La Corte Suprema del Venezuela (TSJ) ha emesso due nuove sentenze questo sabato in cui ha rimosso parte delle decisioni prese con le discusse sentenze 155 e 156, rispettivamente, il 28 e 29 marzo. Lo riporta Telesur.
In una nota, la Corte Costituzionale ha annunciato che le sentenze erano state annullate, poche ore dopo che il Consiglio di sicurezza aveva formalmente chiesto al Tribunale supremo di rivedere la posizione. La Corte ha affermato di “aver abolito il contenuto” emesso mercoledì.
La Corte Suprema ha cancellato in particolare il contenuto della frase della sentenza 155 “per quanto riguarda l’immunità parlamentare.”
La Corte ha anche annullato il punto della sentenza 156 in cui si affermava che il Tribunale direttamente o l’organo esecutivo competente avrebbe sostituito i poteri parlamentari.
Questa mattina, come vi abbiamo riportato in precedenza, il presidente venezuelano aveva preso le distanze dalla sentenza con una dichiarazione attraverso il Consiglio di Difesa della Nazione per il superamento del conflitto dei poteri.
“Resta da superare questa polemica, dimostrando le capacità di dialogo”, aveva affermato Maduro, notando che le parti avessero “fatto progressi in importanti accordi e soluzioni.” Il 30 marzo una sentenza della Camera del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) costituzionale aveva sconfessato il Parlamento venezuelano a esercitare le sue funzioni. L’Alta Corte aveva stabilito che la situazione di ribellione dell’Assemblea Nazionale (AN) invalidava le decisioni di quel corpo e che sarebbe stata la Camera Costituzionale responsabile per l’esercizio dei “poteri parlamentari”.
Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha deciso di convocare il Consiglio di Sicurezza della Nazione per risolvere l’impasse tra il procuratore generale e la Corte Suprema.
Comunicato del Consiglio di Difesa della Nazione
01.04.2017 – Il Consiglio di Difesa della Nazione, debitamente oggi presieduto dal presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in conformità al mandato e alle attribuzioni che gli conferiscono l’articolo 323 della Costituzione e dalla Legge Organica di Sicurezza della Nazione, in occasione della controversia sorta tra la Procura Generale della Repubblica e la Sala Costituzionale del Tribunale Supremo di Giustizia, ha deciso di:
1. Ratificare che il massimo tribunale della Repubblica nella sua sala costituzionale è la istanza competente per il controllo della costituzionalità degli atti emanati di qualsiasi organo del Potere Pubblico Nazionale che collidono con la Carta Magna, così come la risoluzione dei conflitti tra poteri.
2. Esortare il Tribunale Supremo di Giustizia a rivedere le decisioni delle sentenze 155 e 156 con il proposito di mantenere la stabilità istituzionale e l’equilibrio dei poteri, mediante i ricorsi contemplati nell’ordinamento giuridico venezuelano.
3. Reiterare che i disequilibri e conflitti tra i diversi rami del Potere Pubblico Nazionale si risolvono mediante i meccanismi di controllo costituzionale e la collaborazione tra i poteri, i quali sono espressione del dinamismo e della pluralità degli Stati costituzionali democratici.
4. Evidenziare i lodevoli sforzi del Presidente della Repubblica in quanto capo di Stato, nella ricerca della risoluzione, nel quadro costituzionale e attraverso il dialogo costruttivo, dei conflitti fra gli organi del Potere Pubblico Nazionale, nel rispetto della Indipendenza, della divisione e dell’autonomia dei suoi distinti rami.
5. Insistere nel nostro dialogo fecondo ed esortare l’opposizione venezuelana ad integrarsi senza indugi al dialogo nazionale promosso dal capo di Stato, e accompagnato da Unasur, papa Francisco, gli ex presidenti Leonel Fernández, Martín Torrijos e Rodríguez Zapatero.
6. Rifiutare categoricamente qualsiasi intervento che metta in discussione l’indipendenza, la sovranità, l’integrità territoriale e l’autodeterminazione. Le questioni dei venezuelani devono essere risolte esclusivamente da noi venezuelani, senza ingerenze, ne intervento alcuno, e rispettando strettamente la giurisdizione interna dello Stato venezuelano. La forza del sistema democratico in Venezuela e del suo robusto Stato di diritto non è in discussione in nessun caso, al contrario è una dimostrazione dello stato costituzionale di diritto, di giustizia sociale e di pace, edificato in un paese che ha fatto della pratica del protagonismo democratico e partecipativo il veicolo per la trasformazione della società e la ricerca della maggiore somma di felicità possibile, con le parole del nostro Libertador, Simón Bolívar: “Solo la democrazia è suscettibile di una libertà assoluta, libertà che si definisce come il potere che ha ogni uomo di fare tutto quanto non è proibito per legge”.
[Trad. dal castigliano per ALBAinformazione di Ciro Brescia]