Norelys Morales Aguilera https://islamiacu.blogspot.it
Il “2016 è stato un anno disastroso per i diritti umani in tutto il mondo” per cui “i valori umani sono sotto attacco”, secondo l’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani Zeid Ra’ad Al Hussein.
Per il rappresentante, l’avverso scenario prevalente è segnato dall’auge di movimenti estremisti colpevoli di un’orribile violenza, conflitti sanguinosi e danni per il cambio climatico e le disuguaglianze economiche e le sconfinate ambizioni di alcuni per il potere.
Tuttavia, nel descrivere il contesto, le stesse Nazioni Unite pongono male l’equazione. [1] È il sistema imperante che conduce a catastrofi umani e ambientali. I silenziati, non in silenzio, poiché gridano disperatamente, dovranno impossessarsi dei cambi e poter, infine, superare le tragedie.
Per gli emarginati del pianeta i diritti umani non sono universali perché non sono al loro servizio e di ciò che si tratta è riscattarli e porli al servizio degli emarginati. E’ drammatico che del discorso sui diritti di tutti, se ne stiano appropriando le forze minoritarie della globalizzazione. Esse definiscono il significato e lo scopo dei diritti umani. Le stesse forze che violano i diritti dei poveri si presentano come loro protettori, ha affermato Felix Wilfred, che solleva la domanda essenziale: Diritti Umani e Diritti dei Poveri? [2]
Inoltre Wilfred, tra altre attendibili affermazioni, da questa incontrastabile valutazione: “Il capitalismo multinazionale, con il suo mercato globale penetra ogni settore della vita umana. Davanti a lui, le nazioni sono impotenti … il nuovo sistema economico internazionale ha creato una crisi senza precedenti nel campo dei diritti umani. Si violano i diritti dei poveri al cibo, all’assistenza sanitaria di base, all’istruzione primaria. Ancora non ci sono meccanismi adeguati per contrastare questo assolutismo economico che richiede un numero infinito di sacrifici umani … Le accuse della guerra fredda hanno lasciato il posto a una politica dei diritti umani tra il nord e il sud.”
E’ tale politica dei diritti umani tra il nord ed il sud, quella che ha portato all’attuale scenario, descritto dall’ONU, ma mal posto, posto che un meccanismo NON democratico regge il maggior organismo dei paesi del mondo. L’esempio più noto è che i potenti hanno il diritto di veto contro la maggioranza assoluta dell’Assemblea Generale. Così, l’anti – democrazia campeggia nelle relazioni internazionali.
L’egemonia del mercato sulle persone e la pratica dei diritti umani sono incompatibili in quanto:
– 795 milioni di persone soffrono la fame
– 781 milioni di adulti sono analfabeti
– 17 000 bambini muoiono ogni giorno per malattie curabili
– Le spese militari annuali in tutto il mondo sono più di 1,7 milioni di milioni di $. [3]
– I conflitti e disastri colpiscono 535 milioni di bambini
– Il cambio climatico minaccia l’esistenza della specie umana,
– La ricca Europa non protegge i rifugiati
– E’ vergognosa la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità
– Ci sono ancora moderne forme di schiavitù e violenza di genere
– Non c’è giustizia per ambientalisti e giornalisti assassinati.
– Sette persone su dieci vivono in un paese dove il divario tra ricchi e poveri è maggiore oggi di 30 anni fa.
– L’1% più ricco della popolazione mondiale possiede quasi la metà della ricchezza del pianeta, mentre l’altra metà è divisa tra il restante 99%.
E, per gli ingenui che pensano che l’attuale sistema fornirà un qualche incoraggiamento, un rapporto della ONG Oxfam nel 2016 [4] sulla crisi dell’estrema disuguaglianza, indicò che dal 2010, la ricchezza della metà più povera della popolazione si è ridotta di un bilione di dollari, che rappresenta un calo del 38%, anche se la popolazione mondiale è cresciuta di circa 400 milioni di persone durante lo stesso periodo. Nel frattempo, la ricchezza delle 62 persone più ricche del mondo è aumentata di più di 500000 milioni di dollari, raggiungendo un totale di 1,76 bilioni di dollari.
Le aberranti diseguaglianze sono state viste da un altro punto di vista dal National Geographic [5], famoso per i suoi reportage in tutto il mondo, che questo 2016 ha presentato il libro “1% Privilege in a Time of Global Inequality -Privilegio in un tempo di globale disuguaglianza-“, che include 50 immagini di vari fotografi che mostrano le enormi disparità di classe nei luoghi più diversi.
“Quando infondiamo glamour o l’eroismo all’1% più basso, ai migranti che cercano di sopravvivere, ciò che facciamo è accettare la loro sofferenza e in un certo senso, stiamo anche permettendo che persista la loro situazione, questa ingiustizia economica”, ha dichiarato Myles Little, editore del libro.
“Invece di convertire le persone come icone o eroi”, aggiunge, “potremmo dire che sono vittime di un crimine. E non sono loro che dovremmo interrogare, ma forse la gente che li mise in tale situazione”.
Guarda un po lo scenario creato da coloro che parlano di diritti umani e provocano l’esistenza di umani senza diritti!
E di Cuba, quella bloccata, della quale è sempre legittimo ripetere con Eduardo Galeano, “la sporca di fango umano” solo diciamo che il Programma dell’ONU per lo Sviluppo (PNUD) la colloca tra i paesi con lo Sviluppo Umano (HDI) Alto. HDI è una valutazione di aspetti quali la speranza di vita e gli indicatori di reddito e di istruzione.
Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica ed Informazione (ONEI) della Repubblica di Cuba, la speranza di vita alla nascita ha raggiunto i 79 anni nel 2015, il 33esimo posto a livello mondiale. Il PNUD valuta il grado di scolarizzazione medio della popolazione cubana maggiore di 25 anni, raggiunga gli 11,5 anni che pone l’isola al 30esimo posto a livello mondiale.
La stessa istituzione situa la speranza di scolarizzazione che, in un paese può raggiungere l’individuo, quasi in un secondo anno di istruzione universitaria, che è il 73esimo posto del mondo.
E’ solo per questa dimostrazione che vale la pena, l’epopea cubana nella sua lotta per l’indipendenza nazionale ed i diritti umani della sua popolazione senza esclusioni, di fronte a tutti i tipi di ostilità dell’imperialismo USA e dei suoi seguaci.
La dittatura mediatica mondiale potrà silenziare, ma non potrà uccidere l’ostinata speranza di continuare a lottare per umani con diritti in tutto il mondo con la filosofia della solidarietà verso il prossimo, raggiunto dal popolo di Cuba con la sua Rivoluzione imbattuta ed attiva.
¿Derechos humanos o humanos sin derechos?
Norelys Morales Aguilera
El “2016 ha sido un año desastroso para los derechos humanos en todo el mundo” por lo que, “los valores humanos están bajo ataque”, según el Alto Comisionado de la ONU para los Derechos Humanos, Zeid Ra’ad Al Husein.
Para el representante, el escenario adverso imperante, está marcado por el auge de movimientos extremistas culpables de una horrible violencia, sangrientos conflictos y afectaciones por el cambio climático, así como las desigualdades económicas y ambiciones sin límites de algunos por el poder.
Sin embargo, al describir el contexto, las mismas Naciones Unidas plantean mal la ecuación.[1] Es el sistema imperante lo que desemboca en catástrofes humanas y ambientales. Los silenciados, que no silenciosos, porque gritan con desespero, tendrán que adueñarse de los cambios y poder definitivamente superar las tragedias.
Para los marginados del planeta los derechos humanos no son universales porque no están a su servicio y de lo que se trata es de redimirlos y ponerlos al servicio de los marginados. Resulta dramático que el discurso sobre los derechos de todos, se lo están apropiando las fuerzas minoritarias de la globalización. Éstas definen el significado y la finalidad de los derechos humanos. Las mismas fuerzas que violan los derechos de los pobres se presentan como sus protectoras, ha afirmado Félix Wilfred, quien se plantea la pregunta esencial ¿Derechos Humanos o Derechos de los Pobres? [2]
También Wilfred, entre otras afirmaciones atendibles, da esta valoración inconstrastable: “El capitalismo multinacional, con su mercado global, penetra cualquier sector de la vida humana. Ante él, las naciones son impotentes… el nuevo sistema económico internacional ha creado una crisis sin precedentes en materia de derechos humanos. Se violan los derechos de los pobres a la alimentación, a los cuidados médicos básicos, a la educación primaria. Todavía no hay mecanismos adecuados para contrarrestar este absolutismo económico que exige una infinidad de sacrificios humanos…Las acusaciones de la guerra fría han cedido el paso a una política de derechos humanos entre el norte y el sur.”
Es esa política de derechos humanos entre el norte y el sur, la que ha llevado al actual escenario, descrito por la ONU, pero mal planteado, puesto que un mecanismo NO democrático rige en la mayor entidad de países en el mundo. El ejemplo más notorio es que los poderosos tienen derecho a veto frente a la mayoría absoluta de la Asamblea General. De modo que, la antidemocracia campea en las relaciones internacionales.
La hegemonía del mercado sobre las personas y la práctica de los derechos humanos son incompatibles porque:
– 795 millones de personas sufren hambre
– 781 millones de adultos son analfabetos
– 17 000 niños mueren cada día por enfermedades curables
– Los gastos militares anuales en todo el mundo son de más de 1,7 millones de millones de dólares. [3]
– Los conflictos y desastres afectan a 535 millones de niños
– El cambio climático pone en peligro la existencia de la especie humana,
– La rica Europa no protege a los refugiados
– Es bochornosa la discriminación de las personas con discapacidad
– Subsisten las formas modernas de esclavitud y la violencia de género
– No hay justicia para ambientalistas o periodistas asesinados.
– Siete de cada diez personas viven en un país donde la desigualdad entre ricos y pobres es mayor ahora que hace 30 años.
– El 1% más rico de la población mundial posee casi la mitad de la riqueza del planeta mientras la otra mitad está repartida entre el 99% restante.
Y, para los ingenuos que piensan que el actual sistema ofrecerá algún aliento, un informe de la ONG Oxfam en 2016 [4] sobre la crisis de la desigualdad extrema, indico que desde 2010, la riqueza de la mitad más pobre de la población se ha reducido en un billón de dólares, lo que supone una caída del 38%, a pesar de que la población mundial ha crecido en cerca de 400 millones de personas durante el mismo período. Mientras, la riqueza de las 62 personas más ricas del planeta ha aumentado en más de 500.000 millones de dólares, hasta alcanzar la cifra de 1,76 billones de dólares.
Las aberrantes desigualdades han sido vistas desde otra perspectiva por National Geographic [5], famosa por sus reportajes en todo el mundo, que este 2016 presentó el libro “1% Privilege in a Time of Global Inequality”, donde incluye 50 imágenes de varios fotógrafos que muestran las enormes disparidades de clase en los más diversos parajes.
“Cuando infundimos glamour o heroísmo al uno por ciento inferior, a los migrantes que intentan subsistir, lo que hacemos es aceptar su sufrimiento y en cierto sentido, también estamos permitiendo que persista su situación, esta injusticia económica”, dijo Myles Little, editor del libro.
“En vez de convertir a personas así en iconos o héroes”, agrega, “podríamos decir que son víctimas de un crimen. Y no es a ellos a quienes deberíamos estar interrogando, sino tal vez a la gente que los puso en esa situación”.
¡Vaya escenario creado por los que hablan de derechos humanos y provocan la existencia de humanos sin derechos!
Y, de Cuba, la bloqueada, de la cual siempre es legítimo repetir con Eduardo Galeano, “la sucia de barro humano”, solo digamos que el Programa de las Naciones Unidas para el Desarrollo (PNUD) la sitúa entre los países con Desarrollo Humano (IDH) Alto. IDH es una evaluación de aspectos como la esperanza de vida y los indicadores de renta y educación.
De acuerdo con datos de la Oficina Nacional de Estadística e Información (ONEI) de la República de Cuba, la esperanza de vida al nacer alcanzó los 79 años en 2015, el lugar 33 a escala global. El PNUD evalúa el grado de escolarización promedio de la población cubana mayor de 25 años, alcanza 11,5 años, que coloca a la Isla en el puesto 30 a nivel mundial.
La propia entidad, sitúa la esperanza de escolaridad que, en un país puede alcanzar el individuo, casi en segundo año de enseñanza universitaria, que es el escaño 73 del mundo.
Es solo por esta muestra que vale la pena, la epopeya cubana en su lucha por la independencia nacional y los derechos humanos de su población sin exclusiones, frente a todo tipo de hostilidad del imperialismo de Estados Unidos y sus seguidores.
La dictadura mediática mundial podrá silenciar, pero no podrá matar la terca esperanza de continuar luchando por los humanos con derechos en todas partes con la filosfía de la solidaridad hacia el prógimo, alcanzado por el pueblo de Cuba con su Revolución invicta y actuante.
Note
[1] http://www.un.org/spanish/News/
[2] http://servicioskoinonia.org/relat/283.htm
[3] http://www.granma.cu/mundo/2015-09-28/texto-integro-de-las-palabras-del-general-de-ejercito-raul-castro-ruz-en-naciones-unidas
[4] https://www.oxfam.org/es/sala-de-prensa/notas-de-prensa/2016-01-18/62-personas-poseen-la-misma-riqueza-que-la-mitad-de-la
[5] http://www.ngenespanol.com/el-mundo/hoy/16/01/18/fotos-imagenes-retratos-pobreza-ricos-pobres-brecha-clases.html