Cuba ratifica il suo impegno ad una migrazione regolare

f0014527Josefina Vidal.- Oggi 12 gennaio i governi di Cuba e degli Stati Uniti d’America hanno firmato un nuovo accordo migratorio che è entrato in vigore in questo stesso pomeriggio.  In questo momento, questo nuovo accordo migratorio è  totalmente in vigore.


Questo accordo che si chiama Dichiarazione Congiunta, reitera l’interesse dei due  governi di normalizzare le relazioni, basate nei principi e nei propositi della Carta delle Nazioni Unite e la volontà politica di rinforzare i vincoli bilaterali e di stabilire nuove intese in temi d’interesse comune.

In questo senso l’accordo riconosce la necessità di facilitare l’emigrazione regolare a beneficio dei due paesi, di prevenire la migrazione irregolare e impedire le partenze  pericolose che pongono in pericolo la vita umana e di lottare contro le azioni di violenza associate a questo fenomeno e i delitti connessi come la tratta e il traffico di persona.

Voglio ora dare la parola a Gustavo Machín, vice direttore generale della Direzione Generale degli Stati Uniti della Cancelleria, perchè offra dettagli sul contenuto di questo accordo.

Gustavo Machín.- Sulle basi segnalate rima da Josefina, l’accordo firmato tra Cuba e gli Stati Uniti stabilisce che:

Primo, gli Stati Uniti elimineranno la politica dei “Piedi asciutti, piedi bagnati”, e il programma di Parole per Professionisti Medici cubani, e applicheranno ai cittadini cubani lo stesso procedimento e le norme migratorie che applicano ai cittadini di altri paesi, cioè i centroamericani, i messicani, i sudamericani. A tutti si applicherà la stessa politica.

A partire da questo pomeriggio gli Stati Uniti si impegnano a restituire, e Cuba riceverà, tutti i cittadini cubani che siano intercettati dalle autorità statunitensi cercando di  entrare o di rimanere irregolarmente in questo paese, in violazione delle sue leggi.

Gli Stati Uniti continueranno a garantire l’emigrazione regolare da Cuba con un minimo di 20.000 persone annuali.

I due paesi promuoveranno la cooperazione bilaterale per prevenire e processare gli implicati nel traffico di persone e i delitti associati ai  movimenti migratori  che mettono in pericolo la loro sicurezza nazionale, includendo il sequestro di aerei e imbarcazioni.

Cuba accetterà che le persone incluse nella lista di 2746 cittadini cubani che emigrarono dal porto di Mariel nel 1980 e furono considerati inaccettabili per rimanere negli Stati Uniti, secondo il Comunicato Congiunto del 14 dicembre del 1984, e che non possono essere restituiti, che siano sostituiti da altre persone e rimandati a Cuba.

Anche Cuba  considererà la restituzione di altri casi di cittadini cubani che si trovano attualmente negli Stati Uniti, e che prima di questa Dichiarazione Congiunta avevano violato le leggi di questo paese e le autorità statunitensi hanno  determinato  che non possono rimanere nel loro territorio.

Le autorità competenti di Cuba e degli USA si riuniranno i forma periodica per valutare la marcia degli accordi.

Salvo quanto disposto da questa Dichiarazione Congiunta, si mantengono  in vigore gli altri accordi migratori realizzati precedentemente da Cuba e dagli Stati Uniti, cioè i Comunicati Congiunti del 14 dicembre del 1984 e del 9  settembre del 1994,  la Dichiarazione Congiunta del 2 maggio del 1995.

Per esempio, si ratifica la decisione delle due parti d’impedire le partenze illegali por via marittima, e quindi si mantiene l’impegno degli USA di restituire a Cuba tutte le persone che saranno intercettate in mare o che cercheranno d’entrare nella Base Naval en Guantánamo.

Josefina Vidal.- Da vari anni era interesse permanente del governo di Cuba adottare un nuovo accordo migratorio con gli Stati Uniti per dare una soluzione ai gravi problemi che continuavano a danneggiare le relazioni migratorie, nonostante l’esistenza di accordi bilaterali in questa sfera.

Per la prima volta Cuba ha formalizzato questa proposta nel 2002;  di nuovo ha presentato un progetto di un  nuovo accordo migratorio nel 2009,  che è stato   attualizzato nel 2010 e di recente il 30 novembre del 2015.

Dopo un anno circa di negoziati, si è giunti a questo nuovo incontro, con il quale Cuba e gli Stati Uniti fanno un passo importante per lo sviluppo delle loro relazioni migratorie, soprattutto perchè si elimina la politica dei “piedi asciutti –piedi bagnati” e il Programma di Parole per Professionisti Medici Cubani che,  ammettendo automaticamente nel territorio degli Stati Uniti i cittadini  cubani che entravano in maniera irregolare e senza  importare le vie e i mezzi usati, fomentando il furto dei cervelli, hanno promosso per anni l’emigrazione  irregolare, insicura e disordinata da Cuba, ignorando le parole e lo spirito degli accordi migratori vigenti.

Queste politiche hanno fatto parte dell’arsenale dei metodi usati per più di 50  anni da differenti governi degli Stati Uniti contro la Rivoluzione Cubana.

La sua implementazione ha provocato crisi migratorie, la perdita di vite umane, il sequestro di navi e aerei, la commissione di delitti come il traffico degli emigranti, la tratta delle persone, la frode migratoria, l’uso della violenza, con un impatto extraterritoriale, la destabilizzazione crescente in altri paesi della regione, utilizzati come transito per raggiungere il territorio statunitense.

Ugualmente, il Programma di *Parole* per Professionisti Medici Cubani ha incitato il personale della salute del nostro paese che collabora in terze  nazioni, ad abbandonare le loro missioni e ad emigrare negli Stati Uniti, trasformandosi in una pratica censurabile che ha danneggiato i programmi di cooperazione internazionale di Cuba ed ha privato di alcune di queste risorse umane vitali il nostro paese e anche le nazioni riceventi che tanto lo necessitano.

Con l’adozione di questa Dichiarazione Congiunta nel giorno di oggi si elimina un detonante delle  crisi migratorie; gli Stati Uniti ottengono un’emigrazione legale, sicura e ordinata da Cuba, si elimina lo stimolo del traffico di persone e di atri reati relazionati, si pone fine alla politica di doppia faccia discriminatoria verso gli emigranti di altri paesi e si promuove la cooperazione, il beneficio mutuo e per la regione, non solo nell’area migratoria, ma anche in altri temi como lo scontro alle minacce per la salute.

Per poter essere conseguenti con lo spirito e il testo di questa Dichiarazione Congiunta, garantire un’emigrazione regolare, sicura e ordinata; affrontare  con efficacia le minacce alla sicurezza dei due paesi, che derivano dall’emigrazione irregolare e realizzare relazioni migratorie normali tra Cuba e gli Stati Uniti, sarà necessario anche che il Congresso statunitense deroghi la Legge *di Ajuste cubano* del 1996, unica nel suo tipo  nel mondo, che non corrisponde al contesto bilaterale attuale.

Il 14 gennaio del 2013 – saranno quattro anni domani – il governo di Cuba aveva cominciato ad applicare l’attualizzazione della sua politica migratoria, che ha facilitato i viaggi dei cittadini cubani all’estero. Questo processo è  trascorso normalmente.

Il governo di Cuba ratifica il suo impegno con un’emigrazione regolare, sicura e ordinata e spera che il governo degli Stati Uniti rispetti scrupolosamente questo accordo.

Cuba continuerà a garantire il diritto di viaggiare e d’emigrare dei cittadini cubani e di ritornare  nel paese, in accordo con le indicazioni della nostra legge migratoria. Inoltre adotterà lentamente altre misure per attualizzare la politica  migratoria vigente e aggiustarla alle condizioni del presente e del futuro, includendo la realizzazione di cambi nella legislazione statunitense ancora  vigente in questa materia.

Molte grazie a tutti. Possiamo rispondere ad alcune domande.

Moderatore – Allora come sempre chiedo ai colleghi che faranno domande di usare il microfono abilitato nella sala.

Sergio A. Gómez (Granma)- “Buona sera.Nella dichiarazione emessa dal presidente Obama e pubblicata dalla Casa Bianca, si dice che le autorità statunitensi restituiranno tutti i cubani che entreranno in maniera illegale o irregolare, eccetto i casi in cui si considerano aiuti umanitari. Ci può spiegare cosa significa questo termine?”

Gustavo Machín.- Credo di doverlo reiterare: il testo dell’Accordo Migratorio o la Dichiarazione Congiunta accordata tra i due paesi, stabiliscono che a partire da questo pomeriggio gli Stati Uniti s’impegnano a restituire, e Cuba a ricevere, tutti i cittadini cubani che saranno intercettati dalle autorità statunitensi, cercando di entrare o di restare irregolarmente in questo paese, violando le sue leggi. Questo è il testo del nostro accordo ed è quello che abbiamo accordato tra i due paesi.

Andrea Rodríguez (AP)-  Ci sono due inquietudini: una è relazionata con questo. Siamo in una transizione tra il governo di Obama e il governo di Trump. In  ch e misura crede che questa decisione spinga Trump a prendere politica differente o no attorno al disgelo con Cuba? E l’altra questione è: Partendo dalla base che tutta l’emigrazione o la grande maggioranza sia un’emigrazione di tipo economico, questo apre nuove sfide adesso nel caso d’una situazione più normale tra Cuba e gli USA.  Per esempio ci saranno meno rimesse. Il governo cubano in che modo pensa che questo darà un impatto alla sua economia?  Per esempio ci sono drammi migratori nel caso dei guatemaltechi e dei messicani. In che misura crede che i cubani vivranno ora questa crisi umanitaria che vivono anche gli altri emigranti latino americani?

Josefina Vidal-  Quello che posso dire in senso generale è che con questo Accordo migratorio si rende uguale Cuba, e i cubani, in termini di trattamento migratorio, al resto del mondo.
E questo era un vecchissimo reclamo di Cuba, nella politica vigente sino ad oggi e che con questo accordo resta superata, che implicava un trattamento preferenziale unicamente per i cubani, stabilendo una differenza tra il trattamento che ricevevano i nostri cittadini  e il resto dei cittadini di altri paesi del mondo.
A sua volta creava seri problemi per la sicurezza di Cuba, per la sicurezza degli USA e problemi per la sicurezza dei nostri cittadini che si vedevano esposti per mezzo della spinta che implicavano queste politiche preferenziali, il traffico delle persone,  la frode migratoria, la violenza, e realmente l’approvazione di questo accordo porta con sè misure indirizzate ad eliminare tutti questi problemi.
Con il trattamento uguale che si comincia a dare ai cubani, si sta eliminando un problema grave per la sicurezza dei due paesi, ma anche per la sicurezza dei nostri cittadini, Credo che questo sia importante ed quello che si trovava dietro il reclamo di Cuba per molti anni, nelle sue richieste al governo degli Stati Uniti d’eliminare queste pratiche e la legislazione  che è  tuttavia vigente.
In relazione a come questo può essere interpretato, continuato accettato o assimilato dal governo che entrerà in vigore la prossima settimana negli Stati Uniti, credo che lo si debba domandare a questo governo. Ma di nuovo noi vediamo che con quel che si corregge con questa Dichiarazione Congiunta, si fa un passo importante che risponde all’interesse nazionale di Cuba, ma anche all’interesse nazionale degli Stati Uniti. Detto questo credo che allora si dovrebbe dirigere la domanda al governo degli Stati Uniti.

Michael Voss (TV China)- Buona sera. Mi può dire la sua reazione per questo cambio e l’importanza dell’accordo?

Josefina Vidal- Le posso reiterare quello che abbiamo detto in altre occasioni nel senso che nell’agenda del tema di Cuba in questo processo, iniziato per avanzare verso il miglioramento delle relazioni, abbiamo e teniamo un gruppo di temi che sono di vitale importanza per il nostro paese, perché provengono da una tappa recedente nella quale alcune di queste politiche pendenti di soluzione sono state usate per più di cinque decenni, come parte di un arsenale, di una proiezione, di una posizione e di una politica aggressiva e ostile verso il nostro paese. Per tanto, nel giorno di oggi si è risolta, con questo nuovo accordo migratorio, una parte di questi problemi dell’area migratoria che erano temi pendenti e danneggiavano le relazioni bilaterali nel loro insieme, non solamente nella sfera migratoria.
Come sapete c’è una lista di temi pendenti nel nostro processo bilaterale. Noi abbiamo sempre parlato dell’eliminazione del blocco, della restituzione a Cuba del  territorio occupato dalla Base Navale degli USA a Guantánamo;  ma nella nostra lista c’era anche la continuità di questo  trattamento migratorio preferenziale unico al mondo nel suo tipo, per i cittadini cubani e per tanto con questa misura si eliminano due di queste politiche.
Si dovrà rivedere la Legge di Ajuste Cubano per far sì che si realizzino realmente relazioni normali nell’area migratoria. Ossia, oggi sono stati eliminati due di questi scogli nella sfera migratoria. E, bene, continueremo allora a lavorare con il governo degli Stati Uniti o con i futuri governi degli USA, in funzione d’avanzare verso la normalizzazione delle relazioni e dare una soluzione al resto dei temi che restano vigenti, molti dei quali colpiscono la sovranità di Cuba.

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