Novantuno clandestini cubani che sono arrivati nello stato messicano del Chiapas, nel tentativo di entrare illegalmente negli Stati Uniti, sono stati inviati nell’Isola dalle autorità dell’immigrazione del Messico.
I cubani furono inviati nel loro paese dall’aeroporto di Tapachula, nel Chiapas, dopo che autorità dell’Isola hanno fornito il riconoscimento della nazionalità, in conformità del memorandum d’intesa e degli accordi bilaterali stabiliti tra Messico e Cuba, ha informato l’Istituto Nazionale di Migrazione (INM) del primo paese, citato da Xinhua.
Per mezzo di un comunicato, l’INM del Messico ha puntualizzato che il ritorno dei cubani nel loro paese si realizza “in conformità con le disposizioni della Legge di Migrazione”, e confermando lo stato della migrazione irregolare dei 91 cubani in territorio messicano.
L’INM ha precisato che i cittadini cubani sono stati rimandati con un aereo della Polizia Federale, dopo aver ottenuto delle autorità dell’Isola l’autorizzazione all’atterraggio dell’aereo nella città di La Habana.
Nel ritorno assistito, l’autorità di immigrazione ha mandato a Cuba 20 donne e 71 uomini a cui è stato applicato la procedura migratoria vigente, ha detto.
“L’Istituto Nazionale di Migrazione ribadisce il suo impegno ad applicare la legge senza distinzioni di nazionalità, proteggendo i diritti umani degli stranieri che transitano nel territorio messicano”, ha detto l’ente.
Si tratta dei primi cubani rimpatriati dal Messico dopo l’eliminazione da parte dell’allora presidente uscente Barack Obama, il giorno 12 scorso, della politica nota come “piedi asciutti-piedi bagnati” che concedeva permesso soggiorno negli Stati Uniti ai cubani che toccassero il suolo di quel paese, e di accedere alla residenza dopo un anno e un giorno, in virtù della Ley de Ajuste Cubano (Legge di Accomodamento Cubano), anch’essa politicizzata, la cui deroga sarebbe nelle mani del Congresso.
Insieme con la sospensione della suddetta politica la Casa Bianca ha rimosso anche il Programma Parole per professionisti medici cubani nei paesi terzi.
Traduzione: Redazione di El Moncada