L’8 gennaio 1959, Fidel Castro è entrato a La Habana con l’Esercito Ribelle, arrivando fino alla Cittadella Militare Columbia acclamato dal popolo.
Giovani ribelli venuti dalla Sierra Maestra entravano in una città piena di giubilo. Un mare di popolo li riceveva al loro passaggio per le strade. Si sentivano esclamazioni di libertà, altri agitavano bandiere cubane e del 26 di Luglio.
Un lampo di luce, sulla parte superiore di un carro armato da guerra si intravedeva in lontananza. Il Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz entrava vittorioso. Il popolo cubano lo accoglieva a braccia aperte. La storia lo ha portato in cima all’universo, un riflesso della vittoria continuerà a esistere: quello che ha promesso Martí, Fidel te lo ha realizzato.
Nella Città Libertà si riunisce con il paese dove dice: “Credo che questo sia un momento decisivo della nostra storia: la tirannia è stata abbattuta. La gioia è immensa. E tuttavia, resta ancora molto da fare. Non inganniamoci credendo che d’ora in avanti tutto sarà facile; forse d’ora in avanti tutto sarà più difficile. Dire la verità è il primo dovere di ogni rivoluzionario. Ingannare il popolo, fomentare ingannevoli illusioni, porterebbe sempre le peggiori conseguenze, e credo che il popolo debba essere allertarlo contro un eccessivo ottimismo”.
“Oggi il popolo ha la pace come voleva: una pace senza dittatura, una pace senza crimine, una pace senza censura, una pace senza persecuzione”.
Traduzione: Redazione di El Moncada
Otto gennaio : un bagno di popolo
Una settimana dopo il trionfo rivoluzionario del Primo Gennaio Fidel entrò vittorioso su carri armati e mezzi blindati a L’Avana e nella storia Nella città una folla lo ricevette alzando le bandiere cubane e del 26 di Luglio, mentre lanciava fiori sui carri armati. Oggi, 58 anni dopo, la capitale ha ricevuto di nuovo la Carovana della Libertà.
Gridando “Io sono Fidel”, bambini e giovani in maggioranza, oltre a lavoratori meritevoli e ai combattenti della Rivoluzione, hanno ricreato il tradizionale passaggio dei Barbudos della Sierra Maestra nella capitale cubana.
I 58 membri della Carovana sono partiti dal municipio del Cotorro dove – nella birreria Guido López – il Comandante se si era fermato per la prima volta a parlare al popolo della capitale.
Poi hanno percorso le strade principali e i luoghi simbolici come il Museo della Rivoluzione, la sede dell’Istituto Cubano di radio e televisione, e sono arrivati a Ciudad Libertad, la città scuola, sede della cerimonia principale.
Nella manifestazione politico- culturale presieduta da Mercedes López Acea, Prima Segretaria del Comitato Provinciale del Partito a L’Avana, la Generale di Brigata Delsa Esther (Teté) Puebla, e altri dirigenti del governo e delle organizzazioni di massa hanno ricordato i dettagli di quei giorni. Uno dei protagonisti, Eclio Lobaina, ha raccontato le sue esperienze con i Barbudos che partirono da Santiago di Cuba il 2 gennaio. Ricordi sempre vividi nella memoria di uno dei membri della Carovana che accompagnava Fidel.
Il discorso della manifestazione lo ha pronunciato Maylín Alberti, Prima Segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti in Playa, che ha ratificato il desiderio delle nuove generazioni di continuare il legato storico del Comandante e l’impegno con il concetto di Rivoluzione firmato da gran parte del popolo cubano.
Come nel 1959, questo 8 gennaio il popolo della capitale è avanzato nuovamente per salutare la Carovana della Libertà, quella stessa folla che Fidel allora definì: un bagno di popolo!