Rivoluzione cubana degli umili e per gli umili

Ana Hernández http://razonesdecuba.cubadebate.cu

fidel-unpais“La gioia è immensa, ma ancora molto resta da fare … non immaginiamoci che d’ora in poi tutto sarà più facile, può darsi che, da ora, tutto sia più difficile.”

Questa frase fu pronunciata dal Leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro, quel gennaio del 1959 quando la Carovana della Libertà entrò trionfalmente a L’Avana: quanta certezza per definire ciò che sarebbe venuto dopo!!

Dopo quel trionfo, già la Rivoluzione cubana, in questo gennaio, inizia a contare i 59 anni; il transito per arrivare sin qui non è stato facile, quasi indovino che Fidel in quella premonizione si faceva guidare dal suo più consultato Maestro, José Martí, quando disse: “Alle stelle non si arriva da strade pianeggianti”.

La verità è che rompendo e annientando ogni ostacolo abbiamo raggiunto un nuovo anniversario, questa volta, per la prima volta, senza la presenza fisica del miglior architetto che ebbe la nostra Rivoluzione, quel gigante che nelle narici stesse dell’impero si erse, da e per gli umili di questa terra.

Ora Cuba raggiunge il suo 59esimo gennaio in Rivoluzione e con un avversario a sole poche miglia, per cui il cammino, da lì fino a qui, è stato più tortuoso e difficile, ma con la premessa insormontabile che porta l’unità, la fermezza e la dignità di questo popolo, abbiamo sconfitto ogni affronto imperiale con la fronte tanto alto come la cima delle nostre palme e oltre, abbiamo piantato nell’opinione pubblica internazionale, che questa è una terra di uomini e donne che hanno scelto essere padroni del loro proprio destino.

E in questo nuovo gennaio, quando tutta Cuba celebra il trionfo rivoluzionario, ci sarà anche un’aggiunta speciale per quel piano internazionale, con il pieno impegno di continuare a sventolare le bandiere della solidarietà e dell’internazionalismo, così come ci avrebbe insegnato il nostro eterno Comandante in Capo con la sua convinzione che essere “internazionalista è saldare il nostro proprio debito con l’umanità…”

Anche questo appello di gennaio, ci chiama a continuare a sfidare potenti forze dominanti con le nostre proprie forze e con il nostro proprio esempio, per, in ogni tribuna, denunciare l’ingiusto e disumano blocco della più grande potenza del mondo contro Cuba, con il solo scopo di impossessarsi dei nostri sogni, della nostra libertà e della nostra auto-determinazione.

Solo tra poche ore ci convocherà all’unità, a non rinunciare mai alla gloria che abbiamo vissuto, che si traduce nel non rinunciare mai all’eredità di Fidel, a quell’eredità che ci fece gente e ci ha portato, sin qui, affrontando turbolenti attacchi ma sempre sicuro e pieno di fede infinita nella vittoria.

Celebriamo questo gennaio, celebriamo insieme, alziamo i nostri bicchieri e brindiamo a Cuba e per la nostra Rivoluzione, per quella che, come avrebbe espresso l’imbattuto Fidel: “E’ una Rivoluzione per la giustizia sociale”.

Revolución Cubana de los humildes y para los humildes

Por Ana Hernández

“La alegría es inmensa, pero queda mucho por hacer todavía… no nos imaginemos que desde ahora todo será más fácil, tal vez desde ahora todo sea más difícil.”

Esta frase fue pronunciada por el Líder Histórico de la Revolución, Fidel Castro, aquel enero de 1959 cuando la Caravana de la Libertad entró triunfal en La Habana ¡Cuánta certeza para definir lo que vendría después!!

Luego de aquel triunfo, ya la Revolución Cubana en este enero comienza a contar los 59 años, el tránsito hasta aquí no ha sido fácil, casi adivino que Fidel en esa premonición andaba de la mano de su más consultado Maestro, José Martí cuando dijo: “A las estrellas no se llega por caminos llanos”.

Lo cierto es que rompiendo y aniquilando cada obstáculo arribamos a un nuevo aniversario, en esta oportunidad y por primera vez, sin la presencia física del mejor arquitecto que tuvo nuestra Revolución, ese gigante que en las propias narices del imperio se empinó, por y para los humildes de esta tierra.

Ya Cuba alcanza su enero 59 en Revolución y con un adversario a solo escasas millas, de ahí que el camino hasta aquí haya sido más tortuoso y difícil, pero con la premisa infranqueable que trae la UNIDAD, FIRMEZA y la DIGNIDAD de este pueblo, hemos derrotado cada afrenta imperial con la frente tan alta como el copo de nuestras palmas y más, hemos plantado en la opinión pública internacional, que esta es una tierra de hombres y mujeres que han elegido ser los dueños de su propio destino.

Y en este nuevo Enero cuando toda Cuba celebre el triunfo revolucionario, también habrá un aparte especial para ese plano internacional, con el entero compromiso de seguir enarbolando las banderas de la solidaridad y el internacionalismo, tal cual nos enseñara nuestro eterno Comandante en Jefe con su convicción de que ser “internacionalista es saldar nuestra propia deuda con la humanidad…”

También esta clarinada de enero, nos llama a continuar desafiando poderosas fuerzas dominantes con nuestros propios esfuerzos y con nuestro propio ejemplo, para en cada tribuna denunciar el injusto e inhumano bloqueo de la mayor potencia del mundo contra Cuba, con el único fin de apoderarse de nuestros sueños, de nuestra libertad y de nuestra autodeterminación.

Solo en unas horas enero nos convocará a la unidad, a no renunciar jamás a la gloria que hemos vivido, que se traduce en no renunciar jamás al legado de Fidel, a ese legado que nos hizo gente y nos ha traído hasta aquí enfrentando turbulentos embates, pero siempre seguro y lleno de fe infinita en la victoria.

¡Celebremos este enero, celebremos juntos, alcemos nuestras copas y brindemos por Cuba y por nuestra Revolución, por esa que, como expresara el invicto Fidel: “Es una Revolución por la justicia social”.

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