I membri del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermudez, primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ed Esteban Lazo, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, hanno partecipato alla cerimonia d’inaugurazione della XXVI Fiera Internazionale del Libro de L’Avana 2017, che ha come sede la fortezza San Carlos de La Cabaña.
Da oggi e sino al 19 febbraio autori, editori e correttori di 46 nazioni saranno presenti e incontreranno personalità nazionali delle lettere e rappresentanti di varie case editrici cubane.
Durante l’incontro letterario si renderà un omaggio speciale al Comandante in Capo Fidel Castro, con la realizzazione di colloqui, le prime di documentari e 24 nuovi testi dedicati al leader della Rivoluzione cubana.
La Fiera è dedicata al Dottor Armando Hart Dávalos ed ha il Canadà come paese invitato d’onore.
Da oggi la festa dei libri
La 26ª Fiera Internazionale del Libro, La Habana 2017, sarà inaugurata ufficialmente oggi nella Fortezza di San Carlos de La Cabaña.
L’evento, come si sa, è dedicato all’intellettuale e politico Armando Hart Dávalos, che quando ha saputo di questo meritato omaggio, ha espresso il desiderio di continuare ad essere il soldato che lui ha incarnato nella storia della Rivoluzione.
Tra le prime parole di ringraziamento per la notizia ha detto che essere martiani e fidelisti è stato per lui il solo modo per essere felice e che da quando ha avuto l’uso della ragione, quello che ha amato di più è stato lavorare con la politica e le idee.
La Fiera dedicata anche al Canada come Paese Invitato d’Onore, sarà un’occasione opportuna per rivisitare l’opera di Hart che lui ha modestamente chiamato “le sue carte”, che con otto pubblicazioni di varie editrici cubane riassumerà sei decenni di storia al servizio della giustizia e del bene comune.
“Non ho dovuto sopprimere nulla d’essenziale”, ha affermato il primo ministro d’educazione della Cuba rivoluzionaria, riferendosi alla revisione dei suoi testi che raccolgono il suo lavoro politico, alimentato con le essenze di José Martí e Fidel Castro, e che godono oggi di un maggiore valore epidemiologico.
La Fiera, un evento culturale sarà una notizia quotidiana in questi giorni e tra le molte attività nel suo ambito vanno segnalati gli omaggi al leader della Rivoluzione Cubana sempre impegnato ad apportare cultura e libri alla portata di tutti i cubani.
Febbraio ha sapore di letteratura
Ancora una volta la letteratura ci convoca in febbraio.
La 26ª Fiera Internazionale del Libro de L’Avana è stata inaugurata ieri nella Calle de los Artilleros della Fortezza San Carlos de La Cabaña, con la presenza della sua figura principale, Armando Hart, personalità a cui si dedica questa edizione del popolare evento che ha il Canadà come paese invitato d’onore.
Erano presenti all’inauguarazione i membri del Burò Politico del Partito Miguel Díaz-Canel Bermúdez, primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri; Esteban Lazo Hernández, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Populare; y Mercedes López Acea, vicepresidente del Consiglio di Stato e Prima Segretaria del Partido a L’Avana, Abel Prieto, ministro di Cultura, e altre personalità.
Due documentari, uno dedicato all’opera rivoluzionaria e al pensiero del Comandante in Capo, e l’altra al lavoro di Armando Hart Davalos, sono stati proiettati nella cerimonia d’apertura.
Dichiarando la Fiera ufficialmente inaugurata, Juan Rodríguez Cabrera, presidente dell’Istituto Cubano del Libro, e direttore della Fiera,ha detto che questa si realizza in un anno molto speciale per il sistema del libro in Cuba, perché giustamente nel 2017 si compie mezzo secolo dalla fondazione dell’Istituto Cubano del Libro creato dal Comandante in Capo Fidel Castro.
Poi ha segnalato il protagonismo esercitato sin da quegli inizi dal Dottor Armando Hart, primo ministro d’educazione nella Cuba rivoluzionaria e più tardi come ministro di Cultura che, per le sue profonde conoscenze dell’Eroe Nazionale oggi dirige l’Ufficio del Programma Martiano e la Società Culturale José Martí.
Oggi, venerdì 10, è previsto nella Sala Nicolás Guillén de La Cabaña, il colloquio *Fidel, politica e cultura*, con i dibattiti *Formazione del pensiero politico di Fidel Castro, strategia, idee e azione nella Rivoluzione*; *Fidel costruttore della nuova società*, *Fidel la solidarietà e l’internazionalismo* .
La Fiera che Fidel sognava
La Fiera del Libro iniziata questo giovedì nella Fortaleza de San Carlos de la Cabaña non somiglia alle prime edizioni di questo appuntamento, negli ottanta secolo scorso. Quello era un incontro molto più limitato, con un marcato interesse professionale, senza grandi aspettative del pubblico.
Ma Fidel Castro ha cambiato la storia.
Il Comandante in Capo sognava una Fiera per le moltitudini che diventasse una grande festa della lettura e di tutta la cultura. Il suo sogno non poteva essere contenuto nell’area espositiva Pabexpo, la sede abituale di quelli momenti, cosicché si è dovuto pensare in grande: una grande fortezza piena di libri.
Aveva persino una bella dimensione simbolica: dove prima c’erano i cannoni, i soldati e le prigioni… ora ci sarebbero stati libri a disposizione di tutti.
La storica Fortaleza de San Carlos de la Cabaña era il posto ideale. E lì, con il nuovo secolo, si è insediata la Fiera.
Quella prima edizione è stata uno straordinario fenomeno di pubblico. La gente ha risposto con entusiasmo. La gran libreria è diventata piccola, le code non si accorciavano in tutto la giornata.
Era stimolante vedere migliaia di persone uscire d da La Cabaña cariche di libri e riviste. Sui muretti i bambini si sedevano a sfogliare i libri di racconti. Le presentazioni dei libri contavano su un vasto pubblico. Nel patio, i poeti leggevano i loro poemi…
Tutto d’un tratto, la Fiera ha cominciato a essere il più importante e popolare appuntamento culturale in un paese dove abbondano i festival e altri incontri.
Ma a Fidel sembrava ancora poco.
Ha pensato che tutta quella meraviglia non poteva rimanere solo a La Habana, e ha lanciato una proposta che non a pochi sembrò loro una temerarietà: fare una grande Fiera itinerante che arrivasse nelle più importanti città del paese, di Oriente a Occidente.
Lo sforzo editoriale, il supporto logistico hanno dovuto essere incrementati, ma Fidel Castro era convinto che ne valeva la pena.
Lui che è sempre stato un avido lettore, credeva nel ruolo emancipatore della lettura, base di tutta la piramide culturale; credeva – quanto José Martí – che la cultura è la garanzia della libertà piena.
La Fiera si è estesa a tutta la Cuba. Milioni di copie nelle librerie, grandi scrittori di città in città, concerti, incontri letterari, feste di strada … La Fiera è anche, da molto, un appuntamento multiculturale.
Fidel è stato diverse volte a La Cabaña, assisteva alle inaugurazioni, a presentazioni speciali; si informava sulla quantità e sulla qualità dei libri, sui titoli più richiesti, sulle persone che accorrevano negli spazi letterari…
Può stupire qualcuno che questa edizione renda un omaggio speciale al Comandante in Capo? Lo spirito di Fidel percorre quei cortili, il suo sogno è oggi una realtà condivisa.
Bisogna difendere la Fiera, in tutta la sua portata, con i suoi principi fondanti, alieni da considerazioni puramente mercantiliste.
Questo è sempre stato il desiderio del Comandante, che è il desiderio della Rivoluzione. La Rivoluzione non ti dice “credi”, ti dice “leggi”. Parole di Fidel Castro.
Autore: Yuris Nórido/CubaSí
Traduzione: Redazione di El Moncada