Corrado Barenco, giornalista e membro del direttivo ASC
Anche in questo caso non si può che denunciare la parzialità dell’informazione dei nostri mass-media. Non smetteremo mai di denunciare questo modo di fare asservito al potere degli Stati Uniti che continua a considerare l’isola un pericolo perpetrando una politica che ha quale obiettivo quello di far ritornare Cuba ai tempi di Batista, ossia una colonia americana.
In questi giorni le notizie del ciclone Matthew, uni dei più distruttivi degli ultimi decenni, abbattutosi sulla zona dei caraibi hanno inondato i nostri mezzi di comunicazione. Accanto alle centinaia di morti a Haiti, le informazioni fornite passavano direttamente negli Stati Uniti con dovizia di particolari sulle misure prese, sui pericoli per la popolazione americana della costa sudorientale del paese. Cuba è stata saltata come se fosse un’isola felice, eppure il ciclone ha colpito duramente anche la maggiore delle Antille. Baracoa, la città costiera situata di fronte a Haiti è stata colpita duramente e praticamente distrutta dalla furia dei venti che soffiavano a più di 220 km all’ora e alla forza del mare che ha invaso tutta la cittadina.
Ma a Cuba non ci sono stati morti e allora il ciclone non valeva una notizia, nemmeno il fatto che l’isola si era preparata per l’arrivo del ciclone, evacuando migliaia di persone dalle zone pericolose, con la protezione civile intervenuta in tempo per proteggere le istallazioni più importanti della regione. E poi, dopo il passaggio del ciclone, l’intervento delle brigate a sostegno della popolazione colpita con una moltitudine di volontari che si sono recati nella regione sudorientale per i lavori di ripristino della situazione sia nelle installazioni pubbliche che in quelle private.
Certo parlare di tutto questo per i nostri mass-media non solo non era interessante perché non c’erano vittime ma sarebbe stato difficile spiegare che quel paese comunista che secondo gli opinions leader occidentali viola apertamente i diritti umani in questo caso è intervenuto con tutta una serie di misure a favore della popolazione e ha così evitato che un fenomeno meteorologico di una forza inimmaginabile facesse un numero di vittime importante come sfortunatamente è avvenuto ad Haiti.
Anche in questo caso non si può che denunciare la parzialità dell’informazione dei nostri mass-media nei confronti di un paese che ancora una volta ha dimostrato di saper difendere la sua gente evitando stragi che in nazioni vicine e anche più sviluppate hanno fatto centinaia di morti. Non smetteremo mai di denunciare questo modo di fare asservito al potere degli Stati Uniti che, nonostante il ripristino delle relazioni diplomatiche con Cuba, continua a considerare l’isola un pericolo perpetrando una politica che ha quale obiettivo quello di far ritornare Cuba ai tempi di Batista, ossia una colonia americana destinata allo sfogo dei ricchi cittadini americani.