«Due località cubane oggi sono scenario d’un progetto d’educazione igienico-sanitaria per i bambini, in collaborazione con Unicef», ha spiegato la rappresentante nell’Isola di questa agenzia delle Nazioni Unite, María Machicado.
«L’esperienza si sviluppa nell’orientale provincia di Santiago di Cuba e nel quartiere della capitale La Timba, utilizzando le scuole come centri promotori di salute e della partecipazione comunitaria», ha detto la funzionaria a Prensa Latina durante la Convenzione Internazionale Cubagua 2017.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef) promuove l’iniziativa come parte dell’impegno del paese per incrementare la resistenza delle famiglie e della comunità di fronte ad avvenimenti estremi come gli uragani e il deficit prolungato di precipitazioni.
Dal lavaggio frequente delle mani al risparmio di acqua in casa, i temi d’insegnamento per i piccoli – che in genere sono buoni agenti di cambio- sono variati, ha stimato l’esperta, che ha ricordato l’aiuto particolare a Santiago di Cuba dopo l’uragano Sandy nel 2012.
«Unicef identifica ora necessità simili nella provincia di Guantánamo, in oriente, per via del passaggio dell’uragano Matthew e aspira a canalizzare risorse per il recupero di fonti di rifornimento d’acqua con altre urgenze, mediante un finanziamento proveniente dalla Russia», ha riferito.
«Questo aiuto andrà ai quattro municipi più danneggiati: Baracoa, Maisí, Imías e San Antonio del Sur, con il proposito di migliorare l’accesso all’acqua, partendo dalle priorità esposte dal governo».
A proposito delle risorse idriche, l’attuale collaborazione di Unicef con Santiago di Cuba utilizza i fondi per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, secondo quanto convenuto dalla comunità internazionale.
«Varie agenzie della ONU offrono il loro appoggio in questo territorio orientale, il più severamente danneggiato dalla siccità», ha affermato María Machicado e si tratta di un avvicinamento multisettoriale legato al governo e agli organismi statali all’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche e i Ministeri d’Educazione e Salute.
In accordo con l’esperta, l’esperimento sull’insegnamento sanitario e ambientale va per un buon cammino e deve servire ad estendere la pratica ad altri municipi.