V Seminario Internazionale di Pace

Almeno 150 delegati in rappresentazione di  25 paesi parteciperanno al  V Seminario Internazionale di Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere, previsto in  provincia di Guantánamo  dal 4 al 6 maggio prossimi Ana Teresa Nápoles Disotuar, delegata dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli nel territorio,  ha commentato a Granma che tra coloro che parteciperanno va segnalato un gruppo di statunitensi formato da differenti attivisti di organizzazioni pacifiste.


L’apertura del seminario sarà alle due del pomeriggio nel teatro dell’Università di Scienze Mediche di  Guantánamo,  in una giornata che conterà con l’intervento di  Silvio Platero Yrola, presidente del Movimento Cubano per la Pace e la Sovranità dei Popoli  (Movpaz)  e di María Socorro Gomes, presidente del Consiglio  Mondiale per la Pace.

Nella giornata la presidente dell’Assemblea Provinciale del Potere Popolare, Dottoressa Nancy Acosta Hernández, offrirà una caratterizzazione del territorio e si presenteranno le prime relazioni dei delegati che nella notte incontreranno i cederisti locali.

La seconda giornata prevede lavori nel plenum e la continuità della presentazione delle relazioni, la proiezione del documentario Todo Guantánamo es nuestro, del regista  colombiano Hernando Calvo Ospina.

Poi i delegati andranno in Piazza 24 febbraio, per ascoltare il concerto per la pace.

Per il 6 maggio è pianificata l’approvazione della dichiarazione finale dell’incontro, la presentazione del libro Base naval en Guantánamo. Estados Unidos versus Cuba, di un gruppo d’autori cubani e una manifestazione pubblica a Caimanera, dove il Governo degli Stati Uniti mantiene da più di un  secolo la sua illegale base navale.

Da Cuba si reclamerà l’abolizione delle basi militari

26.04 – Il presidente del Movimento Cubano per la Pace, Silvio Platero ha reiterato ieri, 25 aprile, a L’Avana che la base navale statunitense in Guantánamo è l’unica al mondo  che esiste contro la volontà del popolo e del governo del luogo in cui si trova.

«Per questo Cuba è stata scelta per la realizzazione del  Seminario Internazionale della Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari», ha detto l’attivista in una conferenza stampa sulla quinta edizione di questo incontro che si svolgerà dal 4 al 6 maggio nell’orientale provincia di Guantánamo.

«Sino ad oggi si prevede la partecipazione di circa 200 delegati di 25 paesi  all’appuntamento, il cui obiettivo è unire gli sforzi nella lotta per sradicare le basi militari», ha segnalato, aggiungendo che oltre alle basi militari come forze di guerra e le loro incidenze negative, altri temi come il disarmo nucleare e le denuncie alle politiche d’ingerenza delle grandi potenze saranno al centro dei  dibattiti dell’incontro.

Platero  ha avvisato sul pericolo che rappresenta l’incremento delle basi militari nel mondo ed ha assicurato che sono più di mille e che gli Stati Uniti ne hanno 850, distribuite nei cinque continenti.

«La dichiarazione finale del Seminario si realizzerà nella località di Caimanera, a pochi metri dal territorio occupato della base navale mantenuta dagli USA a Guantánamo,  contro la volontà del popolo cubano», ha dettagliato  Platero.

Dopo l’incontro i delegati renderanno omaggio al leader della Rivoluzione cubana, davanti alla pietra monumentale che custodisce i suoi resti nel Cimitero Santa Ifigenia, nella città di Santiago de Cuba.

Si dibatte sull’abolizione delle basi militari straniere

05.05 – Pacifisti e difensori delle cause giuste dei popoli sono riuniti a Guantánamo – da ieri giovedì 4 maggio e sino a domani sabato 6 – nel V Seminario Internazionale per la Pace e l’Abolizione delle Basi  Militari Straniere.

Circa 300 persone partecipano a questo incontro che con seminari, pannelli e dibattiti analizza differenti temi relazionati alle corse agli armamenti e militariste che gli Stati Uniti e i loro alleati stimolano e contro le quali si pronunceranno con dichiarazioni.

Uno dei temi centrali di questo incontro internazionale sarà la restituzione del territorio occupato illegalmente in questa provincia contro la legittima volontà del popolo cubano.

Qui Washington mantiene una base navale che occupa più di 117 chilometri quadrati, la prima occupata nel tempo della nazione statunitense.

Silvio Platero, presidente del Movimento Cubano per la Pace, ha detto che la realizzazione di questo seminario in questa città ha un forte significato simbolico.

L’appuntamento ha un obiettivo fondamentale: lo scambio di esperienze e di opinioni relazionate a temi che sono grandi preoccupazioni mondiali, per l’incremento delle basi militari e la differenza dei loro obiettivi d’interesse, come le fonti fluviali e le zone minerarie.

Il disarmo nucleare, le basi militari come forze di guerra, i loro effetti negativi e le denunce di politiche d’ingerenza da parte delle grandi potenze sono al centro del dibattito.

Platero ha segnalato anche che nel  V Seminario si ribadirà la vigenza del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace approvata da tutti i Capi di Stato e di Governo della regione riuniti a L’Avana nel gennaio del 2014, nel II Vertice della Celac.

No alle basi militari in America Latina

08.05 – Le pretese del governo degli Stati Uniti d’installare nuove basi militari nella regione latinoamericana sono state denunciate durante la seconda giornata del V Seminario Internazionale per la Pace  e l’Abolizione delle basi militari straniere che è  terminato il 6 maggio a Guantánamo.

Lo scrittore e giornalista Calros Aznáres, direttore della piattaforma di comunicazioni Resumen Latinoamericano, ha detto nella sua relazione che queste pretese hanno una forza maggiore in Argentina, dove il governo di Muricio Macri apre le porte alla possibile presenza di nuove installazioni militari statunitensi nel suo paese.

L’installazione di basi militari con diverse scuse tra le quali quella per “interventi per aiuti umanitari” sono un segno del presente.

«Di fronte a questo i popoli del continente si devono mobilitare per compiere i mandati dell’ALBA, di UNASUR, della CELAC , perché il continente è un territorio di pace e non un campo da coltivare per le potenze imperiali» ha sostenuto Aznárez.

Durante il secondo giorno di sessioni dell’incontro  sono state presentate altre relazioni e tutte hanno sostenuto che gli obiettivi delle basi militari straniere sono agire come centri di spionaggio e forza d’intervento rapida, di controllo e addestramento come installazioni logistiche per azioni di guerra, di coercimento e ricatto ai popolo e ai governi.

Tra le attività della giornata finale, i delegati hanno reso omaggio a Mariana Grajales nella Piazza della Rivoluzione che porta il suo nome, ed hanno partecipato a una sessione generale nella Casa di Cultura Rubén López Sabariego, dov’è stata approvata la Dichiarazione Finale dell’evento, che è stata poi resa pubblica a Caimanera, a pochi metri dal territorio occupato dall’ illegale base militare yankee a Guantánamo.

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