Le relazioni d’aiuto, lavoro e intesa reciproca sostenute per decenni tra le chiese protestanti degli Stati Uniti e Cuba trovano un’occasione opportuna nella visita che dal 9 al 13 gennaio realizzano i leader delle istituzioni religiose degli USA a Cuba.
“Siamo qui guidati dallo spirito di solidarietà tra i due paesi, ha detto a Granma il reverendo John McCullough, direttore esecutivo del Servizio Mondiale delle Chiese, che guida la delegazione statunitense che ha anche inviato le condoglianze al popolo cubano per la scomparsa fisica del leader della Rivoluzione.
Di fronte alla ripresa delle relazioni tra gli USA e Cuba, il chierico della Chiesa Metodista Unita ha commentato che questo è un periodo di cambio significativo per due nazioni dove la chiesa ha un contributo importante da offrire.
“È un segno di speranza e di futuro comune”, ha aggiunto.
Tony de la Rosa, direttore esecutivo ad interim dell’Agenzia di Missione della Chiesa Presbiteriana negli USA che si trova per la prima volta nell’Isola, ha risaltato tra le sue impressioni ricevute dal popolo cubano, lo sforzo di sopravvivere a qualsiasi oppressione straniera.
“È una cosa di grande valore, una cosa che il resto del mondo dovrebbe imparare”, ha detto, ed ha catalogato come molto forte lo stato delle relazioni tra le chiese dei due paesi.
Questo nonostante l’assedio economico, commerciale e finanziario imposto dalla nazione statunitense a Cuba ha limitato lo sviluppo di questi scambi, Edgar Avitia Legarda, della giunta generale dei Ministeri Globali della Chiesa Metodista, ragione per la quale le chiese condannano il blocco e le conseguenze che provoca per i due popoli.
Parlando del ruolo delle istituzioni religiose nell’appoggio per l’eliminazione di questa politica, Legarda ha dichiarato che: “Si deve demistificare il senso che hanno alcuni circoli negli USA a proposito di Cuba. Questo è un popolo educato, sano, allegro e solidale che ama la sua identità, la sua cultura. Un popolo con fede, pieno di speranza, con un gran futuro, e un simbolo per tutti i popoli del mondo. L’eliminazione del blocco permetterebbe più contatti e potremmo apprendere molto dalla chiesa cubana e su come hanno potuto fare molte persone con poche risorse, ma con fede, impegno e amore per la loro gente”, ha detto.
Durante la visita la delegazione sta incontrando varie autorità dell’Isola, del Consiglio delle Chiese di Cuba, le organizzazioni religiose omologhe, tra le tante attività.