del Brasile e che non la si poteva perdere, per cui mantenere il lavoro dei medici cubani è un esempio non solo per il popolo del Brasile, ma per tutto il mondo.
In corrispondenza, il Ministero di Salute Pubblica di Cuba, impegnato con i principi solidali e umanisti che hanno sempre guidato la collaborazione medica dell’Isola, continuerà a partecipare all’accordo con l’Organizzazione Panamericana della Salute per l’applicazione del programma “Más Médicos”, sino a che si mantengano le garanzie offerte dalle attuali autorità.
MINISTERO DI SALUTE PUBBLICA
L’Avana. 27 settembre del 2016
