Discorso pronunciato da Fidel Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba, nella cerimonia di commiato ai nostri internazionalisti caduti durante la realizzazione delle gloriose missioni militari e civili; svolto a Cacahual, il 7 dicembre 1989 “Anno 31 della Rivoluzione”.
Compagno presidente José Eduardo dos Santos ed altri invitati;
Famigliari dei caduti;
Combattenti;
Compatrioti:
E’ stata sempre di profondo significato, per tutti i cubani, la data memorabile nella quale cadde, con il suo giovane aiutante, il più illustre dei nostri soldati, Antonio Maceo. I suoi resti giacciono qui, in questo sacro angolo della patria.
Scegliendo questa data per dar sepoltura ai resti dei nostri eroici combattenti internazionalisti caduti in varie parti del mondo, fondamentalmente in Africa, da dove vennero gli antenati di Maceo e una parte sostanziale del nostro sangue, il 7 dicembre si convertirà in giorno del ricordo di tutti i cubani che diedero la vita, non solo in difesa della loro patria, ma anche dell’umanità. In questo modo, il patriottismo e l’internazionalismo, due tra i più bei valori che è stato capace di creare l’uomo, si uniranno per sempre nella storia di Cuba.
Forse non lontano da questo stesso luogo s’innalzi, un giorno, un monumento in onore di tutti.
In questo momento, contemporaneamente in tutti gli angoli di Cuba da dove provenivano, si dà sepoltura ai resti degli internazionalisti caduti nel compimento della loro nobile e gloriosa missione.
Credeva il nemico imperialista che avremmo occultato le perdite in Angola, la missione più lunga e complessa che ha già compiuto 14 anni, come se fosse un disonore o una macchia per la Rivoluzione. Sognarono, per lungo tempo, che fosse inutile il sangue versato, come se potesse morire in vano chi muore per una causa giusta. Ma se solo la vittoria fosse il volgare standard per misurare il valore del sacrificio degli uomini nelle loro giuste lotte, loro tornarono, inoltre, con la vittoria.
Gli spartani dicevano: Con lo scudo o sullo scudo. Le nostre truppe vittoriose ritornarono con lo scudo.
Però non è nostra intenzione, in questo momento solenne, vanagloriarci dei nostri successi, né umiliare nessuno, neanche coloro che furono i nostri avversari. Il nostro paese non cercava gloria né prestigi militari. Sempre si applicò, rigorosamente, il principio di raggiungere gli obiettivi con il minor sacrificio possibile di vite; perciò si richiedeva essere forti, agire con il massimo di sangue freddo e stare sempre, come sempre stemmo, disposti a tutto.
Ogni combattente sapeva che dietro di lui stava l’intero paese; sapeva anche che la vita e la salute di ognuno di loro era preoccupazione costante di tutti noi.
Quando la politica e la diplomazia furono fattori accessibili per raggiungere gli obbiettivi finali, non si dubitò un istante nell’utilizzare le vie politiche e diplomatiche e, anche se si agì sempre con tutta la fermezza necessaria, in nessun momento durante il processo di negoziazione ci si sentì pronunciare una parola di arroganza, prepotenza o spavalderia. Sapemmo essere flessibili quando la flessibilità era conveniente e giusta.
L’ultima fase, della guerra in Angola, fu la più difficile. Richiese tutta la determinazione, la tenacia e lo spirito combattivo del nostro paese in appoggio ai nostri fratelli angolani.
Nell’adempimento di questo dovere di solidarietà, non solo con l’Angola ma con i nostri stessi combattenti che lì lottavano in condizioni difficili, la Rivoluzione non esitò nel rischiare tutto. Quando le minacce imperialiste contro la nostra stessa patria erano molto grandi, non esitammo ad inviare al Fronte Sud della Repubblica Popolare dell’Angola molti dei nostri più moderni e migliori mezzi di combattimento. Più di 50000 combattenti cubani si riunirono, allora, in quella nazione sorella, cifra veramente impressionante se si tiene in considerazione la distanza da percorrere, le dimensioni e le risorse del nostro paese. Fu una vera impresa delle nostre gloriose Forze Armate Rivoluzionarie e del nostro popolo. Poche volte si è scritto una ugual pagina di altruismo e solidarietà internazionale.
Per questo apprezziamo tanto la presenza di José Eduardo Dos Santos in questo atto. E’ stato un gesto assolutamente spontaneo. “Voglio stare con voi in quel momento”, ci disse. Nello stesso modo spontaneo, Etiopia, SWAPO e altri paesi ed organizzazioni rivoluzionarie vollero stare con noi, non appena hanno avuto notizia, pochi giorni fa, che oggi avremmo dato sepoltura, nella nostra patria, agli internazionalisti caduti in Africa ed in altre terre del mondo.
Ci sono eventi storici che nulla e nessuno potranno cancellare. Ci sono esempi rivoluzionari che i migliori uomini e donne delle generazioni future, dentro e fuori della nostra patria, non potranno dimenticare. Questo è uno di essi, ma non spetta a noi valutarlo, di ciò s’incaricherà la storia.
Non possiamo dimenticare neppure per un istante che i nostri compagni d’armi furono gli eroici combattenti delle Forze Armate Angolane. Loro sacrificarono la vita di decine di migliaia dei migliori figli di quel popolo straordinario. L’unità e la più stretta cooperazione, tra loro e noi, ci resero possibile la vittoria.
Abbiamo anche avuto l’onore di combattere a fianco dei valorosi figli della Namibia, ai patrioti della Guinea Bissau e agli insuperabili soldati etiopici. Anni prima, nei giorni difficili dell’Algeria, di recente conquistata l’indipendenza, i nostri combattenti internazionalisti stettero al suo fianco, come stettero, anche, in seguito con la Siria, un altro paese arabo fratello vittima dell’aggressione straniera, che richiese la nostra cooperazione.
Non si ebbe causa giusta dell’Africa che non contasse sul sostegno del nostro popolo. Che Guevara, accompagnato da un folto gruppo di rivoluzionari cubani, combatté contro mercenari bianchi nell’est dell’attuale Zaire, e oggi nella Repubblica Saharaui, medici e insegnanti forniscono i loro generosi e disinteressati servizi a quel popolo in lotta per la sua libertà.
Tutti i paesi menzionati erano già o sono oggi indipendenti, e quelli che ancora non lo sono lo saranno prima o poi.
In pochi anni, si scrisse una brillante pagina di solidarietà, di cui il nostro popolo si sente orgoglioso. Anche nelle nostre lotte per l’indipendenza, uomini provenienti da molti diversi paesi combatterono insieme a noi. Il più illustre di tutti, Maximo Gomez, nato a Santo Domingo, giunse, per i suoi straordinari meriti, ad essere il capo del nostro Esercito di Liberazione.
Negli anni precedenti la nostra Rivoluzione, 1000 cubani organizzati dal primo Partito Comunista combatterono in Spagna in difesa della Repubblica. Scrissero pagine incancellabili di eroismo, che la penna di Pablo de la Torriente Brau raccolse per la storia, fino a che la morte in combattimento troncò la vita del brillante giornalista rivoluzionario.
Così si plasmò il nostro spirito internazionalista che, con la Rivoluzione socialista, ha raggiunto le sue vette più alte.
Ovunque siano stati gli internazionalisti cubani furono esempio di rispetto alla dignità e sovranità del paese. La fiducia acquisita nei cuori di quei popoli non è casuale, fu il risultato della loro irreprensibile condotta. Per questo, ovunque rimase il ricordo del nostro esemplare disinteresse ed altruismo.
Un noto dirigente africano disse, un giorno in una riunione dei leader della regione: “I combattenti cubani sono disposti a sacrificare le loro vite per la liberazione dei nostri paesi ed, in cambio di questo aiuto alla nostra libertà e al progresso della nostra popolazione, l’unico che si porteranno via da noi sono i combattenti che caddero combattendo per la libertà.” Un continente che conobbe secoli di sfruttamento e saccheggio, seppe apprezzare, in tutta la sua grandezza, il disinteresse del nostro gesto internazionalista.
Oggi ritornano vittoriose le nostre agguerrite truppe. Visi allegri, felici, orgogliosi, di madri, mogli, fratelli, figli e di tutto il popolo li ricevono con calore ed emozione. Si raggiunse la pace con onore e si raggiunsero ad oltranza i frutti del sacrificio e della fatica. Oggi non disturba i nostri sogni la costante preoccupazione per la sorte dei nostri uomini in combattimento a migliaia di chilometri dalla loro terra.
Il nemico credeva che il ritorno dei combattenti avrebbe costituito un problema sociale per l’impossibilità di assegnar loro un impiego. Molti di questi uomini, oltre a quadri militari, avevano, nella loro patria, un lavoro e a quelli ritornano o ad altri migliori. Non uno è stato dimenticato; molte volte prima di ritornare in patria sapevano già quale sarebbe stato il loro compito.
Di quei giovani del Servizio Militare, che recentemente usciti dalle scuole medie, hanno richiesto, volontariamente, l’onore di compiere missione internazionalista in Angola, non uno solo ha dovuto aspettare per occupare un degno posto nelle aule di studio o tra le fila del nostro popolo lavoratore.
La nostra patria lavora intensamente in ambiziosi programmi di sviluppo economico e sociale, non è guidata dalle leggi irrazionali del capitalismo ed ha un posto nello studio, produzione o servizi per ogni figlio del paese.
Nessun stretto familiare di coloro che caddero nel compimento della missione, o soffersero gravi lesioni, è stato dimenticato. Ricevettero, ricevono e riceveranno tutta l’attenzione e la considerazione a cui li fecero accreditare il nobile sacrificio dei loro cari e la loro altruistica condotta, disinteressata e generosa sino all’eroismo.
Le centinaia di migliaia di cubani che hanno compiuto missioni internazionaliste, militari o civili, conteranno sempre sul rispetto delle generazioni presenti e future. Moltiplicarono molte volte le gloriose tradizioni combattive ed internazionaliste del nostro popolo.
La patria che trovano al loro ritorno è impegnata in una lotta titanica per lo sviluppo, mentre continua ad affrontare con esemplare dignità il criminale blocco dell’imperialismo, a cui ora si va a sommare la crisi sorta nel campo socialista, dalla quale possiamo solo aspettarci conseguenze negative, in campo economico, per il nostro paese.
Non è proprio sulla lotta antimperialista né sui principi dell’internazionalismo che si parla oggi nella maggior parte di quei paesi. Neanche tali parole si menzionano nella loro stampa. Tali concetti sono lì virtualmente cancellati dal dizionario politico. Invece, i valori del capitalismo stanno guadagnando inusuale forza in quelle società.
Capitalismo significa interscambio diseguale con i popoli del Terzo Mondo, esacerbazione dell’egoismo individuale e dello sciovinismo nazionale, l’imperio della irrazionalità e dell’anarchia negli investimenti e nella produzione, lo spietato sacrificio dei popoli alle cieche leggi dell’economia, l’imperio del più forte, lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo, il salvarsi chi può. Il capitalismo nell’ordine sociale implica molte altre cose: prostituzione, droga, gioco, accattonaggio, disoccupazione, disuguaglianze abissali tra i cittadini, esaurimento delle risorse naturali, avvelenamento dell’atmosfera, dei mari, dei fiumi, delle foreste ed, in modo speciale, il saccheggio delle nazioni in via di sviluppo da parte dei paesi capitalisti industrializzati. In passato significò colonialismo e nel presente la neo colonizzazione di miliardi di esseri umani attraverso metodi economici e politici più sofisticati, ma anche meno costosi, più efficaci e spietati.
Il capitalismo, la sua economia di mercato, i suoi valori, le sue categorie ed i suoi metodi non possono mai essere gli strumenti per liberare il socialismo dalle sue attuali difficoltà e correggere gli errori che si sarebbero potuto commettere. Gran parte di queste difficoltà sorsero non solo dagli errori, ma anche dal rigoroso blocco e dall’isolamento a cui furono sottoposti i paesi socialisti da parte dell’imperialismo e dalle grandi potenze capitaliste che monopolizzavano quasi tutte le ricchezze e le tecnologie più avanzate al mondo, prodotto del saccheggio delle colonie, dello sfruttamento della sua classe operaia e del massiccio furto di cervelli ai paesi che stavano per svilupparsi.
Guerre devastanti, che costarono milioni di vite e la distruzione della quasi totalità dei mezzi produttivi accumulati, furono scatenate contro il primo Stato socialista. Come un’araba fenice, questo dovette risorgere più di una volta dalle sue ceneri e prestò servizi tali all’umanità come rovesciare il fascismo e sostenere, in modo decisivo, il movimento di liberazione dei paesi ancora colonizzati. Tutto questo si vuole dimenticare oggi.
E’ ripugnante che molti si dedichino, ora, nella stessa URSS, a negare e distruggere la storica impresa e gli straordinari meriti di quell’eroico popolo. Questo non è il modo di rettificare e superare gli indiscutibili errori fatti in una rivoluzione che nacque all’interno dell’autoritarismo zarista, in un paese immenso, arretrato e povero. Non si può cercare di trattare di riscuotere, ora, da Lenin il prezzo di aver fatto la più grande rivoluzione della storia nella vecchia Russia degli zar.
Per questo non non abbiamo esitato nell’impedire la circolazione di certe pubblicazioni sovietiche che sono piene di veleno contro la stessa URSS ed il socialismo. Si percepisce che dietro loro c’è la mano dell’imperialismo, della reazione e della contro-rivoluzione. E alcune di queste pubblicazioni hanno iniziato a chiedere la fine del tipo di relazioni commerciali eque e giuste che si sono create tra l’URSS e Cuba durante il processo rivoluzionario cubano. In due parole: che l’URSS inizi a praticare con Cuba l’interscambio ineguale, vendendo ogni volta più caro e comprando ogni volta a meno i nostri prodotti agricoli e materie prime, così come fanno gli USA con i paesi del Terzo Mondo o in ultima analisi, che l’URSS si unisca al blocco yankee contro Cuba.
La distruzione sistematica dei valori del socialismo, il lavoro di zappa svolto dall’imperialismo, unito agli errori, hanno accelerato il processo di destabilizzazione dei paesi socialisti in Europa orientale. La politica differenziata per ogni paese e l’idea di minare, da dentro, il socialismo fu la strategia da tanto sviluppata e applicata dagli USA.
L’imperialismo e le potenze capitaliste non possono nascondere la loro euforia davanti a tali eventi. Sono persuasi, non senza ragione, che, in questo momento, il campo socialista praticamente già non esista più. In alcuni di questi paesi dell’Europa orientale ci sono attualmente intere squadre di nordamericani, tra cui consiglieri del presidente USA, programmando lo sviluppo capitalistico. Nei giorni scorsi, un cablo portò la notizia che erano affascinati dall’eccitante esperienza. Uno di loro, un funzionario, di certo, del governo USA, si mostrava sostenitore dell’applicare in Polonia un piano simile al “New Deal”, con il quale Roosevelt cercò di mitigare la grande crisi del capitalismo, per aiutare i 600000 lavoratori polacchi che perderanno il lavoro, nel 1990, e la metà dei 17,8 milioni di lavoratori su cui conta il paese, che dovrà riqualificarsi e cambiare lavoro come conseguenza dello sviluppo dell’economia di mercato.
L’imperialismo e le potenze capitaliste della NATO sono convinti, e non senza ragione, che in questo momento il Patto di Varsavia neppure esiste e non è altro che una finzione; che società corrose e minate dall’interno sarebbero incapaci di resistere.
Si è proclamato che il socialismo doveva perfezionarsi. Nessuno può opporsi a questo principio che è insito e di costante applicazione a tutta l’opera umana. Ma è forse abbandonando i più elementari principi del marxismo-leninismo che si può perfezionare il socialismo? Perché le cosiddette riforme devono andare in senso capitalista? Se queste idee avessero un carattere rivoluzionario, come alcuni sostengono, perché ricevono il supporto unanime ed esaltato dei dirigenti dell’imperialismo?
In insolita dichiarazione, il Presidente USA si è qualificato lui stesso come difensore numero uno delle dottrine che attualmente si applicano in molti paesi del campo socialista.
Giammai nella storia un’idea davvero rivoluzionaria avrebbe ricevuto il sostegno entusiasta del capo dell’impero più potente, aggressivo e vorace che la storia dell’umanità abbia conosciuto.
Noi, a seguito della visita del compagno Gorbaciov a Cuba nell’aprile di quest’anno, occasione in cui abbiamo avuto profondi e sinceri interscambi, abbiamo pubblicamente espresso davanti all’Assemblea Nazionale la nostra opinione che dovrebbe rispettarsi il diritto di ogni paese socialista a costruire il capitalismo, se così lo desiderava, così come esigiamo il più rigoroso rispetto al diritto di ogni paese capitalista a costruire il socialismo.
Consideriamo che la rivoluzione non si può importare o esportare; uno Stato socialista non si può fondare per inseminazione artificiale o semplice trapianto di embrioni. La rivoluzione necessita delle condizioni propizie per essa nel seno della stessa società, e solo ogni popolo può essere il suo creatore. Queste idee non sono incompatibili con la solidarietà che i rivoluzionari possono e devono fornirsi tra loro. La rivoluzione è, ugualmente, un processo in cui si può avanzare o retrocedere; che addirittura si può distruggere. Ma un comunista, prima di tutto, deve essere coraggioso e rivoluzionario. Il dovere dei comunisti è lottare in ogni circostanza, per avversa che sia. I comunardi di Parigi seppero lottare e morire difendendo le loro idee. Le bandiere della rivoluzione e del socialismo non si consegnano senza combattere. Arrendersi è da vigliacchi e da gente demoralizzata, non da comunisti né da rivoluzionari.
L’imperialismo oggi invita i paesi socialisti dell’Europa a convertirsi in destinatari delle sue eccedenze di capitale, sviluppare il capitalismo e partecipare al saccheggio dei paesi del Terzo Mondo.
E’ noto che gran parte delle ricchezze del mondo capitalista sviluppato proviene dall’interscambio disuguale con tali paesi. Per secoli li saccheggiarono come semplici colonie, schiavizzarono centinaia di milioni dei loro figli, ed in molte occasioni esaurirono le loro riserve di oro, argento e altri minerali, li sfruttarono spietatamente e gli imposero il sottosviluppo. Questa fu la conseguenza più diretta ed evidente del colonialismo. Oggi li impoveriscono mediante gli interessi di un debito infinito ed impagabile, strappano i loro prodotti di base a prezzi miserabili, gli esportano i suoi prodotti industriali ogni volta a prezzi più elevati, gli sottraggono costantemente le risorse finanziarie ed umane attraverso la fuga di capitali e cervelli, gli bloccano il commercio attraverso dumping, dazi doganali, quote di importazione, prodotti sintetici sostitutivi usciti dalla loro alta tecnologia e sovvenzionano le proprie produzioni quando non sono competitive.
Ora l’imperialismo vuole che i paesi socialisti dell’Europa si sommino a questo colossale saccheggio, ciò che sembra non disgustare, in assoluto, i teorici delle riforme capitalistiche. Quindi che in molti di questi paesi nessuno parli della tragedia del Terzo Mondo e le folle scontente siano orientate verso il capitalismo e l’anti-comunismo, ed in uno di essi verso il pangermanesimo. Tale evoluzione degli avvenimenti possono condurre addirittura a correnti fasciste. Il premio che l’imperialismo promette loro è una quota nel saccheggio dei nostri popoli, l’unico modo per erigere società capitaliste di consumo.
Agli USA e alle potenze capitaliste interessa, ora, molto di più investire in Europa orientale che in qualsiasi altra area del pianeta. Quali risorse può aspettare il Terzo Mondo, dove vivono in condizioni subumane miliardi di persone, da tale evoluzione degli avvenimenti?
Ci si parla di pace. Ma di quale pace si tratta? Della pace tra le grandi potenze, mentre l’imperialismo si riserva il diritto di intervenire apertamente ed aggredire i paesi del Terzo Mondo? Esempi ci avanzano.
Il governo imperialista USA esige che nessuno aiuti i rivoluzionari salvadoregni e cerca di ricattare l’URSS, chiedendole, niente meno, che cessi ogni fornitura di aiuto economico e militare al Nicaragua ed a Cuba, perché siamo solidali con i rivoluzionari salvadoregni, anche se abbiamo rigorosamente rispettato i nostri obblighi in relazione all’armamento che fornisce l’URSS, in conformità con gli accordi sottoscritti tra nazioni sovrane. Nel frattempo, quello stesso governo imperialista che richiede la cessazione di ogni solidarietà con i rivoluzionari salvadoregni, aiuta il governo genocida ed invia unità speciali combattenti in El Salvador, sostiene la controrivoluzione in Nicaragua, organizza colpi di stato a Panama e l’assassinio di leader di quel paese, aiuta militarmente l’UNITA in Angola, nonostante i buoni accordi, ben riusciti, di pace in Africa sud occidentale, e continua a fornire grandi quantità di armi ai ribelli in Afghanistan, senza tener in alcun conto il ritiro delle truppe sovietiche e gli accordi di Ginevra.
Pochi giorni fa aerei da guerra USA sono intervenuti, spudoratamente, nel conflitto interno nelle Filippine. Indipendentemente dalle motivazioni giuste o sbagliato dei ribelli, che non sta a noi giudicare, l’intervento USA in quel paese acquista estrema gravità ed è un fedele riflesso dell’attuale situazione mondiale. Quello è il ruolo di gendarme che gli USA si riserva non solo in l’America Latina, che ha sempre considerato il suo cortile, ma per tutti i paesi del Terzo Mondo.
La consacrazione del principio di intervento universale, da parte di una grande potenza è la fine dell’indipendenza e sovranità nel mondo. Quale pace e sicurezza è quella che attende i nostri popoli, che non sia quella che noi stessi siamo capaci di conquistare con il nostro eroismo?
E’ magnifico che scompaiano le armi nucleari. Se questa non fosse altro che un’utopia e si raggiungesse un giorno sarebbe un indubitabile beneficio e aumenterebbe la sicurezza, ma solo per una parte dell’umanità. Che non darebbe pace, né sicurezza, né speranza, ai paesi del terzo mondo.
L’imperialismo non ha bisogno di armi nucleari per aggredire i nostri popoli. Le sue potenti flotte distribuite per il mondo, le sue basi militari ovunque e le sue armi convenzionali, sempre più sofisticate e mortifere, sono sufficienti per svolgere il suo ruolo di padrone e gendarme del mondo.
Inoltre nel nostro mondo muoiono, ogni giorno, 40000 bambini che potrebbero essere salvati e non si salvano dovuto al sottosviluppo e alla povertà. Come abbiamo detto altre volte, e vale la pena ripeterlo oggi, è come se ogni tre giorni scoppiasse tra i bambini poveri del mondo una bomba simile a quelle di Hiroshima e Nagasaki.
Se gli avvenimenti seguono il loro attuale corso, se non si esige agli USA la rinuncia a questi concetti, di quale nuovo modo di pensare si può parlare? Per tale via, il mondo bipolare che conoscevamo nel dopoguerra si trasformerà, inesorabilmente in un mondo unipolare sotto l’egemonia USA.
A Cuba realizziamo il nostro processo di rettifica. Senza un partito forte, disciplinato e rispettato, è impossibile sviluppare una rivoluzione o una rettifica realmente socialista. Non è possibile realizzare un tale processo diffamando il socialismo, distruggendo i suoi valori, screditando il Partito, demoralizzando l’avanguardia, rinunciando al suo ruolo dirigente, liquidando la disciplina sociale, seminando il caos e l’anarchia ovunque. Così si può promuovere una controrivoluzione, ma non cambiamenti rivoluzionari.
L’imperialismo yankee pensa che Cuba non potrà resistere e che la nuova situazione sorta nel campo socialista gli permetterà piegare, inesorabilmente, la nostra Rivoluzione.
Cuba non è un paese in cui il socialismo giunse dopo le divisioni vittoriose dell’Esercito Rosso. A Cuba, il socialismo lo forgiamo noi cubani in autentica ed eroica lotta. Trenta anni di resistenza al più potente impero della terra che voleva distruggere la nostra Rivoluzione, testimoniano la nostra forza politica e morale.
Noi che stiamo alla direzione del paese non siamo un gruppo di inesperti nuovi arrivati, recentemente giunti a posizioni di responsabilità. Usciamo dalle file dei vecchi combattenti antimperialisti della scuola di Mella e Guiteras, dalle file del Moncada e del “Granma”, dalla Sierra Maestra e dalla lotta clandestina, dalla Baia dei Porci e dalla Crisi di Ottobre, da 30 anni di eroica resistenza all’aggressione imperialista, di grandi imprese lavorative e di gloriose missioni internazionaliste. Uomini e donne provenienti da tre generazioni di cubani si riuniscono e si assumono la responsabilità nel nostro agguerrito Partito, nell’organizzazione della nostra meravigliosa avanguardia giovanile, nelle nostri potenti organizzazioni di massa, nelle nostre gloriose Forze Armate Rivoluzionarie e nel nostro Ministero degli Interni.
A Cuba, Rivoluzione, socialismo ed indipendenza nazionale , sono indissolubilmente uniti.
Alla Rivoluzione e al socialismo, dobbiamo oggi tutto quello che siamo. Se a Cuba ritornasse mai il capitalismo, la nostra indipendenza e sovranità scomparirebbero per sempre, saremmo un’estensione di Miami, una semplice appendice dell’impero yankee, il compimento di quella ripugnante profezia di un presidente USA nel secolo scorso, quando pensavano annettere la nostra isola e disse che questa sarebbe caduta nelle mani di quel paese come un frutto maturo. Per impedirlo oggi, domani e sempre, ci sarà tutto un popolo pronto a morire. Vale la pena ripetere qui, davanti alla sua propria tomba, la frase immortale di Maceo: “chi cerchi di impossessarsi di Cuba raccoglierà la polvere del suo suolo intriso di sangue, se non muoia nella lotta”.
Noi comunisti cubani ed i milioni di combattenti rivoluzionari che costituiscono le fila del nostro eroico e combattivo popolo, sapremo adempiere il ruolo che ci assegna la storia, non solo come il primo Stato socialista nell’emisfero occidentale, ma anche come inflessibili difensori, in prima linea, della nobile causa dei poveri e degli sfruttati di questo mondo.
Mai abbiamo aspirato a che ci consegnino la custodia delle gloriose bandiere e dei principi che il movimento rivoluzionario ha saputo difendere per tutta la sua eroica e bella storia, ma se il destino ci assegnasse il ruolo di essere, un giorno, tra gli ultimi difensori del socialismo, in un mondo dove l’impero yankee riuscisse ad incarnare i sogni di Hitler di dominare il mondo, sapremo difendere fino all’ultima goccia di sangue questo baluardo.
Questi uomini e donne a cui oggi diamo onorata sepoltura nella calda terra che li ha visti nascere, sono morti per i più sacri valori della nostra storia e della nostra Rivoluzione.
Loro morirono combattendo contro il colonialismo ed il neocolonialismo.
Loro morirono combattendo contro il razzismo e l’apartheid.
Loro morirono combattendo contro il saccheggio e lo sfruttamento dei popoli del Terzo Mundo.
Loro morirono combattendo per l’indipendenza e la sovranità di quei popoli.
Loro morirono combattendo per il diritto allo sviluppo del benessere di tutti i popoli della terra.
Loro morirono combattendo affinché non esistano affamati, mendicanti, ammalati senza medici, bambini senza scuole, esseri umani senza lavoro, senza casa, senza alimento.
Loro morirono combattendo affinché non esistano oppressori e oppressi; sfruttatori o sfruttati.
Loro morirono combattendo per la dignità e la libertà di tutti gli uomini.
Loro morirono combattendo per la vera pace e sicurezza per tutti i popoli.
Loro morirono per le idee di Cespedes e Maximo Gómez.
Loro morirono per le idee di Martí e Maceo.
Loro morirono per le idee di Marx, Engels e Lenin.
Loro morirono per le idee e l’esempio che la Rivoluzione d’Ottobre espanse per il mondo.
Loro morirono per il socialismo.
Loro morirono per la patria rivoluzionaria e degna qual è oggi Cuba.
Sapremo essere capaci di seguire il loro esempio!
Per loro: Gloria eterna!
Socialismo o morte!
Patria o Morte!
Vinceremo!
Elenco dei 2106 cubani caduti in Angola:
ABREU CRUZ, P.L.
AMAT ROMERO, SILVIO
ALBONIGA P, C.
ALFONSO F, MARIO F.
ALVAREZ SANTOS, J.
BERRIO M, O.C.
BETANCOURT L, E.R.
BLANCO MEJIAS, A.
BLET ALPAJON, R.
BOOTHE T, I.
BORROTO R, J.L.
BOSCH CARREIRO, E.
BUENO FUENTES, P.
CABRERA B, J.R.
CAMPOS GONZÁLEZ, D.
CAÑIZARES MATOS, P.
CARBALLOSA G, R.
CASADO G, E.S.
CASALI PÉREZ, A.
CASAS BELTRAN, RAUL
CASTELLON R, R.
CASTILLO M, C.I.
CASTILLO S, JUAN
CHACON MARTÍNEZ, H.
CHAVEZ VALDÉS, H.
CHAVIANO D, JULIAN
CHIU SUAREZ, MANUEL
CRUZ NAPOLES, R.T.
CRUZ REYES, A.R.
DAVILA H, R.J.
DE LA CRUZ, C.E.
DE LA CRUZ LAZO, N.
DE LA ROSA O, V.
DELGADO A, A.E.
DOMINGUEZ F, A.
DUANY H, JESUS R.
ECHEVARRIA B, G.J.
ESCOBAR E, JOEL
ESCOBAR MORALES, C.
FALCON Z, R.J.
FAURE RAMÍREZ, A.
FERNANDEZ P, M.E.
FONSECA R, E.
GALA FALCON, JOSE
GARCIA IGLESIAS, R.
GARCIA LOPEZ, H.E
GARCIA M, F.G.
GARCIA OÑA, EUGENIO
GARCIA SÁNCHEZ, F.
GASTON CABALLERO, O.
GATTORNO D, I.
GONZALEZ F, R.R.
GONZALEZ FUMERO, D.
GONZALEZ M, C.M.A.
GONZALEZ S, J.G.
GUERRA D, C.
GUERRA SOTO, E.L.
GUERRERO SANTOS, O.
GUILARTE A, RAUL
GUTIERREZ N, J.A.
HERNANDEZ C, C.C.
HERNANDEZ G, R.
HERNANDEZ H, A.
HERNANDEZ S, M.A.
IZNAGA ZAYAS, O. C.
JHOSEPH CASTRO, M.
JIMENEZ DIAZ, C.M.
LAY DEBROT, JORGE
LIAZ CEIDE, ANDRES
LIZ GARCÍA, RAMON
LLOPIS FONSECA, E.
LOPEZ ALVAREZ, OMAR
LOPEZ RIZO, JUAN
LOPEZ R, ADOLFO C.
LOPEZ SANTOS, A.
MANRRESA P, M.H.
MARRERO CRUZ, E.P.
MARTELL L, M.E.
MARTINEZ DIAZ, R.
MAYA H, LEONCIO A.
MESA GARRIGA, C.
MICHEL RUIZ, SERGIO
MIRANDA F, RICARDO
MIRANDA L, JORGE
MOLINA G, F.L.
MOLINA RAMÍREZ, R.
MOREIRA A, RUBEN
MONTESINO V, M.
MONZON MAÑEZ, C.J.
NAVARRO RAMOS, JUAN
NODAL C, JOSE R.
NUÑEZ ORTEGA, A.
NUÑEZ PARAPAS, F.
OBREGON RAMOS, R.
ORTIZ MARTÍNEZ, R.
PEDRAZA B, C.M.
PRADO D, F.A.
PEREZ CAMIÑO, G.
PEREZ REYES, LIAN
PEREZ PÉREZ, MANUEL
PUERTA R, JOSE M.
PUPO ALVAREZ, G.
QUINTANA L, JUAN
RAMOS RIZO, LUIS A.
REY PERERA, ARIS
REYES BRUNET, RAUL
RIVERO DIAZ, DANIEL
ROBAINA MORGADO, L.
RODRIGUEZ D, S.
RODRIGUEZ P, N.G.
RODRIGUEZ S, R.
ROJAS GARCÍA, N. A.
ROSADO G, S.A.
SALAZAR B, LUIS L.
SANCHEZ C, A.C.
SANCHEZ OZUNA, O.
SANCHEZ REYES, J.
SARABIA LUGO, R.
SILVEIRA PÉREZ, J.
TAMAYO LELIEBRE, H.
TAQUECHEL SOSA, C.
TORRES FUENTES, A.
TORRES POMPA, RAUL
TORRES V, ROBERTO
VAILLANT ROJAS, O.
VALERA BEJERANO, R.
VAZQUEZ VAZQUEZ, R.
VIDAL RAMOS, RAUL
VERANES POZO, C.
VERDECIA R, J.
ZEQUEIRA A, JORGE
MARTINEZ M, J.L.
FIGUEROA M, R.
BETANCOURT D, H.
FERRO LOPEZ, ANDRES
HERNANDEZ E, L.
FROMETA DELGADO, N.
MARTINEZ M, M.S.
GONZALEZ V, PASTOR
PEREZ G, E.P.
TORRES GUERRA, A.
MONTESINO PEDRO, G.
DELGADO S.M, E.
PELEGRIN C, LUIS
LABRADA F, FELIZ
CABALLERO M, R.A.
RIVERO MARRERO, S.
MOREJON C, ENRIQUE
MARTIN M, M.A.
PERNAS MORENO, J.
GRANADO MORENO, R.
RAMIREZ CALZADO, N.
LELIEBRE T, C.A.
VALDES MÉNDEZ, R.
PEREZ GIL, O.F.
LOPEZ GARCIA, RENE
DIAZ MONTERO, L.
PAZ LOZANO, R.
CONTINO A, D.
FREYRE CASTILLO, M.
MOLINA GARCÍA, J.
ROMAN ACEBAL, J.D.
MORENO C, JULIO A.
RODRIGUEZ C, F.
CABRERA G, JOSE A.
QUINTANA PÉREZ, R.
GOMEZ G, J.Y.
PORTAL BORRELL, R.
ALMEIDA G, ORESTES
MORENO PÉREZ, A.
DOMINGUEZ M, P.
SUAREZ C, JUAN A.
ALBUERNE F, RAFAEL
SALAZAR GUZMAN, R.
VALLE Q, JOSE A.
CORZO SALAZAR, B.
RODRIGUEZ D, OMAR
MATAMOROS F, B.
DIAZ GUERRA, B.
CURBELO P, JOSE I.
LEYVAS REYES, A.
FLORES R, RICARDO
MARTINEZ DUARTE, F.
VERDECIA F, R.A.
LINAREZ M, R.E.
SILVA BAÑOS, A.
NAVARRO B, NICASIO
MACIAS OLIU, H.
RODRIGUEZ H, C.L.
RODRIGUEZ M, I.R.
PAUMIER N, J.L.
VITON FIGUEROA, R.
GARCIA C, B.M.
CABRERA R, H.
RUIZ AMA, REYES J.
GONZALEZ CORONA, A.
VAZQUEZ PÉREZ, D.
FERNANDEZ R, G.
TOSCANO ROMAY, A.
ALMENARES D, J.
SANTANA SANTANA, M.
HERNANDEZ D, M.
CUESTA H, JOSE
LARA MANTILLA, M,
NARANJO M, G.A.
CHAVEZ B, R.M.
NUÑEZ GARCÍA, P.
PALACIO A, EYDI B.
BAÑOS RIVERA, A.J.
RODRIGUEZ V, R.
MATAMOROS E, J.G.
NIUVO NUÑEZ, JORGE
MARTIN BACALLAO, F.
SALAZAR M, A.R.
SANCHEZ B, RAUL
FERRER ADLUM, F.A.
NOA MOREIRA, E.
POMPA MERIÑO, M.
TORRES PÉREZ, E.M.
BLANCO CALDERON, R.
BETANCOURT B, M.
ALONSO GONZÁLEZ, F.
MARTINEZ TELLES, F.
FROMETA TURRO, P.
MARTINEZ S.S, N.
SAEZ PÉREZ, E.
SANCHEZ B, EZEL
PONCE PÉREZ, L.M.
HERRERA QUEROL, N.
PEREZ DIAZ, C.G.
AROZARENA S, ANGEL
DEL TORO PÉREZ, H.
LORENZO VILCHES, L.
TAMAYO O, MARIO B.
FONSECA G, JOSE G.
BRAVO NAVARRO, B.
ALVAREZ C, JOSE
PANTOJA LOPEZ, LUIS
LAGARES SALGADO, H.
RODRIGUEZ J, S.A.
TORRES B, JOSE M.
ALONSO AMAYA, C.V.
SANCHEZ S, GABINO
LOZADA MARTÍNEZ, R.
HENRIQUE B, E.
ALLEGUEZ M, A.
PEÑA FUENTES, A.
CARDENAS Z, P.
LAGO GONZÁLEZ, C.
PUPO GARCÍA, MIGUEL
GARCIA R, FELIX F.
MACHADO MARRERO, N.
SALCEDO GARCÍA, L.
CRUZ UGALDE, NESTOR
CONTRERAS GÓMEZ, J.
MORALES VARGAS, B.
HERNANDEZ H, L.
VELAZQUEZ E, J.L.
BAREA FRANCO, A.
GARCIA MORALES, O.
AVILA ELIAS, L.
ESTUPIÑAN GÓMEZ, H.
MOLINA LOBATO, LUIS
PEREZ PINO, ANTONIO
CESPEDES B, J.M.
MARTINEZ M, M.A.
GONZALEZ J, A.
ZAMORA M, R.A.
TAMAYO CASTRO, JUAN
PARRA LORES, J.L.
DOBAO ALVAREZ, L.
COLLAZO G, J.L.
MARTIN ORAMAS, M.
REYES P, MARIO L.
MARTINEZ A, LUIS
RODRIGUEZ C, J.E.
CABRERA LASTRE, R.
ROJAS CUBA, LUIS M.
CABRERA H, F.
GUERRA COSSIO, E.
HERNANDEZ C, A.S.
MONTES VERGARA, J.
RIVAFLECHA A, A.
JARDINES P, J.L.
FERNANDEZ SAMON, A.
RIVERA M, G.F.
CREMETS C, RAFAEL
NAJARRO H, C.A.
GARCIA R, E.L.
DUEÑAS LIMAS, L.
PEREZ ESPINOSA, B.
MILIAN L, JESUS
HEREDIA C, ERNESTO
ABREU UGARTE, H.
CARMONA RUIZ, JOSE
NODAL FERNÁNDEZ, A.
PEREZ C, PEDRO
CESPEDES M, J.
PEREZ NOVOA, A.
HERRERA MUÑOZ, R.
GOMEZ VALDEZ, J.M.
SOTOLONGO R, FELIX
HERNADEZ P, ELSA
FIGUEREDO CRUZ, S.
BORREGO GARCÍA, H.
FERNANDEZ B, E.V.
RODRIGUEZ L, R.E.
GONZALEZ R, G.
CARRION R, A.
OLIVERA H, JORGE
CARDOSO JAVIER, P.
CONCEPCION T, P.
CRUZ RAMÍREZ, R.
ARMENTEROS H, D.
GONZALEZ CORREA, R.
PEREZ MILIAN, M.A.
BATISTA R, F.W.
VALERO A, FLOIRAN
QUIALA ZAYAS, A.
SILVA F, PEDRO E.
ALVAREZ VILA, F.A.
ALVAREZ DIAZ, P.
MARRERO H, JOSE M.
IGLESIAS F, J.R.
NUÑEZ GONZÁLEZ, R.
GARCIA SÁNCHEZ, A.
CALZADA G, A.T.
CEDEÑO FONSECA, S.
REINOSO B, P.P.
MENDEZ R, C.
LAMADRID S, JOSE
PEREZ RODRIGUEZ, G.
AMORES F, A.V.
DUARTE JIMENEZ, P.
ESPINOSA A, L.B.
BRING GÓNGORA, P.
CABALLERO F, R.
GUTIERREZ ÁVILA, R.
BETANCOURT R, C.A.
GOMEZ O, TOMAS M.
RICARDO CRUZ, AMEL
CASTELLANOS R, R.
ALONSO BATISTA, O.
CARRAZANA C, R.
RODRIGUEZ SOA, A.
MACHADO R, VICTOR
RODRIGUEZ R, PEDRO
YACER ALVAREZ, F.
HERNANDEZ D, E.
PEREZ MEDINA, A.
DUARTE DELGADO, T.
GONZALEZ R, G.E.
TESTA SILVA, JOSE
RODRIGUEZ ÁVILA, E.
VILAPLANA B, J.C.
BORGES GONZÁLEZ, L.
SOLER VALERINO, W.
RAMIREZ N, R.D.
PADRON A, PEDRO A.
DIAZ GONZÁLEZ, LUIS
SARDIÑAS R, M.
TRUTIE H, RAMON
VILLAREAL R, L.E.
GONZALEZ I, RAUL
JARDIN LOPEZ, E.
ROCA R, ANDRES I.
DRIGG PEÑA, OCTAVIO
RODRIGUEZ R, J.C.
VELAZQUEZ ÁVILA, A.
PILETA GONZÁLEZ, A.
ROMAN LEDO, F.F.
MARTI CANGA, H.
AROCHA R, AMADO
MOLINA LOPEZ, L.A.
PRINCE FONS, A.V.
MARTINEZ P, A.L.
CABRERA GARCÍA, J.
ALMANZA TUJEIRO, J.
ESCOBAR H, R, J.
RAMIREZ P, R.R.
MARTIN S, L.R.
MONTERO M, C.E.
BRUZAIN H, R.D.
DIAZ JIMENEZ, N.A.
CASTAÑEDA M, O.
CARTAYA M, M.O.
SEGUI RODRIGUEZ, F.
BALSINDE A, R.
GANDULLA R, P.A.
JARPE ZURITA, A.D.
GIL BOCOURT, JESUS
CESPEDES U, A.
VALDES G, RUBEN
VALDES CARDOSO, D.
CARRAZANA T, C.
GARCIA ADAY, FELIX
GARCIA R, JESUS I.
ORTIZ ROMERO, A.D.
MUÑOZ FONSECA, A.
GARCIA P, JOSE A.
CRUZ CRUZ, I.A.
NUÑEZ SILVA, N.A.
ROJAS CARMONA, O.
O´FARRIL P, J.C.
MIRALLES J, A.
CEPERO NOY, FIDEL
HURTADO E, EFRAIN
MATOS MATOS, B.
FLEITES T, M.J.
SANTIESTEBAN, V.R.
PORTAL ALFONSO, E.
VALDIVIA DUARDO, I.
MACIAS MERIÑO, M.
MOLEJON CORTES, R.
MORALES C, GIRALDO
ACUÑA LARA, C.M.
LOPEZ MESA, RAUL
DIAZ VALDÉS, FERMIN
SANTIESTEBAN R, J.L.
RODRIGUEZ G, PEDRO
CONTRERAS Q, R.A.
LAZO REVILLA, E.
BELTRAN T, M.R.
AVILA R., TOMAS J.
AGOSTINI S, R.J.
HERNANDEZ V, M.R.
BATISTA I, JUAN A.
ORO H, JUAN CARLOS
SANCHEZ E, ARMANDO
RAMIREZ REYES, W.
OCHOA TAMAYO, F.
AVILA BACA, FELIX
MIR TRAVIESO, E.A.
GUERRA VILTRES, S.
MIRANDA A, ELIO E.
LEYVA H, RAMON
ACOSTA F, MANUEL
ACOSTA AGUAYO, A.
TAMAYO C, ABEL
GONZALEZ V, L.M.
PEREZ MOLA, NARCISO
NAPOLES D, MARTA
NUÑEZ GONZÁLEZ, D.
TOSCANO S, RAFAEL
VARGAS ROMERO, E.
LOPEZ OLIVERA, NOEL
BANDERA Q, F.L.
FONSECA V, IGNACIO
COLLAZO C, E.R.
RIVERO M, R.O.
RODRIGUEZ ABREU, J.
HERNANDEZ A, J.L.
SALAS MUÑOZ, F.
DIVIÑO D, OSVALDO
CHAVIANO A, E.
TAMAYO C, URBANO
SEVILLA LOPEZ, R.
RODRIGUEZ P, C.R.
GREGORIO S, RAUL
DE ARMAS M, R.F.
DEL RISCO M, M.
ILLARRAMENDIS S, S.
LOPEZ DELGADO, G.
BATAN GONZÁLEZ, P.
LAMA GERMAN, ALEXIS
NAVARRO BASALLO, M.
GONZALEZ P, ARIEL
CASTELLANOS R, R.
SOCARRAS MILLET, E.
GONZALEZ LOPEZ, L.
GALAN DIAZ, ARIEL
RODRIGUEZ G, R.
BASTEIRO F, F.
GONZALEZ VILLA, V.
ALFARO I, TOMAS
LAFFITA NICLE, R.
SAUCEDO BLANCO, J.
ALBONIGA M, F.
SANCHEZ L, P.E.
REYNA BENÍTEZ, O.O
SALAZAR DEL REY, A.
LEZCANO H, PASCUAL
CABRERA BENÍTEZ, G.
LINARES CRUZ, N.
CABRERA T, F.I.
MARTIN ROJAS, B.
JIMENEZ TURIÑO, J.
MACHADO G, L.A.
SAGARRA JACA, O.
LEMUS LUGO, BERNABE
SANCHEZ C, LUIS
MOLINA M, A.A.
HERNANDEZ C, G.
VIERA M, JUAN C.
PALENCIA C, RAMON
PEREZ SOTOMAYOR, G.
MARTINEZ VALDÉS, F.
VALDES T, H.J.
GARCIA LOPEZ, C.
NUÑEZ SILVENTE, I.
TORRES CONDO, M.
ROQUE HERNÁNDEZ, A.
MORALES T, C.M.
PEÑA GUSMELY, L.O.
SANCHEZ RIVERA, F.
GONZALEZ-YERA, R.J.
GONZALEZ ULLOA, J.
BETANCOURT H, B.
BRITO TORRES, TOMAS
CRUZ VALDÉS, J.R.
FANDIÑO TORRES, A.
HURTADO B, O.
ROQUE BLANCO, P.
MUJICA G, S.J.
NUÑEZ RODRIGUEZ, E.
GARCIA B, M.F.
REYES C, JOSE R.
MARCOS MARCOS, O.
LICOR PACHECO, C.
HERNANDEZ A, R.A.
RODRIGUEZ P, A.
LINARES H, LAZARO
ORAMAS GUERRERO, L.
MARTIN R, DOMINGO
RODRIGUEZ M, J.C.
CASTELL E, RAUL
MARQUEZ P, E.A.
ZALDIVAR R, F.
CARRERA GARRIDO, R.
BALLAGAS B, L.B.
DIAZ GARCÍA, A.
GARCIA PÉREZ, L.
GONZALEZ A, E.
HERNANDEZ S, PEDRO
DAVILA MIGUEL, C.
JORGE PEÑA, A.
SUAREZ R, OSCAR
SANCHEZ PÉREZ, A.
RIVERO MARRERO, C.
GONZALEZ R, J.L.
ONTIVERO VALLS, E.
GARCIA DIAZ, R.S.
VIDAL OCHOA, J.A.
MENDEZ LOPEZ, JULIO
PINO JIMENEZ, A.
VEGA BARRETO, PEDRO
LOPEZ SANTOS, A.
MORALES RAMOS, L.
VARONA CESPEDES, N.
FLEITAS A, J.L.
HERRERA ACEA, F.
CALZADA CRESPO, E.
RAMIREZ BATISTA, L.
VARGAS A, JOSE L.
BACALLAO C, E.
GONZALEZ DIAZ, S.
RODRIGUEZ N, J.A.
RAVELO ACOSTA, F.
LEON PÉREZ, JOSE M.
CRUZ LARA, ROGER D.
NUEVO NOVOA, J.M.
PEÑALVER S, A.
MONTEJO MORA, O.
PEREZ NARANJO, J.
FERNANDEZ F, L.A.
MARTINEZ L, J.C.
OLIVA CAMACHO, JUAN
PALACIOS O, JORGE
PALOMINO A, FREDY
TROYA BORRAS, R.
ECHEVARRIA M, F.
HIDALGO JURADO, E.
ALBISU G, H.E.
GUTIERREZ O, A.
ALVAREZ GUEVARA, E.
LABRADOR O, L.E.
GARCIA J, JOSE A.
GUTIERREZ F, R.
PEREZ B, JORGE L.
CHE A, ALEXIS F.
RUIZ CRUZ, JUAN B.
HIDALGO T, A.A.
AGUERO G, ANGEL E.
ARIBU PITALUGA, H.
SILVEIRA V, G.R.
ARIAS PRADO, DANIEL
SAMPELAYO O, J.J.
POULOT LAZO, D.
ENRIQUE PAVON, M.
PEREZ GONZÁLEZ, J.
TORANZO RAMOS, G.
CEDEÑO MORA, A.
CUZA PALMERO, A.
DEL AMO B, H.M.
GUTIERREZ R, A.E.
MENESES M, M. A.
HERNÁNDEZ, R.L.
MENDOZA OLIVA, R.
TAMAYO MILANES, E.
RODRIGUEZ H, J.L.
ALVAREZ F, A.A.
HERNANDEZ LUGO, L.
LIRA GALLEGO, R.
PINTADO P, R.J.
PEDROSO P, D.R.
ACOSTA MAGAÑA, H.
REYES A, JOSE A.
DUARTE DUARTE, L.
DIAZ LABORIT, G.
CHAVEZ C, J.A.
JEREZ SOSA, T.
TARDIO H, JUAN F.
RODRIGUEZ E, P.D.
SOLANO G, LUIS R.
ALVAREZ H, JESUS
LORENZO PEÑA, A.I.
VAZQUEZ M, JOSE
GONZALEZ C, A.
DIAZ F, JORGE L.
SERRANO CUELLO, J.
GOMEZ S, E.T.
MORALES E, R.
CONTRERA L, J.L.
GONZALEZ C, LUIS
ALARCON BELLO, F.
ROCA LOBAINA, R.
REYES A, CARLOS A.
SANCHEZ LA O, JOEL
GAINZA HEREDIA, M.
LUZBET MARTÍNEZ, E.
GUTIERREZ M, LUIS
CUADRADO V, R.
CUELLO C, JUAN P.
BERTOT COBAS, O.
HERNANDEZ H, H.
RUIZ R, LORENZO C.
IBARRA MARTÍNEZ, C.
DIAZ M., JUAN C.
GOMEZ CALA, MAXIMO
LABRADOR L, RAMON
ORTEGA MORA, R.D.
PANTOJA E, J.E.
OLAMENDI GÓMEZ, A.
PUPO PÉREZ, AROLDO
OLIVERA M, R.E.
PEREZ PÉREZ, R.
MAYOR G, CESAR J.
RODRIGUEZ E, C.
PEREZ PÉREZ, JOSE
HERNANDEZ R, G.
ORTIZ L, LUIS I.
VALDES D, R.
HEREDIA ALVAREZ, C.
PILOTO LAZO, H.
HERNANDEZ M, L.
DIEGUEZ Z, ROGER
MORALES RAMÍREZ, L.
BETANCOURT C, P.M.
GONZALEZ S, JULIO
GUTIERREZ C, P.
SUAREZ H, REYNALDO
LOPEZ SUAREZ, RAMON
PI ESPINOSA, L.
RUBIO BECERRA, R.
CRUZ TRUJILLO, C.R.
MEDINA P, JORGE L.
COSS MUSTELIER, A.
NUEVA PAZ, ARNALDO
PEÑA ALMAGUER, R.
GALAN B, FREDY L.
TORRES Q, PEDRO A.
RENOVA SIERRA, G.
MERIÑO VAZQUEZ, G.
NUÑEZ TORRES, R.T.
ROJAS PIMS, ARMANDO
PUENTES TASCON, A.
BARRETO M, ALEXIS
SINFONTE M, A.
VIERA R, CARLOS R.
BATISTA R, L.
PEÑA BRIZUELA, R.
CRUZ ALONSO, J.C.
RICO AMADOR, JUAN
SANCHEZ ROJAS, J.
JIMENEZ ABREU, R.
CAMPOALEGRE R, J.
FERRIN LUIS, J.S.
FERNANDEZ R, P.E.
CARMENATE M, R.
LEYVA MATEOS, A.
MADANS F, JOSE R.
ROJAS GIL, EPIFANIO
REYNA BORREGO, E.
NUÑEZ CARTHY, R.
GUERRA H, DANIEL
PARRA LA ROSA, J.
VAZQUEZ RUIZ, I.
GARCES MARTÍNEZ, D.
LOPEZ MEDINA, F.R.
BAILEY C, R.F.
RICARDO ESTRADA, R.
GUERRERO OLLER, C.
HERRERA REYES, A.
ALCOLEA MILAN, R.
PEREZ C, W.M.
INDA VAZQUEZ, C.A.
MORALES MORGADO, S.
ROCA GALINDO, A.
RAMOS M, JOSE A.
CHINEA P, ANGEL E.
VILCHES ROJAS, RENE
SANCHEZ BELTRAN, L.
CAÑETE PEÑA, ELIO
ORDOÑEZ G, VICTOR
MORALES V, R.B.
CUBA LABAUT, L.A.
CURBELO P, JOSE M.
MARTINEZ G, M.A.
FAJARDO ZAMORA, C.
SANCHEZ G, P.J.
CARDENAS G, J.G.
DE LA NOVAL P, J.
ADRUJAR SERRANO, I.
FUENTES CARDOSA, D.
PEREZ CLARO, FIDEL
UTRIA LONDRES, M.
AROCHA GARCIAS, G.
LEYVA QUINTANA, R.
POMPA MORENO, L.
ILLA AGUILERA, A.
ORTEGA GONZÁLEZ, A.
ESCAÑO R, ANTONIO
FIGUEREDO Q, OSMAR
PEDROSO M, M.A.
LOPEZ CASTAÑEDA, A.
GUIA RIVERO, S.
JIMENEZ GIL, J.L.
VAZQUEZ VILTRES, J.
FUENTES DUARTE, C.
DELGADO LEGON, A.
GUERRA GONZÁLEZ, H.
MARTINEZ G, J.A.
GUALDARRAMA D, M.A.
MENDOZA SANTANA, V.
CAMPANIONI L, A.A.
CRUZ PÉREZ, ENYS
ROJAS BARTUTI, A.
HERNANDEZ P, J.I.
MACHADO H, W.
CAMILO A, C.M.
PEREIRA GÓMEZ, R.
CEDEÑO MEDINA, B.
PADRON R., DIOSDADO
MATOS TAMAYO, E.R.
GARCIA H, JUAN
GONZALEZ O, RAUL
DURAN GÓMEZ, J.G.
GUZMAN BUBAIRE, R.
MONTES O.T, P.O.
MOREIRA CRUZ, MARIO
LINARES DIAZ, J.R.
YABAYOL TORRES, J.
MARRERO M, ALBERTO
CABALLERO V, S.
ALFONSO BORGES, E.
GONZALEZ V, C.
MARTINEZ A, A.
LOPEZ RODRIGUEZ, B.
MENA VILLA, JOSE A.
GOMEZ TAMES, R.E.
HERNANDEZ C, G.
MARTINEZ TEJEDA, T.
PALACIOS N, JUAN
BENITEZ G, P.E.
HERNANDEZ M, E.
FUENTES CORREA, D.
MENGANA RAMOS, R.
AGUILA GONZÁLEZ, A.
DEL VALLE S, E.
BEDOLLA F, R.D.
ALVAREZ RIVERO, M.
ENRIQUE L, A.C.
CERVANTES H, J.D.
CHAVEZ GUERRA, E.
TAMARIT MEDRANO, J.
SOBREDO A, E.J.
ALDAMA REYES, L.
REYNALDO B, D.
MARTINEZ J, JUAN
SAAVEDRA PEÑA, O.
VIZCAINO BLANCO, P.
CHAMIZO VELIZ, A.
TORRES MORA, ISRAEL
ESTRADA M, JUAN
BERMUDEZ A, O.
PEREZ LLANO, CESAR
EGIDIO G, M.F.
DE ARMAS ES, I.O.
PEREZ PÉREZ, MARIO
CESPEDES ARGOTE, J.
PEÑA FLORES, JORGE
OQUENDO SOSA, C.A.
NAPOLES SUAREZ, E.
GARCIA BUENO, A.
ARRIETA RIVERA, LUIS
RODRIGUEZ P, G.
FRESNILLO M, G.
HECHEVARRIA D, I.
HECHEVARRIA G, A.
ECHAVES A, JOSE L.
FERNANDEZ G, J.M.
DIAZ LAZO, NIVALDO
VALLE CRESPO M, P.
SAMON A, J.D.
CARRALERO AYALA, A.
FONSECA S, JOSE E.
FRANCO PEÑA, DARIO
VELAZQUEZ V, R.
TENJIDO G, ANTONIO
GOMEZ VALDIVIA, C.
PLAZAOLA S, M. A.
MEDINA V, L.C.
ARGÜELLES A, D.S.
SIERRA RAMOS, JOSE
MARCOS PÉREZ, J.A.
PUPO REYTOR, ARNOLD
SILVA AGUILAR, M.
TABERA LORES, C.
GARCIA G, JOSE A.
CISNEROS L, E.F.
GARCES REYES, DELIO
SOLANO ORTIZ, M.A.
BATISTA C, A.
HERNANDEZ Z, OSCAR
ORTIZ ORTIZ, JUAN
MILA PALMER, RAFAEL
MENENDEZ S, JESUS
RODRIGUEZ Z, E.M.
AVEROFF R, JUAN C.
PERALTA MENDOZA, R.
JIMENEZ M, JUAN M.
GAITAN A, D.E.
ALFONSO BENÍTEZ, P.
RIVERO ALEMAN, T.
BENITEZ F, JUAN M.
LAREDO S, JULIO E.
FROMETA SÁNCHEZ, M.
CABRERA LAZO, R.
PEREZ MARTÍNEZ, A.
BETANCOURT B, O.
ROJAS SAN, M.A.
EXPOSITO B, J.O.
QUIALA Q. JUAN F.
MOLINER C, IBRAHIN
VERANES C, LUIS A.
AGUILERA G, R.F.
ABREU VILLAR, RAUL
VELAZQUEZ LEYVA, J.
PEREZ DIAZ, RICARDO
GARCIA MORGADO, A.
DIAZ CUELLAR, MARTA
CAMPOS A, JOSE C.
PELEGRIN M, A.
CABRERA C, S.A.
LEYVA BARRIOS, G.
AMAYA ESPINOSA, R.
GONZALEZ P, J.J.
VALDES T, FELIX H.
CABALLERO R, R.
MUÑAGORRI R, M.R.
ZULBARAN GUTIERREZ, F.
ALVAREZ T, R.R.
TAPANES MEDEROS, L.
LOPEZ PERDOMO, S.
DE LA CRUZ M, L.
BORRELL SABORIT, A.
SAEZ CARRILLO, LUIS
PEREZ ÁVILA, E.
GARIT CASTILLO, R.
RIVERA E, ANGEL L.
CALA MURGADO, E.
PEREZ RIVERO, A.A.
DE LA CRUZ C, L.
ALVAREZ CRUZ, R.
CASTELNAUX D, O.
RODRIGUEZ V, E.
TABIO H, LAZARO B.
IGLESIAS LLANES, R.
ROJAS G, JORGE M.
OLMOS SANZ, ROBERTO
PEÑA GONZÁLEZ, F.
MARTIN SUAREZ, R.
JIMENEZ MONTERO, I.
MARTINEZ D, C.
CARMENATE B, R.
BARO DIAZ G, B.
RODRIGUEZ LOPEZ, R.
GONZALEZ H, PASTOR
AVILA VELIZ, DILMAR
RODRIGUEZ MOYA, F.
MARANTE P, V.J.
CONDORNIU Z, R.
SANCHEZ P, JOSE L.
CONDE ALBA, D.J.
JANE F, ARGELIO D.
MARQUEZ S, A.E.
CABRERA M, J.
FERNANDEZ C, J.C.
CANTILLO P, J.M.
ELIAS GONZÁLEZ, I.
ESCOBAR C, L.R.
ORTEGA LOPEZ, P.R.
DESPAIGNE F, B.
CIFUENTES S, J.I.
PARRA PUIG, IGNACIO
PINA MACHIN, R.E.
MARIN LORENZO, R.
REGALADO R, N.W.
PADRON RAMOS, G.
DE LA ROSA C, L.
MAIQUE PÉREZ, E.
RODRIGUEZ Q, A.H.
SANTANA G, LEONEL
PEREZ PÉREZ, OMAR
CALZADILLA A, O.
RODRIGUEZ M, V.A.
ALFARO C, LUIS A.
SANDRINO I, L.
UREÑA GUERRERO, F.
CUELLO PÉREZ, N.
AGUILAR ALVAREZ, A.
GUILLEN OSORIO, R.
TAQUECHEL CHANG, R.
REVE PÉREZ, GENARO
MATOS ROMERO, LUIS
AGUILA RISCO, A.F.
GONZALEZ C, L.F.
SOSA ANAYA, JUAN
DIAZ RUIZ, LUIS
ROJO GARCÍA, PAVEL
GARCIA F, JOSE A.
PEÑA MOLINA, JULIO
PEREZ G, LUIS A.
PALACIO AMARO, RAUL
PEREZ RODRIGUEZ, J.
FERNANDEZ M, R.
CABRERA S, J.R.
RAMIREZ IZNAGA, L.
ESPINO ÁVILA, R.J.
CARREDEGUA R, G.
AGUILAR C, ALFREDO
BUENO VALDIVIA, A.
VAILLANT SUAREZ, R.
CASOLA MORALES, L.
GARCIA GÓMEZ, I.
CAMPOY OLIVA, F.
PEÑA LABRADA, L.
RICARDO CISNERO, R.
COLUMBIE FAEZ, I.
RAMOS CARRANZA, L.
ZERQUERA O, J.T.
HERNANDEZ G, V.
LACERRA MEDINA, P.
REAL FUENTES, RAMON
MARTINEZ ROJAS, A.
FERNANDEZ D, J.L.
HIERREZUELO A, E.
RUIZ SOTO, JOSE M.
DIAZ VEGA, T.H.
BOCOURT DIAZ, LUIS
ALVAREZ M, R.E.
GUILLEN G, P.A.
HEREDIA RAMOS, F.
FONSECA DIAZ, R.
ILLAS ARAGON, A.
YAQUET SÁNCHEZ, N.
PERERA C, CARLOS
GONZALEZ D, L.
ZAMORA T, ARGELIO
LORES T, JESUS M.
PEREZ OLIVA, PEDRO
SOTOLONGO G, M.
PEREZ H, PEDRO J.
CEDEÑO FONSECA, O.
DIAZ GUTIERREZ, C.
GONZALEZ O, G.G.
VALDES H, ENRIQUE
DIAZ GARCÍA, J.M.
OSORIO G, JORGE L.
PEREZ NOA, RAFAEL
MILANES RAMÍREZ, J.
RODRIGUEZ G, A.
PEGUERO T, ROY E.
DUARTES D, JUAN A.
RODRIGUEZ S, J.M.
PEREZ GONZÁLEZ, V.
MONTOYA LOPEZ, N.
MARTINEZ C, J.A.
VALIENTE LUNA, JOSE
DIAZ JIMENEZ, R.
GALVAN SOCA, LUIS
OQUENDO O, JOSE A.
FERNANDEZ C, L.E.
VALLE RODRIGUEZ, C.
PEREZ ISAAC, A.
PEREZ NEGRIN, J.A.
ROJO FIGUEREDO, F.
REYMOND ALFONSO, D.
FIGUEREDO G, JUAN
CARRILLO O, A.
PEREZ F, G.F.
FERRO CUESTA, B.
RAMIREZ MUÑOZ, A.
ABELAIRA S, P.D.
PEREZ GUERRA, E.
GALAÑENA LLEVAT, A.
HERNANDEZ T, M.C.
VALDES C, JORGE L.
FRAGOSA NAPOLES, A.
MOINELO BAEZ, L.G.
ALVAREZ P, ESBELTO
REYES RODRIGUEZ, W.
LARA ALONSO, ISRAEL
BATISTA CODINA, N.
TAMAYO LORENTE, J.
LAVAIRO L, J.A.
SANTANA GUERRA, S.
AMARAN GARCÍA, G.
FERRERA M, FELINO
GRAVERAN H, FELIX
ISAAC RAMÍREZ, R.
PEREZ VARONA, L.
HERNANDEZ G, A.
ANGLADA TORO, J.R.
CANEPA QUIALA, A.M.
ECHEMENDIA R, M.A.
CHANG PUGA, M.F.
GUIBERT P, JUAN M.
MARTINEZ P, R.M.
RAMIREZ P, NELSON
RIVERO G, B.O.
LOPEZ DELGADO, A.
PEDRAJA PEDROSO, L.
PEREIRA D, J.L.
ALVAREZ UGAS, R.
PORTALES PÉREZ, R.
PEÑA CÁRDENAS, E.
MARTINEZ C, RAUL
MARTINEZ P, L.R.
OLIVERA R, EUSEBIO
ESPINOSA L., S.R.
VALLE LOPEZ, E.A.
MOJENA O, B.D.
LOPEZ RODRIGUEZ, J.
TAMAYO MATOS. L.
SOSA GONZÁLEZ, A.
MARIN FELIPE, J.R.
SEGURA MATOS, W.
MARTINEZ IBAÑEZ, J.
SANTIESTEBAN G, R.
RODRIGUEZ B, P.P.
ALARCON RONDON, V.
RODRIGUEZ L, V.
CASTELL MORALES, Y.
MOLINA S, C.E.
PELAEZ P, JOSE A.
AISPURRIA D, M.E.
GALAN GARCES, E.
MOLINA FONSECA, R.
POMARES V, A.D.
PALMA PUPO, ROLANDO
EXPOSITO M, P.G.
TISON SOLIS, J.G.
PANEQUE C, CARLOS
CUBERTIER G, A.A.
ROSABAL CASTRO, B.
ACEVEDO B, C.E.
SANCHEZ HERRERA, G.
RUIZ P, JUAN A.
LANDA C, OSCAR G.
PONCE L, T. LEONEL
DIAZ CUELLAR, O.D.
MEJIAS GUEVARA, A.
MORA GONZÁLEZ, M.
URTATE ORTIZ, BADEL
PARRA Z, PEDRO P.
RODRIGUEZ A, R.
DE ARMAS GARCÍA, R.
ROSELL MARTÍNEZ, G.
VALDES CAMPOS, S.
MARRERO CRUZ, RAUL
CINTRA H, NELSON
SILVERA MORA, A.
PEREZ DIAZ, PABLO
INFANTE ESTRADA, I.
NUÑEZ ÁREAS, J.R.
FABRE MERAES, J.R.
IVONET ROSABAL, F.
CANTILLO G, I.M.
GOMEZ C, JORGE L.
MORALES JEREZ, A.
DOMINGUEZ C, C.A.
GALAN VEGA, LUIS
HERNANDEZ A, A.
NORES F, A.E.
FERNANDEZ J, J.M.
GUILLOT POZO, A.
RODRIGUEZ M, P.R.
CREGO RODRIGUEZ, A.
RODRIGUEZ S, RUBEN
RODRIGUEZ S, A.
RODRIGUEZ PEÑA, B.
NORIEGA H, P.E.
GONZALEZ J, R.
ZAMORA MIRANDA, N.
JIMENEZ A, ERASMO
VERANES D, E.E.
HERRERA G, J.J.
UTRIA LEYVA, F.
SUAREZ SEOANE, A.
ABALLE S, TOMAS J.
GARCIA BECERRA, O.
VIDAL R, ISIDRO R.
GONZALEZ A, ISRAEL
JUSTIZ LOPEZ, P.M.
CASTRO CORREA, M.
GALINDO GUERRA, E.
GARCIA BARANI, R.
BAEZ ESTEVEZ, O.
MARTINEZ A, A.F.
DESPAIGNE E, R.
GUTIERREZ R, P.M.
MATOS ROMERO, E.
VILLAZAN H, OSMANY
MASSO DURRUTHY, O.
HERNANDEZ G, F.
CARRAZANA C, V.A.
MADRIGAL GARCÍA, J.
QUINTERO M, A.
POLO HERNÁNDEZ, R.
CHIJIN VAZQUEZ, E.
ROJAS GOULEACH, L.
SUAREZ B, A.M.
MESA C, JUAN A.
POMPA RIZO, RUBEN
ALMAGUER PÉREZ, T.
FIALLO VALLE, V.D.
FONSECA SÁNCHEZ, M.
BARRIZONTE R, R.
BORREL MANZANO, E.
CORDIE AGÜERO, RENE
PEREZ TORNET, A.
RODRIGUEZ E, L.
VILLAVICENCIO G, R.
OSORIO A, T.E.
CUTIÑO C,TOMAS V.
DE LA PAZ C, J.
GONZALEZ RAMOS, H.
BARRIOS VASALLO, A.
GARCIA PÉREZ, C.A.
GONZALEZ S, A.
NOBLET TORRES, E.
RODRIGUEZ M, N.A.
HERNANDEZ A, O.
ACANDA R, ARSENIO
JIMENEZ C, RAMON
CALZADILLA G, L.F.
ACEVEDO R, RENE S.
MARTINEZ A, J.M.
VAZQUEZ LEYVA, W.
PEREZ CARBALLO, R.
GONZALEZ P, F.E.
BARACALDO P, J.R.
GONZALEZ M, N.
BARZAGA N, LUIS M.
LABAÑINO L, A.C.
ROMEU BORROTO, F.
PEREZ PITA, DIXON
REVILLA PÉREZ, O.
JIMENEZ H, JOSE A.
RUIZ RUIZ, NELSON
MENDEZ T, JOSE A.
ALMAGUER SILVA, R.
SUAREZ R, MARIA V.
ALVAREZ S, ANDRES
VARGAS MARTÍNEZ, A.
ACOSTA A, I.A.
CASTRO GARCÍA, B.
DUVERGEL T, FELIX
RODRIGUEZ M, L.A.
GALLARDO G, J.C.
MANCEBO M, ANA C.
CIFUENTES ROQUE, J.
AMADOR SALCERIO, R.
DE LA CRUZ G, E.
TERRERO GAINZA, H.
QUIALA NARANJO, P.
CASTRO CASTILLO, N.
ROMERO L, M.A.
GONZALEZ S, ELIDIO
GUTIERREZ PÉREZ, O.
FUENTES LORES, A.
GONZALEZ M, C.J.
CORTINA S, S.M.
DIAZ SAN MARTIN, H.
VINENT CASTILLO, P.
MURSULI CAPIRO, M.
CASERO MOYA, P.M.
SAMPER BATISTA, M.
FERRIOL DUANY, R.
CUELLAR DIAZ, E.M.
PEREZ B, PEDRO P.
CORDERO P, M.A.
CUTIÑO PEÑA, R.D.
PEREZ MENDEZ, J.R.
MARTINEZ ROJAS, L.
CONTRERAS SILVA, M.
ACEVEDO C, EDUARDO
ALBONIGA M, M.
CID LUNA, JORGE L.
MORFFA CEDEÑO, H.
MORALES REYES, G.
LORENZO R, JOSE M.
MARTINEZ G, E.
ROJAS DURAND, P.
ROJAS R, M.B.
HOFFMAMN S, S.R.
CABRERA B, M.L.
CASTRO MONTERO, J.
GONZALEZ SUAREZ, S.
FIGUEREDO P, I.
MIRANDA B, JOSE A.
ENCINA ISAAC, R.
GONZALEZ ORTEGA, S.
YERO SANTOS, A.F.
RIVERA VEGA, PEDRO
RODRIGUEZ, P.F.R.
GONZALEZ N, F.M.L.
RODRIGUEZ C, L.
CASTILLO C, L.J.
DIAZ CABRERA, F.A.
HIDALGO L, NOEL L.
MORALES Q, EUGENIO
BERMUDEZ A, A.
ORTIZ HERNÁNDEZ, D.
REYES CALUNGA, R.
BRUNET C, L.H.
GONZALEZ R, L.A.
ROJAS GALINDO, B.
MEJIAS M, PEDRO L.
RODRIGUEZ PÉREZ, E.
CUELLAR R, MARIO
CHACON JORGE, R.V.
CALDERIN SUAREZ, E.
BEJERANO V, R.A.
VANEGAS S, E.I.
RODRIGUEZ H, C.
NORDET SOUTERAN, R.
MARTEN BESS, ANGEL
SOTO PÉREZ, JUAN
BETANCOURT Q, E.
PADRON PÉREZ, C.B.
GOMEZ R, JOSE A.
AMADOR GARCÍA, P.
SOSA RODRIGUEZ, C.
PEREZ Q, JORGE L.
MOLINA CESPEDES, A.
DIAZ BRINGAS, OSCAR
LEFONT PÉREZ, A.
ALVAREZ R, A.M.
GERMAN PÉREZ, G.
RIVES CARPIO, IRAEL
NEYRA RIVERA, E.
MENGANA RUBIO, A.
ESTEBANELL D, J.L.
CUEVAS SÁNCHEZ, B.
GARCIA IGLESIAS, R.
RODRIGUEZ M, PEDRO
ZAPATA MEJIAS, P.
MATOS LEYVA, OSCAR
LOPEZ FRAGA, A.
QUIALA C, B.R.
ROMERO LOPEZ, E.
MOJENA JIMENEZ, V.
VAZQUEZ DIAZ, O.
ROSABAL C, M.J.
RODRIGUEZ MENA, L.
ROJAS BATISTA, A.
PEÑA DE LA ROSA, O.
RODRIGUEZ W, ANGEL
KINDELAN K, FIDEL
SOTOLONGO H, JULIO
MIRANDA M, JOSE R.
LICOURT D, JOSE
RODRIGUEZ Z, JULIO
SIFONTES A, J.F.
DIMAS LOPEZ, E.
RIVERO SÁNCHEZ, J.
SANTIESTEBAN S, R.
TAN LEZCANO, S.M.
NUÑEZ MARTIN, N.F.
ALVAREZ AROCHA, S.
VALDIVIA PAZ, PEDRO
RODRIGUEZ PÉREZ, R.
GARCIA MACHADO, J.
SANTOS VEGA, J.
GONZALEZ GARCÍA, L.
SANCHEZ G, J.R.
LICEA PUPO, RAFAEL
MATEO J, JOSE R.
HERNANDEZ RUIZ, A.
RODRIGUEZ L, J.A.
MORALES OROZCO, J.
PEREZ TORREZ, E.J.
NUÑEZ RIOS, ALFREDO
PEREZ GARCÍA, R.
LEON SANTANA, JOSE
GONZALEZ S, M.C.
VERDECIA M, O.
RUBIDO CHAVEZ, B.
COLUMBIE CRUZ, G.
BUENO SUAREZ, L.
LOPEZ CRUZ, RAFAEL
VARGAS M, JUAN W.
SOLA DUMENICO, G.
ALMAGRO R, M.S.
HERNANDEZ H, R.
MELENDRI MUÑIZ, C.
MAYOR G, JORGE C.
ARREDONDO G, A.
LLANES F, BLAS B.
LORENZO MARTIN, N.
GARCIA R, H.A.
DOMINGUEZ PUPO, O.
BETANCOURT G, A.
RAMOS RODRIGUEZ, R.
HERNANDEZ H, J.L.
ARGÜELLES V, I.
GONZALEZ H, L.
SORIANO AGUIAR, S.
FERNANDEZ A, RAUL
HECHEVARRIA M, A.
BROOKS C, ALBERTO
MARTINEZ F, MARZO
RAMIREZ MONTERO, B.
PUGA GONZÁLEZ, A.
PASCUAL ALVAREZ, R.
HERNANDEZ C, D.
PEREZ DE LA T, O.
SANCHEZ PUPO, D.
HECHEVARRIA L, M.E.
BONELLES C, R.
GONZALEZ V, A.
ALFONSO VELIZ, G.
RIVERON YERO, R.
AREVALOS P, LUIS
VALLADARES G, RAUL
CAÑETE TÍA, R.
CAMELLON O, C.A.
RIOS PIEDRA, I.
GARCIA LEYVA, N.
CARBALLO COSME, M.
GARCIA LUNA, J.L.
RODRIGUEZ M, A.
HERNANDEZ R, F.T.
CABRERA AYRA, ALBIO
GUEVARA SUAREZ, R.
AGUILAR RIZO, J.C.
MARTINEZ A, G.F.
ANDALIA N, R.L.
DIAZ OLIVA, ORLANDO
ISAAC GONZÁLEZ, G.
AGUILERA G, C.A.
TAME LESCAY, F.
FLORES R, S.A.
LOPEZ MIERES, J.M.
ARMAS POMO, ALCIDES
MARTINEZ S, ISIDRO
BATISTA D, JUAN C.
PARADA GIRON, A.
TORRES VARGAS, C.
RIVERO CEDEÑO, L.
OSABA REYES, O.
BACALLAO P, J.C.
RAMIREZ TAMAYO, M.
DEL SOL AVILE, J.
BERITAN HIDALGO, M.
SOLANO RIVERO, C.
PADRON RAMOS, R.J.
ZAYAS FUNDORA, E.
COLLADO L, CESAR
DIAZ PÉREZ, ROBERTO
CARDONA M, J.A.
AGUIRRE A, J.R.
MORA MIÑOSO, E.
GONZALEZ H, E.
GARCIA BARRIOS, A.
SEMANAT V, RENE A.
MENGANA AYALA, C.
MEDEROS ALVAREZ, R.
MARTINEZ NASSER, R.
ALFONSO PAZ, ORESTE
NAVARRO P, T.
RODRIGUEZ DIAZ, A.
MENDOZA FIOL, J.A.
AGUILAR S, A.F.
PIEDRA NAJARRO, S.
ALMANZA LOPEZ, R.
REYNA SERÁ, ROBERT
PEREZ CAMPO, RAFAEL
ESPINOSA GARCÍA, M.
BARRERO C, ARGELIO
MUSTELIER MOYA, R.
CARDENAS P, A.S.
RODRIGUEZ L, J.R.
LOPEZ MASA, BASILIO
MESA HIDALGO, LUIS
RIVEAUX V, S.G.
CASANOVA I, JOEL
HERNANDEZ F, L.
PORRAS MORENO, O.
ACOSTA ESPINOSA, J.
CRUZ CABEZA, PEDRO
FONSECA H, EDEMIO
CALA BARRABIA, C.
NOTICE GUM, J.A.
MATOS SABLON, J.R.
MILOT AGÜERO, J.C.
CABAÑA B, JUAN D.
JULIA MARTÍNEZ, R.
LAZO MAZAS, O.F.
MORALES BEDOYA, R.
GOVIN PEREZ, PEDRO
RODRIGUEZ R, R.
COLOMBAT R, J.L.
CAMBAR CABRALES, T.
CUTIÑO ESPINOSA, R.
LABRADA V, E.
GES CALUNGA, A.
HORFORDS L, F.R.
LOPEZ C, PEDRO A.
CAMERO ROBAINA, P.
RUIZ VALERO, ROGER
PEREZ H, PEDRO E.
CARABALLO D, B.
TORRES LOPEZ, OMAR
MARTINEZ D, E.
BASNUEVA Q, RENE
DOMINGUEZ U, ANGEL
FIS GUERRERO, D.
SAEZ R, LUIS E.
COSTA R, D.C.
HECHEVARRIA M, L.
MAC COLLIN S, D.R.
JIMENEZ LEYVA, M.
SAAVEDRA S, G.E.
POPA PÉREZ, R.F.
TORRES RAMOS, R.
BOCHE REGALON, C.
NUÑEZ GARCÍA, C.
NAPOLES A, F.G.
SANCHEZ F, JUAN R.
TELLO F, LUIS E.
BACALLAO P, J.A.
FERNANDEZ RUIZ, O.
GONZALEZ C, RAMON
RODRIGUEZ K, RUBEN
CEPERO S, M.A.
RODRIGUEZ B, L.A.
GARCIA PÉREZ, A.
PEREZ MORAGA, E.
MESA H, GAZUL R.
RAMIREZ MÉNDEZ, I.
ZALDIVAR PÉREZ, G.
GUERRA B, JOSE A.
HERNANDEZ C, E.
JENKS PÉREZ, R.
HERNANDEZ A, O.
DIAZ-ARGUELLES G,R
MORENO V, R.O.
DORTA CAZOLA, A.A.
RIBEAUX V, NOEL
IZQUIERDO PARDO, A.
LEONARD C, JOEL
ARTOLA VIAGA, U.
ALVAREZ G, J.A.
MENENDEZ P, LAZARO
FIDALGO MONCADA, M.
RODRIGUEZ H, H.
GONZALEZ R, A.
ALVAREZ DIAZ, O.P.
RUIZ PÉREZ, RAUL
GARCES GÓMEZ, NOEL
NUÑEZ ORTIZ, A.
MECIAS R, RAMON
ARESTUCHE D, P.R.
ARRECHEA C, L.E.
POLL C, ANDRES
ALFONSO M, J.R.
HURTADO AGUIAR, A.
SEGURA DEL TORO, A.
SUAREZ REYES, FIDEL
RIVERO H, ARNALDO
SUAREZ S, A.C.
MARTINEZ H, J.L.
ROSABAL NARANJO, O.
MUJIA F, A.L.
PUENTES M, MIGUEL
GOMEZ G, LUIS E.
TURCAS POZO, ANGEL
TEXIDOR H, MARIO
LIZAIRE VICTOR, R.
GELIN C, H.A.
FERRO GARCÍA, J.C.
RODRIGUEZ H, L.V.
FABELO GONZÁLEZ, C.
BLANCO SALGADO, J.
FIS CUBA, CECILIO
RODRIGUEZ G, L.
ESPINOSA SOSA, M.
BERUVIDES BELLO, O.
CANGAS BORGES, LUIS
VEGA NUÑEZ, O.
FRAGA COLOMA, A.
GUTIERREZ A, B.
VALERA S, W.C.
HECHEVARRIA R, H.A.
CASTRO B, N.R.
GARCIA GONZÁLEZ, P.
ROSALES T, S.E.
VILLAR LOPEZ, D.
RODRIGUEZ S, O.
ESQUIJARROSA M, O.
ALBERTERI R, J.M.
MORALES MOLINA, E.
MEDINA AYON, B.F.
ROMERO RAMÍREZ, A.
MARTINEZ FALCON, E.
DIAZ DELGADO, ANGEL
BATISTA PÉREZ, E.
MARQUEZ H, TOMAS
ZALDIVAR P, LUIS
GONZALEZ S, M.A.
MUÑOZ M, JULIAN O.
SUAREZ TAMAYO, R.
DIFURNIADO C,R.
PELEGRIN MEJIAS, R.
CORDERO NUÑEZ, R.
OLIVA MISAS, J.A.
OJEDA ALONSO, L.
PEREZ MESA, A.A.
TUYA SEVILLA, R.G.
VILLA B, L.A.
GARRIDO LUGO, IVAN
ISAAC M, JUAN E.
CHINEA VENTURA, D.
GRAVIET M, F.O.
LARA LARA, BLAS
VALDES S, MIRTA Z.
RODRIGUEZ R, RAMON
ROJAS RECA, WILSON
QUINTANA NUÑEZ, J.
PEÑA CALVO, S.
GONGORA R, B.
DE ARMAS C, O.
TRUFFIN GIL, ELIAS
ALMAGUER ORTIZ, N.
TARDIO M, LUIS M.
LOPEZ RODRIGUEZ, E.
JIMENEZ FUENTES, S.
INFANTE F, BRAULIO
LOPEZ GARCÍA, E.
DUQUESNE M, G.
PEREZ R, MIGUEL J.
MARTINEZ M, M.E.
MONTES O.M, M.A.
GODINEZ L, LUIS M.
MACIAS MEJIAS, J.
GONZALEZ F, C.M.
RIOS GONZÁLEZ, A.
MENENDEZ F, L.G.
MARTINEZ JAIME, M.
VALERA PÉREZ, J.A.
CABRERA ALONSO, O.
BRITO PÉREZ, A.
CASTRO GONZÁLEZ, J.
FADRAGA H, M.L.
DIAZ SOSA, JESUS R.
CORREA MARTÍNEZ, E.
FIGUERATE C, C.
DIAZ LEYVA, RAFAEL
FLEITAS CABRERA, J.
ROSADO A, J.O.
CURRAS REGALADO, R.
BANGO GARCÍA, F.
LUNA BERNAL, W.S.
ESTRADA BRITO, V.
RIOS MENDOZA, ANGEL
PAEZ M, MAXIMO S.
REYES UTRIA, A.
PIRES PÉREZ, BORIS
VAZQUEZ PEDRAZA, G.
LOPEZ CASTILLO, R.E.
DIAZ S.M, MIGUEL B.
MORAGA GIRO, R.
FERNANDEZ S, R.M.
BLANCO VERDECIA, R.
HERNANDEZ D, W.
OLIVA VAZQUEZ, OMAR
MORALES ALBA, H.
RODRIGUEZ T, R.
DELGADO G, LUIS E.
VALERO CAMEJO, S.
DUARTE HECTOR, J.
ARAGON Q, O.J.
MENDOZA F, V.H.
GONZALEZ G, M.A.
DINZA G, C.A.
ORTEGA FLORES, L.
RAMIREZ V, EUSEBIO
SUAREZ MEJIAS, E.
FELIX FERRERA, JOEL
TURRO CUETO, D.
GARLOBO S, JOSE A.
MARTINEZ B, M.
GARCIA M, O.E.
PANTOJA G, O.E.
PERDOMO G, JUAN N.
RODRIGUEZ C, J.
ROSALES ARIAS, LUIS
DE LA PAZ Z, J.
DIAZ HERNÁNDEZ, M.
ALVAREZ MESA, I.L.
DOMINGUEZ F, JUAN
GARCIA D, G.J.
ALPIZAR S, ABEL G.
ESMAN MORGAN, A.
GONZALEZ H, R.T.
CARRILLO S, A.P.
GONZALEZ A, M.A.
VALDESPINO G, J.J.
SANCHEZ VALDÉS, M.
SANCHEZ C, FERMIN
RICKETTS LEDLEY, L.
ROMERO ORTEGA, R.
DAMASO ARUFE, A.J.
NARANJO ORDOÑEZ, M.
RODRIGUEZ P, M.M.
ACOSTA F, LUIS
VIGO DIAZ, RAUL C.
GUERRA F, JULIO C.
LLAMOS HEREDIA, D.
FERNANDEZ G, R.
DIAZ R, VICTOR M.
BAZAN PARDO, P.
MORENO GUERRERO, E.
ESCALANTE VILLA, A.
ROSEAUX CAINET, R.
DOMINGUEZ DIGAT, J.
MONTESINOS V, A.
NARANJO LEON, J.E.
TORRES CRUZATA, R.
SANTIESTEBAN M, J.L.
MATOS HIDALGO, M.
TORRES PÉREZ, A.
BATISTA LOPEZ, A.
ARGOTE CASTILLO, J.
GARCIA ROJAS, A.A.
ORTEGA RIVERA, R.E.
GONZALEZ L, J.L.
CORRALES M, DUNIS
BATISTA L, JUAN C.
WILSON BUENO, E.
RAMOS BENÍTEZ, E.
JOVA MAYORCA, R.
LOPEZ GARCÍA, R.
ROMERO D, HUMBERTO
PANEQUE FUENTES, F.
COMPANIONI G, L.O.
AGUILA LLORENTE, A.
FERRER PÉREZ, O.
FONSECA BOLIVAR, J.
REYES SALAZAR, RENE
VARGAS C, JUAN C.
DUEÑAS D, H.B.
GARCIA CABRERA, G.
LUGO MACHADO, P.P.
CABRERA R, AGUSTIN
GONZALEZ S, E.
IBARRA S, SIXTO A.
REMENSAL M, R.
BERMUDEZ C, J.C.
HERNANDEZ L, O.R.
PEREZ DECORO, JUAN
HERNANDEZ NUÑEZ, D.
ESTRADA SABATER, A.
DORTA BENÍTEZ, R.
PADRON RUIZ, R.
REGOJO VERA, MANUEL
VALDES E, GIRALDO
MORALES O, JOSE M.
RICARDO CASTRO, L.
ARENCIBIA G, C.
JIMENEZ CUBA, OMAR
AMARO ACAN, JUAN
AJETE BENÍTEZ, E.
HERNANDEZ DIAZ, A.
PEREZ AGUILAR, L.
RUBIRA CARBALLO, P.
LIMA FUNDORA, R.
SOSA MORENO, C.
FERNANDEZ H, MARIO
ALVAREZ PILETA, P.
BETANCOURT A, A.
PEREZ OLIVA, U.
HINOJOSA A, J.R.
ESCOBAR MARIN, M.
HECHEVARRIA G, P.
MONTERO C, JOSE A.
CUESTA M, R.E.
VEGA ROMERO, JULIO
SORIA BELTRAN, L.
ROJAS R, JUAN B.
RAMOS FIGUEREDO, J.
LEDESMA G, J.F.
SERRANO H, H.
SANCHEZ SALGADO, P.
GONZALEZ LLANES, E.
LEBLANCH ARANDA, F.
MORALES PÉREZ, V.
TRUJILLO M, J.M.
ORTEGA R, M.R.
FIGUEREDO A, JULIO
HURTADO BOADA, P.
AMPUDIA M, RAFAEL
CORDOVA A, D.
LAEN PAUMIER, IRES
ROMERO G, JUAN M.
HORTA PRATS, JAIME
FORTES G, LUIS C.
CAMACHO R, A.H.
RAMIREZ C, JUAN M.
GOMEZ PLANELLES, E.
ALBA MOLERO, JUAN
REYES S, MANUEL M.
SANCHEZ H, MANUEL
CHILLON R, R.
ALVAREZ LEYVA, I.
ESPINOSA GARCÍA, O.
GONZALEZ D, E.L.
FRITMAN E, BENITO
CASTRO GARCÍA, JOSE
MAZORRA S, JUAN J.
BATISTA MACIAS, N.
VALON T, JUAN A.
CALZADO TELLEZ, A.
PAGE GÓMEZ, PEDRO
MONTERREY T, J.S.
CASTILLO A, R.
SOTOMAYOR G, O.A.
GONZALEZ PÉREZ, O.
INFANTE SIERRA, R.
DELGADO SAINZ, R.
FIGUEREDO T, O.
JUNCO BRINDIS, G.
SANTOS BLANCO, R.
VALDES PONS, E.
ULLOA SÁNCHEZ, A.
VALDES H, GUSTAVO
DIAZ Q, REMIGIO R.
CRUZ BOURZAC, F.
ALMAGUER TAMAYO, J.
GUERRERO T, M.E.
HERNANDEZ S, D.R.
GOMEZ TORRES, C.
PADRON SÁNCHEZ, A.
RODRIGUEZ M, A.
ALCANTARA C, LUIS
MENDOZA LOPEZ, D.
RODRIGUEZ ARCE, J.
OJEDA SUAREZ, M.
ESPINOSA P, F.R.
PUIG MÉNDEZ, DAVID
DELGADO ARCEA, E.
PUBILLONES G, J.A.
RODRIGUEZ W, A.
PEREZ BATISTA, R.
SANCHEZ RÍOS, E.M.
TERUEL HIDALGO, G.
VEGA RAMÍREZ, P.M.
GARCIA BAYON, L.S.
LEON MARTÍNEZ, R.
VEGA RODRIGUEZ, A.
MONZON S, OMAR
SOSA REYES, MARIO
GUTIERREZ RAMOS, H.
AGULLEIRO M, A.
FAURE CAMEJO, J.G.
DELGADO P, A.S.
MERIÑO CEDEÑO, OMAR
PINEDA Q, O.F.
WILKIN ROJAS, R.
GONZALEZ LOPEZ, O.
GOLLES TORRES, V.
RAMOS C, JOSE E.
GOVIN SÁNCHEZ, R.
TERRERO M, L.M.
ESTEVEZ SÁNCHEZ, A.
VALLADARES V, D.
GONZALEZ PELAEZ, S.
SANCHEZ RÍOS, NERIS
CONCEPCION R, C.F.
LEYVA VARGAS, ALDO
MARTIN VELOZ, RAUL
ROBLEJO R, LUIS
HERNANDEZ M, ARLEY
MENDOZA T, J.L.
SOTOMAYOR A, B.C.
ARCE OLIVERA, EDDY
PONCE SANTANA, F.
FRIAS MORA, JULIO
GONZALEZ A, J.E.
RIVIAUX ARMELO, I.
GALINDO B, A.G.
ABREU GONZÁLEZ, S.
MORALES C, F.S.
COTOLONGO ORTIZ, I.
FROMETA GAMAYO, J.
HERMIDA PAYAN, A.
SALAS VALDERAS, A.
DUBOY ALEAGA, M.
HERNANDEZ P, E.
NARANJO SÁNCHEZ, L.
LEON AMADOR, CARLOS
CISNEROS C, J.L.
MACEO SUAREZ, A.
HERNANDEZ A, J.D.
MORALES MARCOS, C.
SANCHEZ GUILLEN, F.
MARICHE S, MIGUEL
PEREZ SOLAR, J.F.
SANTOS DIAZ, LAZARO
ZAMORA R, A.
ANGEL MIRANDA, M.
SALAS AMAR, JUAN C.
MARTINEZ M, E.
CASTAÑEDA G, H.
MUÑOZ CRUZ, LUIS M.
BLANCO GONZÁLEZ, L.
GARCIA PÉREZ, E.
DIAZ ALVAREZ, A.
CORDOVA D, RAFAEL
NOA LOPEZ, ROGELIO
GUERRA PEÑA, FELIX
ALMAGUER P, E.
TELLEZ PÉREZ, JORGE
REYES Q, JOSE M.
CASTELLANOS C, A.N.
FABARS BOLIVAR, J.
RODRIGUEZ M, OSCAR
MOYA ARENCIBIA, A.
PALMERO TORRES, D.
GUERRA A, MARIO P.
CALZADA VALLE, D.
PEREZ FRANCISCO, F.
GODINES Z, AURELIO
NUÑEZ W, RAFAEL C.
RONDON ORTEGA, J.
PEREZ JOVA, RAUL
GATO PEREZ, TOMAS
PLANCHE F, JUAN R.
GONZALEZ R, N.
ACOSTA R, ELI
GONZALEZ S, E.
ARTILES CASAÑAS, J.
TORRES A, OSCAR L.
LABRADA BARBAN, J.
HERNANDEZ M, RUBEN
CAMPOS ABAD, LUIS
LEZCANO PÉREZ, V.
ALCOLEA CAMPOS, S.
RODRIGUEZ B, J.F.
CRISTIE S, JUAN A.
CASTILLO PÉREZ, B.
MORENO RIVERO, O.
PEREZ ALVARADO, H.
RIVERO ARIAS, S.
MOSES RODRIGUEZ, F.
GRAVE P.F, J.F.
REYES RIVAS, B.
GONZALEZ PÉREZ, E.
CASTILLO G, R.L.
CORDERO B, F.A.
GONZALEZ S, A.R.
ALEMAN CEBALLOS, D.
MISA TORRES, MARIO
DANGER PEÑA, R.
DELGADO REYNA, M.
GUILARTE N, DAVID
VASALLO VIÑA, L.
DIAZ G, CARLOS A.
CALDERIO SARDUY, R.
CABRERA B, LUIS M.
CALDERON C, A.
REYNOSO SÁNCHEZ, A.
PERERA CREO, F.
NAVARRO J, JUAN M.
ACUÑA SÁNCHEZ, M.
VELOZ CURBELO, B.
DIAZ Q, JUAN R.
QUINTANA A, E.
COSSIO A, L. DE J.
SETIEN DIAZ, NOEL
PACHECO G, A.A.
GUERRA REYES, L.
PUIG RUIZ V, A.
POZO GONZÁLEZ, P.
NIETO V, A.M.
ESPINOSA SUAREZ, R.
PEREZ ARAUJO, JESUS
CABRERA ALVAREZ, A.
MARTINEZ C, R.Z.
DOMINGUEZ L, L.S.
PUPO CHACON, I.
VALDES H, T.E.
GARCIA PONCE, M.
PAZ LOPEZ, ANGEL
GOMEZ RIVERO, B.
CASTRO FERRER, I.
TAMAYO GALVAN, C.
ARMAS REYNA, P.F.
ALVAREZ RAMÍREZ, B.
RODRIGUEZ B, I.
VAZQUEZ MORENO, I.
HERNANDEZ B, E.
MORALES H, M.A.
RODRIGUEZ R, C.
MIRANDA CABRERA, R.
CASTILLO P, L.O.
LODEIRO A, F.C.
VALDESPINO G, J.I.
POUS G, VICTOR
QUINTANA C, FELIX
CARBONELL M, J.L.
RODRIGUEZ M, N.
GRANADO E, N.A.
ROSABAL MOMPIE, I.
FERNANDEZ M, JOSE
SALAZAR C, C.A.
CALIZ DESPAIGNE, H.
SALOMON PIER, LUIS
RODRIGUEZ SOA, B.
SALCEDO GUERRA, B.
BORGES DIAZ, H.E.
MARTINEZ GARCÍA, M.
RIVAS ISASIS, JESUS
VALDES CRUZ, G.
ARMENTERO L, D.G.
SUAREZ R, PEDRO A.
VEGA MERIÑO, A.
ZULUETA C, R.M.
ARMAS CUELLO, P.J.
MARTINEZ RÍOS, LUIS
NORIS HERNÁNDEZ, V.
CALZADILLA A, N.D.
CASTELLANOS, V.R.
CASTAÑEDA M, L.M.
PERERA REYES, PEDRO
RODRIGUEZ C, G.
MARTINEZ R, RAMON
SORIS BERMÚDEZ, L.B.
RODRIGUEZ G, G.
GONZALEZ BRUGAL, E.
ARISTA RAMÍREZ, M.
CARON GONZÁLEZ, B.
CABRALES A, ANGEL
DURAND ALBA, E.
PEREZ CAMARAZA, R.
OLIVERA PÉREZ, I.
RIVERON AGUILAR, O.
DURRUTHY R, JOSE
FONSECA V, G.
LABRADA TORRES, R.
MORENO JEREZ, M.
CRUZ HIDALGO, E.
DURAN CASTILLO, C.
QUIÑONES ABREU, A.
ZUMAQUERO C, I.
CARRILLO L, R.F.
HERNANDEZ YERA, M.
CASTELLANOS C, R.
HERNANDEZ D, C.
ARANGO CUESTA, F.
POZO DOMINGUEZ, I.
DURAN PORTILLO, G.
FONSECA RÍOS, J.C.
PEREZ G., FERNANDO
MENDEZ ROMAN, J.R.
JIMENEZ ALDANA, P.
MARTINEZ LUGO, N.
VERDECIA G, M.
VILLALOBOS I, F.
MATOS SÁNCHEZ, R.
RUIZ MONTOYA, MARIO
RAMIREZ GUERRA, H.
SANTANA RIVAS, W.
PRIETO M, A.M.
STOWTON ACOY, M.A.
PINEDA Z, H.A.
GUERRA VALLEJO, E.
RODRIGUEZ H, F.
BISBE SUAREZ, M.
CAMELLARYS MENA, E.
LEYVA A, ANGEL
ALMARALES R, J.L.
VASALLO RUIZ, R.
MONTALVO, C.S.
MENES M, JORGE O.
SAUMELL MILAN, E.
RODRIGUEZ C, O.
HERNANDEZ E, A.
TAMAYO CATALA, F.
BOLMEY R, MARIA A.
HERVIS PÉREZ, L.
MATOS RODRIGUEZ, E.
RODRIGUEZ MESA, D.
NAPOLES ROSALES, R.
ESTRADA C, JUAN
PEREZ VIDAL, JESUS
ABREU DUEÑAS, M.
ROJAS RODRIGUEZ, D.
SARRIA P, A.M.
RODRIGUEZ G, I.
HECHEVARRIA A, F.
FUNDORA V, OWEL N.
ROSA GARCÍA, CARLOS
COLOMA SCULL, S.
TELLEZ VERDECIA, J.
MIRANDA G, F.S.
SANDOVAL C, P.P.
PRATS L, LUIS N.
TURIÑO F, F.R.
GOMEZ VIZCAY, G.
LEIVA F, JOSE O.
SOSA MOJENA, E.E.
REYES RODRIGUEZ, S.
RIVAS VALDÉS, F.J.
WILLIAMS P, J.L.
MARTINEZ SANTOS, J.
SALGADO E, RAUL
GONZALEZ C, C.A.
ARGUDIN RAMOS, M.
FONSECA MAINET, E.
DIAZ OSORIO, FIDEL
PEREZ ROMERO, R.
ASPEASU P, ANA E.
HERNÁNDEZ S. J.E.
MARTINEZ R, FIDEL
PEREZ A, PEDRO L.
BISSET DUHARTE, A.
ECHEVARRIA H, LUIS
ROQUE ROJAS, E.
RAMADA LEFEBRE, M.
ALVAREZ GALAN, F.
AZAHARES G, L.
ROSIQUE H, ROLANDO
ALVARIÑO DUEÑAS, F.
TORRES A, A.D.
GONZALEZ R, G.
FERNANDEZ PEÑA, M.
DOMINGUEZ D, ANGEL
CESPEDES G, D.C.
SANCHEZ N, A.B.
SANCHEZ ELIAS, M.
ARGÜELLES R, L.
GRACIA SOA, E.R.
HERNANDEZ M, B.
RAMOS Q, PABLO M.
IZQUIERDO Q, J.F.
OCAMPO ORDOÑEZ, J.
MARICHAL LOPEZ, R.
MARTINEZ H, E. O.
HERNANDEZ ROJAS, J.
DIAZ GUZMAN, R.A.
DIAZ CASTILLO, E.
CRUZ CASTRO, O.E.
RODRIGUEZ C, M.A.
CHAVEZ M, E.L.
ESPINOSA MARTIN, M.
PEREZ C, JOSE L.
LOPEZ GONZÁLEZ, V.
CRESPO ROMAN, J.C.
OROZCO LORENZO, O.
PUIG COMENDADOR, V.
FERNANDEZ E, J.L.
ALFONSO SUAREZ, J.
RIVERO CARDOSO, D.
BARTHELEMY G, C.
POZO PEÑA, ORLANDO
RIOS PÉREZ, R.J.
MEDINA PÉREZ, M.
AYON ORDOÑEZ, H.
HERNANDEZ R, PEDRO
LIO PERDOMO, RAFAEL
QUINTERO GARCÍA, F.
TOMAS VELIZ, V.R.
DISCURSO PRONUNCIADO POR FIDEL CASTRO RUZ, PRESIDENTE DE LA REPÚBLICA CUBA, EN EL ACTO DE DESPEDIDA DE DUELO A NUESTROS INTERNACIONALISTAS CAIDOS DURANTE EL CUMPLIMIENTO DE HONROSAS MISIONES MILITARES Y CIVILES, EFECTUADO EN EL CACAHUAL, EL 7 DE DICIEMBRE DE 1989, “AÑO 31 DE LA REVOLUCION”.
Compañero presidente José Eduardo Dos Santos y demás invitados;
Familiares de los caídos;
Combatientes;
Compatriotas:
Fue siempre de profunda significación para todos los cubanos la fecha memorable en que cayó, junto a su joven ayudante, el más ilustre de nuestros soldados, Antonio Maceo. Sus restos yacen aquí, en este sagrado rincón de la patria.
Al escoger esta fecha para dar sepultura a los restos de nuestros heroicos combatientes internacionalistas caídos en diversas partes del mundo, fundamentalmente en Africa, de donde vinieron los antepasados de Maceo y una parte sustancial de nuestra sangre, el 7 de diciembre se convertirá en día de recordación para todos los cubanos que dieron su vida no solo en defensa de su patria, sino también de la humanidad. De este modo, el patriotismo y el internacionalismo, dos de los más hermosos valores que ha sido capaz de crear el hombre, se unirán para siempre en la historia de Cuba.
Quizás no lejos de este mismo sitio se levante un día un monumento en honor a todos.
A esta hora, simultáneamente en todos los rincones de Cuba de donde procedían, se da sepultura a los restos de los internacionalistas que cayeron en el cumplimiento de su noble y gloriosa misión.
Creía el enemigo imperialista que ocultaríamos las bajas en Angola, la misión más prolongada y compleja que cumplió ya 14 años, como si fuera una deshonra o una mancha para la Revolución. Soñaron durante mucho tiempo que fuera inútil la sangre derramada, como si pudiera morir en vano quien muere por una causa justa. Mas si solo la victoria fuese el vulgar rasero para medir el valor del sacrificio de los hombres en sus justas luchas, ellos regresaron además con la victoria.
Los espartanos decían: Con el escudo o sobre el escudo. Nuestras tropas victoriosas regresaron con el escudo.
Mas no es nuestra intención en este solemne instante vanagloriarnos de nuestros éxitos, ni humillar a nadie, ni siquiera a los que fueron nuestros adversarios. Nuestro país no buscaba glorias ni prestigios militares. Siempre se aplicó rigurosamente el principio de alcanzar los objetivos con el menor sacrificio de vidas posibles; para ello se requería ser fuertes, actuar con el máximo de sangre fría y estar siempre, como siempre estuvimos, dispuestos a todo.
Cada combatiente sabía que detrás de él estaba el país entero; sabía también que la vida y la salud de cada uno de ellos era preocupación constante de todos nosotros.
Cuando la política y la diplomacia fueron factores asequibles para alcanzar los objetivos finales, no se dudó un instante en utilizar las vías políticas y diplomáticas, y, aunque se actuó siempre con toda la firmeza necesaria, en ningún instante durante el proceso negociador se nos escuchó una palabra de arrogancia, prepotencia o alarde. Supimos ser flexibles cuando la flexibilidad era conveniente y justa.
La última etapa de la guerra en Angola fue la más difícil. Ella requirió de toda la determinación, la tenacidad y el espíritu de lucha de nuestro país en apoyo a nuestros hermanos angolanos.
En el cumplimiento de ese deber de solidaridad no solo con Angola, sino con nuestros propios combatientes que allí luchaban en condiciones difíciles, la Revolución no vaciló en arriesgarlo todo. Cuando las amenazas imperialistas contra nuestra propia patria eran muy grandes, no vacilamos en enviar al Frente Sur de la República Popular de Angola muchos de nuestros más modernos y mejores medios de combate. Más de 50 000 combatientes cubanos se reunieron entonces en aquella nación hermana, cifra verdaderamente impresionante si se tiene en cuenta la distancia a recorrer, el tamaño y los recursos de nuestro país. Fue una verdadera hazaña de nuestras gloriosas Fuerzas Armadas Revolucionarias y de nuestro pueblo. Pocas veces se ha escrito una página igual de altruismo y solidaridad internacional.
Por eso apreciamos tanto la presencia de José Eduardo Dos Santos en este acto. Fue un gesto absolutamente espontáneo. “Quiero estar con ustedes en ese momento”, nos dijo. Del mismo modo espontáneo, Etiopía, la SWAPO y otros países y organizaciones revolucionarias quisieron estar con nosotros tan pronto tuvieron noticias, hace apenas unos días, de que hoy daríamos sepultura en nuestra patria a los internacionalistas caídos en Africa y en otras tierras del mundo.
Hay acontecimientos históricos que nada ni nadie podrá borrar. Hay ejemplos revolucionarios que los mejores hombres y mujeres de las futuras generaciones, dentro y fuera de nuestra patria, no podrán olvidar. Este es uno de ellos, mas no nos corresponde a nosotros evaluarlo, de ello se encargará la historia.
No podemos olvidar ni por un instante que nuestros camaradas de armas fueron los heroicos combatientes de las Fuerzas Armadas Angolanas. Ellos ofrendaron la vida de decenas de miles de los mejores hijos de ese extraordinario pueblo. La unidad y la cooperación más estrecha entre ellos y nosotros hicieron posible la victoria.
También tuvimos el honor de combatir junto a los valerosos hijos de Namibia, a los patriotas de Guinea Bissau y a los insuperables soldados etíopes. Años antes, en los días difíciles de Argelia, recién conquistada la independencia, nuestros combatientes internacionalistas estuvieron a su lado, como estuvieron también más tarde junto a Siria, otro hermano país árabe víctima de la agresión exterior, que solicitó nuestra cooperación.
No hubo causa justa del Africa que no contara con el apoyo de nuestro pueblo. Che Guevara, acompañado de un grupo numeroso de revolucionarios cubanos, combatió contra mercenarios blancos al este del actual Zaire, y hoy, en la República Saharauí, médicos y maestros prestan sus generosos y desinteresados servicios a ese pueblo en combate por su libertad.
Todos los países mencionados eran ya o son hoy independientes, y los que aún no lo son lo serán más tarde o más temprano.
En breves años se escribió una brillante página de solidaridad, de la cual nuestro pueblo se siente orgulloso. También en nuestras luchas por la independencia, hombres de muy diversos países combatieron junto a nosotros. El más ilustre de todos, Máximo Gómez, nacido en Santo Domingo, llegó por sus méritos extraordinarios a ser el jefe de nuestro Ejército Libertador. En los años previos a nuestra Revolución, 1 000 cubanos organizados por el primer Partido Comunista combatieron en España defendiendo la República. Ellos escribieron páginas imborrables de heroísmo, que la pluma de Pablo de la Torriente Brau recogió para la historia, hasta que la muerte en combate tronchó la vida del brillante periodista revolucionario.
Así se forjó nuestro gallardo espíritu internacionalista que, con la Revolución socialista, alcanzó sus más altas cumbres.
En todas partes donde estuvieron los internacionalistas cubanos fueron ejemplo de respeto a la dignidad y la soberanía del país. La confianza ganada en el corazón de esos pueblos no es casual, fue fruto de su intachable conducta. Por ello, en todas partes quedó el recuerdo de nuestro ejemplar desinterés y altruismo.
Un destacado dirigente africano expresó un día en una reunión de líderes de la región: “Los combatientes cubanos están dispuestos a sacrificar sus vidas por la liberación de nuestros países y, a cambio de esa ayuda a nuestra libertad y el progreso de nuestra población, lo único que se llevarán de nosotros son los combatientes que cayeron luchando por la libertad.” Un continente que conoció siglos de explotación y saqueo, supo apreciar en toda su magnitud el desinterés de nuestro gesto internacionalista.
Hoy regresan victoriosas nuestras tropas aguerridas. Caras alegres, felices, orgullosas, de madres, esposas, hermanos, hijos y de todo el pueblo, los reciben con calor y emoción. Se alcanzó la paz con honor y se alcanzaron con creces los frutos del sacrificio y el esfuerzo. Hoy no perturba nuestros sueños la constante inquietud por la suerte de nuestros hombres en combate a miles de kilómetros de su tierra.
Creía el enemigo que el regreso de los combatientes constituiría un problema social por la imposibilidad de asignarles empleo. Gran parte de estos hombres, además de los cuadros militares, tenían en su patria un empleo y a ellos regresan o a otros mejores. Ni uno solo ha quedado en el olvido; muchas veces antes de regresar a la patria conocían ya cuál sería su tarea.
De aquellos jóvenes del Servicio Militar que recién salidos de las escuelas de enseñanza media solicitaron voluntariamente el honor de cumplir misión internacionalista en Angola, ni uno solo ha tenido que esperar para ocupar un lugar digno en las aulas de estudio o entre las filas de nuestro pueblo trabajador.
Nuestra patria trabaja intensamente en ambiciosos programas de desarrollo económico y social, no se guía por las leyes irracionales del capitalismo y tiene un sitio en el estudio, la producción o los servicios para cada hijo del país.
Ningún familiar allegado de los que cayeron en cumplimiento de la misión, o sufrieron lesiones graves, quedó en el olvido. Ellos recibieron, reciben y recibirán toda la atención y la consideración a que los hizo acreedores el noble sacrificio de sus seres queridos y su propia conducta abnegada, desinteresada y generosa hasta el heroísmo.
Los cientos de miles de cubanos que cumplieron misiones internacionalistas militares o civiles, contarán siempre con el respeto de las presentes y futuras generaciones. Ellos multiplicaron muchas veces las gloriosas tradiciones combativas e internacionalistas de nuestro pueblo.
La patria que encuentran a su regreso está enfrascada en una titánica lucha por el desarrollo, a la vez que continúa enfrentándose con ejemplar dignidad al criminal bloqueo del imperialismo, a lo que se viene a sumar ahora la crisis surgida en el campo socialista, de la que solo podemos esperar consecuencias negativas en el terreno económico para nuestro país.
No es precisamente sobre la lucha antimperialista ni sobre los principios del internacionalismo que se habla hoy en la mayoría de esos países. Ni siquiera esas palabras se mencionan en su prensa. Tales conceptos están virtualmente borrados allí del diccionario político. En cambio, los valores del capitalismo están cobrando inusitada fuerza en esas sociedades.
Capitalismo significa intercambio desigual con los pueblos del Tercer Mundo, exacerbación del egoísmo individual y del chovinismo nacional, el imperio de la irracionalidad y la anarquía en la inversión y la producción, sacrificio despiadado de los pueblos a leyes ciegas en la economía, el imperio del más fuerte, la explotación del hombre por el hombre, el sálvese quien pueda. El capitalismo en el orden social implica muchas cosas más: prostitución, droga, juego, mendicidad, desempleo, desigualdades abismales entre los ciudadanos, agotamiento de los recursos naturales, envenenamiento de la atmósfera, de los mares, de los ríos, de los bosques y, de modo especial, saqueo de las naciones subdesarrolladas por los países capitalistas industrializados. En el pasado significó colonialismo y en el presente la neocolonización de miles de millones de seres humanos mediante métodos económicos y políticos más sofisticados, pero también menos costosos, más efectivos y despiadados.
El capitalismo, su economía de mercado, sus valores, sus categorías y sus métodos no pueden ser jamás los instrumentos para sacar al socialismo de sus actuales dificultades y rectificar los errores que hubieran podido cometerse. Buena parte de esas dificultades surgieron no solo de los errores, sino también del bloqueo riguroso y del aislamiento a que fueron sometidos los países socialistas por parte del imperialismo y las grandes potencias capitalistas que monopolizaban casi todas las riquezas y las tecnologías más avanzadas del mundo, producto del saqueo de las colonias, la explotación de su clase obrera y el robo masivo de cerebros a países que estaban por desarrollarse.
Guerras devastadoras, que costaron millones de vidas y la destrucción de la inmensa mayoría de los medios productivos acumulados, fueron desatadas contra el primer Estado socialista. Como ave Fénix, este tuvo que surgir más de una vez de sus cenizas y prestó servicios tales a la humanidad como derrocar al fascismo e impulsar decisivamente el movimiento de liberación de los países todavía colonizados. Todo eso se quiere olvidar hoy.
Es repugnante que muchos se dediquen ahora, en la propia URSS, a negar y destruir la hazaña histórica y los méritos extraordinarios de ese heroico pueblo. Esa no es forma de rectificar y superar los incuestionables errores cometidos en una revolución que nació de las entrañas del autoritarismo zarista, en un país inmenso, atrasado y pobre. No es posible tratar de cobrarle ahora a Lenin el precio de haber hecho la revolución más grande de la historia en la vieja Rusia de los zares.
Por ello nosotros no hemos vacilado en impedir la circulación de ciertas publicaciones soviéticas que están cargadas de veneno contra la propia URSS y el socialismo. Se percibe que detrás de ellas está la mano del imperialismo, la reacción y la contrarrevolución. Ya algunas de esas publicaciones han comenzado a demandar el cese del tipo de relaciones comerciales equitativas y justas que se han creado entre la URSS y Cuba en el transcurso del proceso revolucionario cubano. En dos palabras: que la URSS comience a practicar con Cuba el intercambio desigual, vendiendo cada vez más caro y comprando cada vez más barato nuestros productos agrícolas y materias primas, lo mismo que Estados Unidos hace con los países del Tercer Mundo o, en último término, que la URSS se sume al bloqueo yanki contra Cuba.
La destrucción sistemática de los valores del socialismo, el trabajo de zapa llevado a cabo por el imperialismo, unido a los errores cometidos, han acelerado el proceso de desestabilización de los países socialistas en Europa oriental. La política diferenciada con cada país y la idea de minar desde dentro al socialismo, fue la estrategia largo tiempo elaborada y aplicada por Estados Unidos.
El imperialismo y las potencias capitalistas no pueden disimular su euforia ante los acontecimientos. Están persuadidos, no sin fundamento, de que a estas horas el campo socialista virtualmente ya no existe. En algunos de esos países de Europa oriental hay actualmente equipos completos de norteamericanos, incluyendo asesores del Presidente de Estados Unidos, programando el desarrollo capitalista. En días recientes, un cable trajo la noticia de que estaban fascinados por la excitante experiencia. Uno de ellos, funcionario, por cierto, del gobierno norteamericano, se mostraba partidario de aplicar en Polonia un plan similar al del “New Deal”, con el que Roosevelt trató de mitigar la gran crisis del capitalismo, para socorrer a los 600 000 trabajadores polacos que se quedarán sin trabajo en 1990, y a la mitad de los 17,8 millones de trabajadores con que cuenta el país, que deberá recalificarse y cambiar de empleo, como consecuencia del desarrollo de una economía de mercado.
El imperialismo y las potencias capitalistas de la OTAN están persuadidos, y no sin fundamento, de que a estas horas el Pacto de Varsovia ya tampoco existe y no es más que una ficción; que sociedades corroídas y minadas desde dentro serían incapaces de resistir.
Se ha proclamado que el socialismo debía perfeccionarse. Nadie puede oponerse a este principio que es inherente y de constante aplicación a toda obra humana. ¿Pero es acaso abandonando los más elementales principios del marxismo-leninismo que puede perfeccionarse el socialismo? ¿Por qué las llamadas reformas tienen que marchar en un sentido capitalista? Si tales ideas tuviesen un carácter revolucionario, como algunos pretenden, ¿por qué reciben el apoyo unánime y exaltado de los dirigentes del imperialismo?
En insólita declaración, el Presidente de Estados Unidos se calificó a sí mismo como defensor número uno de las doctrinas que actualmente se aplican en muchos países del campo socialista.
Jamás en la historia una idea verdaderamente revolucionaria habría recibido el apoyo entusiasta del jefe del imperio más poderoso, agresivo y voraz que ha conocido la humanidad.
Nosotros, a raíz de la visita del compañero Gorbachov a Cuba en abril de este año, ocasión en que sostuvimos profundos y sinceros intercambios, expresamos públicamente ante la Asamblea Nacional nuestro criterio de que debía respetarse el derecho de cualquier país socialista a construir el capitalismo si así lo deseaba, del mismo modo que exigimos el más estricto respeto al derecho de cualquier país capitalista a construir el socialismo.
Consideramos que la revolución no se puede importar ni exportar; un Estado socialista no se puede fundar por inseminación artificial o simple trasplante de embriones. La revolución necesita las condiciones propicias para ello en el seno de la propia sociedad, y solo cada pueblo puede ser su propio creador. Estas ideas no están reñidas con la solidaridad que los revolucionarios pueden y deben brindarse entre sí. La revolución es, igualmente, un proceso en que se puede avanzar o retroceder; que, incluso, se puede frustrar. Pero un comunista, ante todo, tiene que ser valiente y revolucionario. El deber de los comunistas es luchar en cualquier circunstancia, por adversa que sea. Los comuneros de París supieron luchar y morir defendiendo sus ideas. Las banderas de la revolución y el socialismo no se entregan sin combatir. Rendirse es de cobardes y de gente desmoralizada, no de comunistas ni de revolucionarios.
El imperialismo hoy invita a los países socialistas de Europa a convertirse en receptores de sus excedentes de capital, desarrollar el capitalismo y participar en el saqueo de los países del Tercer Mundo.
Es sabido que una gran parte de las riquezas del mundo capitalista desarrollado proviene del intercambio desigual con esos países. Durante siglos los saquearon como simples colonias, esclavizaron a cientos de millones de sus hijos, y en muchas ocasiones agotaron sus reservas de oro, plata y otros minerales, los explotaron despiadadamente y les impusieron el subdesarrollo. Esta fue la consecuencia más directa y patente del colonialismo. Hoy los esquilman mediante los intereses de una deuda infinita e impagable, les arrancan sus productos básicos a precios miserables, les exportan sus productos industriales cada vez a mayores precios, les sustraen constantemente los recursos financieros y humanos mediante la fuga de capitales y cerebros, les bloquean el comercio mediante dumping, tarifas arancelarias, cuotas de importación, productos sintéticos sustitutivos salidos de su alta tecnología y subsidian a las propias producciones cuando no son competitivas.
Ahora el imperialismo quiere que los países socialistas de Europa se sumen a ese colosal saqueo, lo que parece no disgustar en absoluto a los teóricos de las reformas capitalistas. De ahí que en muchos de esos países nadie hable de la tragedia del Tercer Mundo y las multitudes descontentas sean orientadas hacia el capitalismo y el anticomunismo, y en uno de ellos hacia el pangermanismo. Tal evolución de los acontecimientos puede conducir incluso a corrientes fascistas. El premio que el imperialismo les promete es una cuota en el saqueo de nuestros pueblos, única forma de erigir sociedades capitalistas de consumo.
A Estados Unidos y a las potencias capitalistas les interesa ahora mucho más invertir en Europa oriental que en cualquier otra área del planeta. ¿Qué recursos puede esperar el Tercer Mundo, donde viven en condiciones infrahumanas miles de millones de personas, de tal evolución de los acontecimientos?
Se nos habla de paz. ¿Pero de qué paz se trata? ¿De la paz entre las grandes potencias, mientras el imperialismo se reserva el derecho a intervenir abiertamente y a agredir a los países del Tercer Mundo? Ejemplos tenemos de sobra.
El gobierno imperialista de Estados Unidos exige que nadie ayude a los revolucionarios salvadoreños y trata de chantajear a la URSS demandándole nada menos que cese todo suministro de ayuda económica y militar a Nicaragua y a Cuba, porque somos solidarios con los revolucionarios salvadoreños, aunque cumplimos estrictamente con nuestras obligaciones en relación con el armamento que suministra la URSS, de conformidad con los convenios suscritos entre naciones soberanas. Por su parte, ese mismo gobierno imperialista que exige el cese de toda solidaridad con los revolucionarios salvadoreños, ayuda al gobierno genocida y envía unidades especiales de combate a El Salvador, sostiene a la contrarrevolución en Nicaragua, organiza golpes de Estado en Panamá y el asesinato de dirigentes de ese país, ayuda militarmente a la UNITA en Angola, a pesar de los exitosos acuerdos de paz en Africa sudoccidental, y continúa suministrando grandes cantidades de armas a los rebeldes de Afganistán, sin tomar en cuenta para nada la retirada de las tropas soviéticas y los acuerdos de Ginebra.
Hace apenas unos días aviones de guerra de Estados Unidos intervinieron descaradamente en el conflicto interno de Filipinas. Independientemente de las motivaciones justas o injustas de los sublevados, que no nos corresponde a nosotros juzgar, la intervención de Estados Unidos en ese país adquiere extrema gravedad y es reflejo fiel de la situación actual del mundo. Ese es el papel de gendarme que Estados Unidos se reserva no ya solo para América Latina, a la que consideró siempre su patio trasero, sino para cualquier país del Tercer Mundo.
La consagración del principio de intervención universal por una gran potencia es el fin de la independencia y la soberanía en el mundo. ¿Qué paz y seguridad es la que espera a nuestros pueblos, como no sea la que nosotros mismos seamos capaces de conquistar con nuestro heroísmo?
Es magnífico que desaparezcan las armas nucleares. Si ello no fuera más que una utopía y lograra alcanzarse algún día, sería de incuestionable beneficio e incrementaría la seguridad, pero solo para una parte de la humanidad. Eso no le daría paz, ni seguridad, ni esperanza, a los países del Tercer Mundo.
El imperialismo no necesita armas nucleares para agredir a nuestros pueblos. Sus poderosas flotas distribuidas por el mundo, sus bases militares en todas partes y sus armas convencionales, cada vez más sofisticadas y mortíferas, son suficientes para cumplir su papel de dueño y gendarme del mundo.
Además, en nuestro mundo mueren cada día 40 000 niños que pudieran salvarse y no se salvan por el subdesarrollo y la pobreza. Como hemos dicho otras veces, y no está de más repetirlo hoy, es como si cada tres días estallara entre los niños pobres del mundo una bomba similar a las de Hiroshima y Nagasaki.
Si los acontecimientos siguen su actual curso, si no se exige a Estados Unidos la renuncia a estas concepciones, ¿de qué nuevo pensamiento puede hablarse? Por esa vía, el mundo bipolar que conocimos en la posguerra se transformará, inexorablemente, en un mundo unipolar bajo la hegemonía de Estados Unidos.
En Cuba llevamos a cabo nuestro proceso de rectificación. Sin un partido fuerte, disciplinado y respetado, es imposible desarrollar una revolución o una rectificación verdaderamente socialista. No es posible llevar a cabo semejante proceso calumniando al socialismo, destruyendo sus valores, desprestigiando al Partido, desmoralizando la vanguardia, renunciando a su papel dirigente, liquidando la disciplina social, sembrando el caos y la anarquía en todas partes. Así se puede promover una contrarrevolución, pero no cambios revolucionarios.
El imperialismo yanki piensa que Cuba no podrá resistir y que la nueva situación surgida en el campo socialista le permitirá doblegar inexorablemente a nuestra Revolución.
Cuba no es un país donde el socialismo llegó tras las divisiones victoriosas del Ejército Rojo. En Cuba, el socialismo lo forjamos los cubanos en auténtica y heroica lucha. Treinta años de resistencia al más poderoso imperio de la tierra que quiso destruir a nuestra Revolución, dan testimonio de nuestra fortaleza política y moral.
Los que estamos en la dirección del país no somos un grupo de advenedizos inexpertos, recién llegados a cargos de responsabilidad. Salimos de las filas de los viejos luchadores antimperialistas de la escuela de Mella y de Guiteras, de las filas del Moncada y del “Granma”, de la Sierra Maestra y de la lucha clandestina, de Girón y de la Crisis de Octubre, de 30 años de resistencia heroica a la agresión imperialista, de grandes hazañas laborales y de gloriosas misiones internacionalistas. Hombres y mujeres de tres generaciones cubanas se reúnen y asumen responsabilidades en nuestro aguerrido Partido, en la organización de nuestra maravillosa vanguardia juvenil, en nuestras poderosas organizaciones de masas, en nuestras gloriosas Fuerzas Armadas Revolucionarias y en nuestro Ministerio del Interior.
En Cuba, Revolución, socialismo e independencia nacional, están indisolublemente unidos.
A la Revolución y al socialismo, debemos hoy todo lo que somos. Si a Cuba regresara alguna vez el capitalismo, nuestra independencia y soberanía desaparecerían para siempre, seríamos una prolongación de Miami, un simple apéndice del imperio yanki, el cumplimiento de aquella repugnante profecía de un presidente de Estados Unidos en el siglo pasado cuando pensaban anexar nuestra isla y dijo que esta caería en manos de ese país como una fruta madura. Para impedirlo hoy, mañana y siempre, habrá todo un pueblo dispuesto a morir. De nuevo cabe repetir aquí ante su propia tumba la frase inmortal de Maceo: “quien intente apropiarse de Cuba recogerá el polvo de su suelo anegado en sangre, si no perece en la lucha”.
Los comunistas cubanos y los millones de combatientes revolucionarios que integran las filas de nuestro heroico y combativo pueblo, sabremos cumplir el papel que nos asigne la historia, no solo como primer Estado socialista en el hemisferio occidental, sino también como inclaudicables defensores en primera línea de la noble causa de los humildes y explotados de este mundo.
Nunca hemos aspirado a que nos entreguen la custodia de las gloriosas banderas y los principios que el movimiento revolucionario ha sabido defender a lo largo de su heroica y hermosa historia, pero si el destino nos asignara el papel de quedar un día entre los últimos defensores del socialismo, en un mundo donde el imperio yanki lograra encarnar los sueños de Hitler de dominar el mundo, sabríamos defender hasta la última gota de sangre este baluarte.
Estos hombres y mujeres a los que hoy damos honrosa sepultura en la cálida tierra que los vio nacer, murieron por los más sagrados valores de nuestra historia y de nuestra Revolución.
Ellos murieron luchando contra el colonialismo y el neocolonialismo.
Ellos murieron luchando contra el racismo y el apartheid.
Ellos murieron luchando contra el saqueo y la explotación de los pueblos del Tercer Mundo.
Ellos murieron luchando por la independencia y la soberanía de esos pueblos.
Ellos murieron luchando por el derecho al bienestar desarrollo de todos los pueblos de la tierra.
Ellos murieron luchando para que no existan hambrientos, mendigos, enfermos sin médicos, niños sin escuelas, seres humanos sin trabajo, sin techo, sin alimento.
Ellos murieron para que no existan opresores y oprimidos; explotadores ni explotados. .
Ellos murieron luchando por la dignidad y la libertad de todos los hombres.
Ellos murieron luchando por la verdadera paz y seguridad para todos los pueblos.
Ellos murieron por las ideas de Céspedes y Máximo Gómez.
Ellos murieron por las ideas de Martí y Maceo.
Ellos murieron por las ideas de Marx, Engels y Lenin.
Ellos murieron por las ideas y el ejemplo que la Revolución de Octubre expandió por el mundo.
Ellos murieron por el socialismo.
Ellos murieron por el internacionalismo.
Ellos murieron por la patria revolucionaria y digna que es hoy Cuba.
¡Sabremos ser capaces de seguir su ejemplo!
Para ellos: ¡Gloria eterna!
¡Socialismo o Muerte!
¡Patria o Muerte!
¡Venceremos!
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