Un miracolo dell’anno nuovo

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stella_nYanet Gil Gilling è una dottoressa cubana. Un giorno, 5 anni fa, abbandonò la sua missione internazionalista in Bolivia, sicuramente alla ricerca di una maggiore prosperità. Non sappiamo quello che avvenne dal 2012 ad oggi, ma lontano dal successo sognato, oggi è tra la vita e la morte, in un ospedale latinoamericano. La sua salvezza sarà tornare a Cuba.

Il 23 maggio 2016 è arrivata una donna all’ospedale Guemes de Haedo in Argentina. Con una grave sepsi arrivava Yanet, ora trasformata in paziente, lì stette tre mesi fino a quando le diedero la dimissione medica con le cure domiciliari. Ma fu una negligenza medica, due giorni dopo, devono internarla, urgentemente, presso l’Ospedale Comunale di Moron, situato a Monte 848, Moron, Buenos Aires. Da allora la cubana è lì, al terzo piano stanza 317.

Con profonde piaghe da decubito e problemi di alimentazione, la condizione di Yanet peggiora di giorno in giorno, l’assistenza ospedaliera era molto inadeguata. Così la solidarietà tra cubani ha cominciato a giocare un suo ruolo. Una campagna in GoFundMe lanciata da Jovann S. Delgado e Sandra Abdallah è riuscita a raccogliere quasi $ 4900. Abbastanza per trovare una persona che si prenda cura di lei in ospedale fino a quando si alzi l’emoglobina e sia in migliori condizioni per, con un po’ di fortuna ed il sostegno dello Stato, poterla farla ritornare a Cuba.

Qui l’aspettano, in Holguin, due figli di 17 e 19 anni, con sua madre 70enne. Senza condizioni materiali per andare a trovarla, in attesa di un miracolo medico e solidario. La soluzione di Yanet è ritornare a Cuba con loro, all’assistenza medica di un sistema sanitario scarso di risorse ma dove l’attenzione umana ed il sostegno della sua gente non gli mancherà, molto meglio di dove è ora.

Ma Yanet è un medico che abbandonò una missione governativa. Dal momento che abbiamo conosciuto il suo caso ci preoccupò che per qualcuno pesasse più questo fatto che la sua delicata situazione; di pregiudizi è costruito il cammino ai nostri errori.

Fortunatamente la Console cubana in Argentina ha preso interesse al caso, un gruppo di 5 medici cubani compongono una commissione che valuta il suo stato di salute e se il processo legale che permette ad una cubana emigrata ritornare al suo paese trascorre correttamente, se migliora il suo stato attuale di salute per poterla muoverla, Yanet potrà ritornare a Cuba.

I miracoli accadono inspiegabilmente. Questo non è realmente un miracolo, al concretarsi il suo ritorno sarà un segno di maturità politica del servizio estero e dello stato lasciandosi alle spalle vecchi pregiudizi e privilegiando l’umanesimo su tutte le cose. Sarà per la solidarietà di tutti quei cubani emigrati che hanno contribuito con donazioni personali alle sue cure mediche. Sarà perché ha un paese dove ritornare in cui la salute è gratuita.

I nostri migliori auguri per Yanet e la sua famiglia. Un paese dove nessun cubano resti abbandonato, indipendentemente dalla sua posizione geografica, è quello che tutti vogliamo. Speriamo che questo medico ritorni presto in Patria ed abbia abbastanza salute per una vita piena.

Un milagro de Año Nuevo

Yanet Gil Gilling es una doctora cubana. Un día hace 5 años abandonó su misión internacionalista en Bolivia, buscando mayor prosperidad seguramente. No sabemos qué ocurrió del 2012 hasta la fecha, pero lejos del éxito soñado, hoy se encuentra entre la vida y la muerte en un hospital latinoamericano. Su salvación será regresar a Cuba.

El 23 de mayo de 2016 llegó una mujer al hospital Güemes de Haedo en Argentina. Con una sepsis grave llegaba Yanet convertida ahora en paciente, allí estuvo 3 meses hasta que le dieron el alta médica con internación domiciliaria. Pero fue una negligencia médica, dos días más tarde deben internarla con urgencia en el Hospital Municipal de Morón, ubicado en Monte 848 , Morón, Buenos Aires. Desde entonces la cubana se encuentra allí, en el tercer piso y la habitación 317.

Con escaras profundas y problemas de alimentación, la condición de Yanet empeoraba por día, la atención hospitalaria era muy insuficiente. Entonces la solidaridad entre cubanos comenzó a jugar su papel. Una campaña en GoFundMe lanzada por Jovann S. Delgado y Sandra Abdallah logró reunir casi 4900 dólares. Suficiente para encontrar una persona que la cuide en el hospital hasta que le suba la hemoglobina y esté en mejores condiciones, para con un poco de suerte y apoyo estatal, poderla regresar a Cuba.

Acá la esperan en Holguín dos hijos de 17 y 19 años, junto a su madre de 70. Sin condiciones materiales para ir a verla, esperando un milagro médico y solidario. La solución de Yanet es regresar a Cuba con ellas, al cuidado médico de un sistema de salud escaso de recursos pero donde la atención humana y el apoyo de su gente no faltará, mucho mejor que donde se encuentra ahora.

Pero Yanet es una médico que abandonó una misión gubernamental. Desde que conocimos su caso nos preocupó que para alguien pesara más ese hecho que su situación delicada, de prejuicios está construido el camino a nuestros errores.

Afortunadamente la Cónsul cubana en Argentina tomó interés en el caso, un grupo de 5 médicos cubanos integran una comisión que valora su estado de salud y si el proceso legal que permite a una cubana emigrada regresar a su país transcurre correctamente, si mejora su estado actual de salud para poder moverla, Yanet podrá regresar a Cuba.

Los milagros ocurren de manera inexplicable. Este no es un milagro realmente, de concretarse su regreso será una muestra de madurez política del servicio exterior y el Estado dejando atrás viejos prejuicios y privilegiando el humanismo sobre todas las cosas. Será por la solidaridad de todos aquellos cubanos emigrados que contribuyeron con donaciones personales para su atención médica. Será porque tiene un país al que regresar donde la salud es gratuita.

Nuestros mejores deseos para Yanet y su familia. Un país donde ningún cubano queda atrás, sin importar su ubicación geográfica, es el que deseamos todos. Ojalá esta doctora regrese pronto a su Patria y tenga salud suficiente para una vida plena.

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