6500 gestanti e 5000 bambini con meno di tre mesi hanno ricevuto un’assistenza specializzata nel 2016 nel Centro Provinciale di Genetica di questa città, istituzione che questo 16 febbraio compie 11 anni dalla sua creazione.
“Grazie al lavoro di circa 20 specialisti che vi lavorano è stato possibile l’anno scorso scoprire decine di malformazioni congenite incompatibili con la vita”, ha spiegato alla ACN Ana Irsi Tissert Tamayo, a capo del dipartimento del centro.
Il prezioso e minuzioso lavoro di un decennio ha contribuito in maniera significante a mantenere nei limiti l’indice di mortalità infantile e ad incrementare la speranza di vita dei neonati di questo territorio orientale.
Tra le linee di lavoro si segnalano l’attenzione per rischio genetico prenatale e per difetti del tubo neurale, la detenzione dell’anemia falciforme (sicklemia), la determinazione di alterazioni cromosomiche mediante studi citogenetici e l’investigazione neonatale.
Inoltre tra le azioni di ricerca delle condizioni di rischio prima della gravidanza nelle donne in età fertile e l’attenzione sulle coppie a rischio, si realizza un controllo genetico con studi prima della concezione.
Completa il lavoro di questa entità una solida rete costituita da consultori medici e policlinici del territorio dove per mezzo degli specialisti genetici iniziano le prime attenzioni che ricevono le donne in gravidanza e i bambini, prima, durante e dopo il processo di gestazione.
Il programma nazionale di genetica medica, associato all’attenzione materno -infantile nel paese, si sviluppa nell’arcipelago cubano dagli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, espressione palpabile della volontà dello Stato di garantire l’accesso gratuito e universale ai sistemi e ai servizi di salute.