Cuba ha denunciato, ieri lunedì 19, nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) che il blocco degli Stati Uniti è sempre vigente, viene applicato sempre più o meno nella stessa forma e rimane il principale ostacolo allo sviluppo della nazione dei Caraibi.
L’incaricata degli affari dell’Isola presso la ONU a Ginevra e presso gli organismi internazionali con sede in Svizzera, Alina Revilla, lo ha affermato partecipando al 13º esame della politica commerciale degli Stati Uniti con la OMC.
“Dopo due anni che l’Avana e Washington hanno deciso di ristabilire le loro relazioni diplomatiche ed hanno iniziato un processo avviato alla normalità dei loro vincoli commerciali e finanziari, non si vedono cambi reali nell’applicazione della politica del blocco imposto al paese, ha denunciato la rappresentante cubana.
Alina Revilla ha riconosciuto alcuni passi avanti nell’ambito diplomatico e della cooperazione tra i due paesi, ma ha reiterato che l’assedio economico, commerciale e finanziario si mantiene sempre più o meno uguale.
La diplomatica ha detto che nel marzo del 2016 erano state annunciate misure per permettere per la prima volta da quando il blocco è vigente, l’ uso del dollaro ai cittadini cubani e alle istituzioni finanziarie per determinate transazioni, ma questo non è avvenuto nella pratica e l’assedio continua come la persecuzione degli attivi monetari cubani all’estero.
“La politica del blocco contro Cuba continua ad essere il freno principale per lo sviluppo economico dell’Isola perché intorpidisce l’impegno dei settori dell’economia nazionale, provoca un incremento notevole dei costi finanziari e ostacola l’accesso ai flussi finanziari esterni”, ha affermato ancora la diplomatica cubana che ha aggiunto : “Come conseguenza gli sforzi de L’Avana per operare nel sistema del commercio mondiale si realizzano in condizioni particolarmente difficili per via di una politica che contraddice il principio del libero commercio.