Dichiarazione speciale sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario USA contro Cuba
Capi di Stato e di Governo dell’America Latina e dei Caraibi, riuniti a Punta Cana, Repubblica Dominicana, in occasione del V Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), il 25 gennaio del 2017:
Riaffermando la loro più energica condanna alle misure economiche coercitive non sostenute nel Diritto Internazionale, includendo tutte quelle azioni unilaterali applicate per motivi politici contro paesi sovrani, che colpiscono il benessere dei loro popoli e sono concepite per impedire di decidere con la loro propria volontà, i loro sistemi politici, economici e sociali.
Reiterando il più energico rifiuto all’applicazione di leggi e di misure contrarie al Diritto Internazionale, come la Legge Helms-Burton, includendo i loro effetti extraterritoriali ed esortando il Governo degli Stati Uniti d’America perchè pongano fine alla loro applicazione;
Ricordando che dal 1992, l’Assemblea Generale delle Nazionei Unite, ha sollecitato in 25 risoluzioni la necessità di porre fine al blocco blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dal governo degli Stati Uniti d’America e segnalando l’appoggio di 101 degli Stati membri delle Nazioni Unite alla più recente Risoluzione A/RES/71/5, approvata il 26 ottobre del 2016;
1. Salutano questa iniziativa fomentata per avanzare nei vincoli bilaterali tra Cuba e gli Stati Uniti d’America;
2. Invitano il Presidente degli Stati Uniti d’America ad adottare tutte le misure che sono comprese nelle sue facoltà esecutive, per modificare sostanzialmente l’applicazione del blocco contro Cuba e il Congresso di questo paese a procedere alla sua eliminazione.
3. Reiterano che questo blocco è contrario ai principi della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale;
4. Reiterano inoltre la loro più profonda preoccupazione e la loro condanna della dimensione extraterritoriale del blocco, così come la persecuzione delle transazioni finanziarie internazionali di Cuba, cosa contraria alla volontà politica della comunità internazionale;
5. Sollecitano dal Governo degli Stati Uniti d’America il rispetto delle successive risoluzioni approvate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che si rispettino i reiterati richiami della comunità internazionale per porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario che mantiene contra Cuba, che è contrario al Diritto Internazionale, causa enormi danni ingiustificabili al benessere del popolo cubano.
Punta Cana, 25 gennaio del 2017
Dichiarazione Speciale: Restituzione alla Repubblica di Cuba del territorio occupato dalla base navale USA a Guantánamo
I capi di Stato e di Governo dell’America Latina e dei Caraibi, riuniti a Punta Cana, in Repubblica Dominicana, in occasione del Vº Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), il 25 gennaio del 2017;
1. Reiterando il loro impegno con il multilateralismo, i principi stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale, includendo l’uguaglianza sovrana e l’integrità territoriale degli Stati;
2. Riaffermando il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come una Zona di Pace, accordato nel II Vertice della CELAC a L’Avana, Cuba, il 29 gennaio del 2014;
3. Riaffermando la Dichiarazione Speciale Restituzione alla Repubblica di Cuba del territorio occupato dalla Base Navale degli Stati Uniti d’America in Guantánamo, accordata nel IV Vertice della CELAC, a Quito, Ecuador, il 27 gennaio del 2016;
4. Coscienti dell’esistenza da più di mezzo secolo della Base Navale degli Stati Uniti in Guantánamo, territorio della Repubblica di Cuba, costantemente reclamato dal suo popolo;
5. Agendo alla luce del processo verso la normalizzazione delle relazioni
tra la Repubblica di Cuba e gli Stati Uniti d’America, come un elemento che contribuisce alla stabilità dell’America Latina e dei Caraibi;
6. Consideriamo che la restituzione alla Repubblica di Cuba del territorio occupato dalla Base Navale degli Stati Uniti a Guantánamo, reclamato reiteratamente dal popolo e dal governo cubani, dev’essere un elemento rilevante del processo di normalizzazione delle relazioni tra i due paesi mediante un dialogo bilaterale rispettoso del Dirittor Internazionale.