Austerità e repressione. Due parole per definire il nuovo corso dell’Argentina da quando al potere è salito Mauricio Macri che immediatamente ha instaurato un regime neoliberista dove sono aumentate esponenzialmente povertà e repressione di fronte alle legittime proteste popolari.
Lo scorso venerdì sono trascorsi 300 giorni da quando è stata incarcerata in maniera assolutamente arbitraria Milagro Sala. dirigente sociale, attivista e deputata per l’Argentina al Parlasur, l’assemblea parlamentare del Mercosur.
Finanche le Nazioni Unite hanno chiesto l’immediata scarcerazione della dirigente del partito Tupac Amaru, accusata di aver guidato una protesta – a gennaio del 2016 – a Jujuy contro il governatore Gerardo Morales, sodale di Mauricio Macri. In seguito è stata accusata anche di associazione illecita, estorsione e frode nei confronti della pubblica amministrazione.
Attraverso un comunicato stampa, le Nazioni Unite, hanno denunciato che la detenzione indeterminata di Milagro Sala è illegale. Oltre al fatto che il governo argentino ha impedito l’esercizio del diritto alla difesa di Milagro Sala per la mancanza di precisione e chiarezza nei fatti che le vengono contestati.
Restiamo in attesa di un sussulto da parte della nostra democratica stampa. Siamo ben consci però che si tratterà di un’attesa di vana, visto che i nostri media sono impegnati a indagare su vicende ben più importati e scandalose rispetto all’illegale detenzione di una persona innocente.