I Governi dell’America Latina coinvolti nel trasferimento irregolare dei cubani verso gli USA, hanno reagito in maniera positiva all’accordo dei due Stati, che procura un’emigrazione legale, organizzata e sicura grazie alla derogazione del programma di “Parole” per i professionisti medici cubani e della politica detta dei “piedi asciutti, piedi bagnati” implementata, 20 anni fa, dall’amministrazione di Bill Clinton.
A Panama, il capo del Servizio Nazionale dell’Emigrazione, Javier Carrillo, ha detto che questa decisione toglie i motivi dell’ingresso irregolare dei cubani a Panama attraverso l’Ecuador, verso gli Stati Uniti, perché già non hanno il privilegio d’entrare legalmente nel paese nordamericano, ed ha aggiunto che il Governo di Panama tratterà i cubani che incrociano il paese senza documenti esattamente come il resto degli emigranti illegali.
Il Governo del Costarica ha annunciato la sua soddisfazione per il cambio nella politica statunitense dei “piedi asciutti – piedi bagnati”, considerando che questo promuoveva il traffico illegale delle persone nella regione. Questa nazione centroamericana è stata una delle più danneggiate dall’emigrazione irregolare dei cubani che cercavano di raggiungere il territorio statunitense per via terrestre, stimolati dalle condizioni preferenziali che ricevevano in questo paese, sino al 12 gennaio.
Fred Mitchell, ministro delle Relazioni Estere delle Bahamas, ha valutato che i privilegi migratori per i cubani hanno fomentato per anni l’aumento degli sbarchi illegali nelle coste delle Bahamas. Il suo governo spera che l’accordo abbia continuità dopo l’arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump, ha indicato il cancelliere, citato dal quotidiano Jamaica Observer.
L’Ecuador, un altro paese di transito ha ugualmente applaudito l’eliminazione di quella politica iniziata nel 1995. Guillaume Long, ministro delle Relazioni Estere del paese ha espresso la sua soddisfazione nella rete sociale in nome del paese che rappresenta, per la decisione di porre fine alla politica detta “piedi asciutti, piedi bagnati”, cosa che l’Ecuador e altri paesi avevano chiesto nell’agosto del 2016.
I cancellieri di Ecuador, Colombia, Costarica, El Salvador, Guatemala, Messico, Panama, Perù e Nicaragua, danneggiati dal flusso irregolare cubano verso gli Stati Uniti, avevano chiesto agli USA,, l’anno scorso, di rivedere la loro politica migratoria verso l’Isola.
La missione dell’Ecuador a Washington aveva consegnato al segretario di Stato degli USA, John Kerry, una lettera in cui si sollecitava una riunione d’alto livello per analizzare l’emigrazione dei cittadini cubani verso i punti di frontiera statunitensi.
I cancellieri avevano sottolineato che “La Legge di Ajuste Cubano e la politica dei *piedi asciutti, piedi bagnati* è uno stimolo al flusso disordinato, irregolare e insicuro dei cittadini cubani che rischiando la propria vita transitano per i nostri paesi con l’obiettivo di raggiungere uno qualsiasi dei punti di frontiera statunitensi.
In una dichiarazione diffusa da Prensa Latina, James Williams, leader della coalizione Engage Cuba, promotrice di migliori vincoli tra i due paesi, ha definito l’annuncio della Casa Bianca un passo logico, responsabile e importante verso la normalità delle relazioni bilaterali.