Il Consiglio Nazionale Elettorale del Ecuador (CNE) ha emesso un bollettino con il quale ha informato che continua lo scrutinio dei voti e che in tre giorni si saprà se ci sarà una seconda tornata in queste elezioni politiche dopo la prima votazione di domenica 19.
Il presidente dell’ente elettorale, Juan Pablo Pozo, ha detto che non si può dire ancora se ci sarà il ballottaggio – in data 2 aprile – per via dello stretto margine che esiste tra i due candidati più votati: Lenín Moreno (Alianza PAÍS) e Guillermo Lasso (CREO).
“Per questo la cittadinanza deve aspettare i risultati ufficiali in un ambiente di pace. Si spera che i risultati siano pronti in tre giorni, quando saranno risolte le inconsistenze presenti nel 12% dei voti”, ha spiegato Pozo, citato dall’agenzia Andes.
“Sino ad ora il 88.5% dei voti sono stati scrutati e convalidati e il candidato Moreno si trova al primo posto con il 39.12% e l’ex banchiere Lasso al secondo posto, con il 28.3%”.
Il titolare del CNE ha dettagliato che: “Il 5.49% dei voti non avrà una consistenza numerica, cioè i loro risultati varieranno meno del 1% e che lo 0.30% dei voti non avrà la firma del segretario o del presidente del seggio che riceve i voti, perchè sono già stati scrutinati dalle Delegazioni Provinciali Elettorali”.
“Lo 0.36% dei voti è in processo di scrutinio e manca l’1.43% di quelli che provengono da territori nazionali e che stanno giungendo alle giunte provinciali, come lo 0.43 % che proviene dall’estero e che si prevede arriveranno nel paese domani mercoledì”.
“La maggioranza dei seggi elettorali ha realizzato in modo perfetto il suo lavoro dato che è già stato scrutato il 90% dei voti”.
Il funzionario ha chiamato gli aspiranti alla presidenza, dopo quella di Rafael Correa, ad una riunione di lavoro per presentare loro informazioni dettagliate sul processo del conteggio ed ha chiarito che è importante che le organizzazioni politiche siano presenti agli scrutini che sono attualmente pubblici e dato che si può seguire tutto il processo tecnico.
Il presidente del Ecuador, Rafael Correa, ha assicurato che Alianza PAÍS ha ottenuto la maggioranza assoluta nell’Assemblea Nazionale.
Il candidato di Alianza PAÍS, Lenín Moreno, ha segnalato in un’intervista data a Telesur che esiste una proiezione che indica che otterrà il 40% necessario per vincere la presidenza.
Moreno ha affermato che Alianza PAÍS ha ottenuto la maggioranza dell’Assemblea Nazionale dell’Ecuador ed ha segnalato che indipendentemente dal fatto d’avere o meno la maggioranza nell’Assemblea “Io sono un uomo di dialogo”.
Poi ha denunciato la sporca campagna che sta nelle mani di due esperti nell’ inventare menzogne, che sono pagati per danneggiare le campagne.
“Vincere questa presidenza è la sfida della mia vita, la mia vittoria sarà per il riscatto della dignità di una società che ha reso invisibili le persone con handicap, che saranno meglio seguite. A me piacciono le sfide forti e grandi”.
Il suo rivale, Lasso, è sicuro che ci sarà il ballottaggio ed ha respinto l’annuncio della CNN che ha annunciato che i risultati finali della sfida presidenziale si avranno in tre giorni.
Il quotidiano El Telégrafo ha informato che “il banchiere ha avvisato che non si permetteranno frodi e che, se avverranno, riempiremo le strade”.
VINCE IL SÎ NELLA CONSULTAZIONE SUI PARADISI FISCALI
L’opzione del Sì nella consultazione popolare sui paradisi fiscali realizzata con le elezioni politiche in Ecuador si mantiene al 54.77% d’accettazione, ha informato Prensa Latina.
Il 45,3 % dei votanti ha detto No nel referendum chee promuove un patto etico contro questi centri finanziari extraterritoriali, recentemente denominati dall’ esecutivo *tane fiscali*, perchè sono spazi per nascondere capitali e beni ed evadere le imposte, danneggiando l’economia, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
“Lei è d’accordo che per realizzare con dignità l’elezione popolare o per essere servitore pubblico, si stabilisca come proibizione d’avere beni o capitali di qualsiasi natura in paradisi fiscali”?, dice la domanda alla quale hanno risposto domenica 19 milioni di ecuadoriani in un processo parallelo alle elezioni politiche.
Se vincerà il Sì, i funzionari pubblici eletti nelle votazioni presidenziali e legislative di domenica 19, che hanno capitali nei paradisi fiscali, avranno un anno di tempo per farli tornare nel paese.
Nei paradisi fiscali si occultano almeno 30.000 milioni di dollari, equivalenti alla terza parte dell’economia ecuadoriana e al 30% del suo PIL – Prodotto Interno Lordo.
In Ecuador continua il conteggio dei voti
In Ecuador continua oggi il conteggio dei voti mirato a definire se Lenín Moreno raggiungerà il punteggio necessario per essere dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali o sarà necessario una seconda tornata di voti.
Con poco meno dell’8% delle Giunte Riceventi, ancora da scrutinare, Moreno, del Movimiento Alianza PAIS al governo, è in testa con il 39,08% delle schede, mentre il suo rivale più vicino, l’ex banchiere Guillermo Lasso occupa la seconda posizione con il 28,43%.
Anche se dall’inizio del conteggio Moreno ha sorpassato Lasso e mantiene una differenza superiore ai 10 punti percentuali, non è riuscito a raggiungere il minimo del 40%, richiesto per essere vincitore definitivo delle elezioni.
Dopo la giornata elettorale, svoltasi domenica scorsa, la fase successiva di contabilizzazione è iniziata agevolmente, ma superando l’80%, il flusso ha iniziato a essere più lento.
Secondo il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, Juan Pablo Pozo, la situazione risponde alle incongruenze trovate nei verbali, le quali vengono verificate, come parte della procedura stabilita.
Ha poi precisato che quegli inconvenienti sono normali in processi di questo tipo e ha richiamato la popolazione a fidarsi delle autorità dell’organo che dirige e ad aspettare con calma il risultato definitivo che potrebbe si potrebbe avere oggi o domani.
Anche gli osservatori internazionali dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), dell’Unione Interamericana di Organismi Elettorali (Uniore) e dei movimenti sociali ecuadoriani, hanno richiesto pace e calma, di fronte alle provocazioni di alcuni gruppi, che chiamano a una campagna per il secondo turno e incitano a scendere in piazza in segno di protesta.
Sull’ansia e la tensione che promuove l’opposizione di questo paese andino, si sono pronunciati anche leader religiosi e l’aspirante filogovernativo al Palacio de Carondelet, che ha ribadito il suo rispetto per i risultati, che accetterà.
Intanto, Lasso ha già proclamato come sicuro il secondo turno dei voti e i suoi seguaci rimangono di stanza davanti alla sede del CNE, in una zona centrale di capitale, nonostante gli appelli a mantenere la pazienza e la calma.
L’avanzamento dei conteggi dei voti si può seguire attraverso la pagina web del CNE, che garantisce l’accesso al controllo dei verbali a tutte le autorità oltre al presidente (vice presidente, membri dell’assemblea nazionale e provinciale, nonché ai parlamentari andini).
Si possono anche seguire i risultati del Referendum Popolare effettuato contemporaneamente al voto, sul divieto ai funzionari pubblici di avere beni e capitali in paradisi fiscali, che favorisce il SÌ, con un supporto del 54,76% degli elettori, mentre l’opzione non conta su 45,24 punti percentuali.
Traduzione: Redazione di El Moncada