Cuba ha denunciato nel Comitato dell’Informazione dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite, (ONU), la permanente aggressione radiofonica e televisiva degli Stati Uniti, ha informato l’agenzia di notizie Prensa Latina.
Nell’attuale dibattito del 38º Periodo di Sessioni di questo comitato, l’ambasciatrice cubana Anayansi Rodríguez ha precisato che l’atteggiamento ostile mantenuto da varia amministrazioni nordamericane contravviene ai propositi e ai principi della carta della ONU e alle disposizioni dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni.
Poi ha spiegato che con le trasmissioni radiofoniche e televisive illegali si aggredisce in modo permanente dall’estero lo spazio radioelettrico cubano, diffondendo programmi speciali disegnati per incitare il crollo dell’ordine costituzionale stabilito per il popolo cubano.
L’ambasciatrice ha aggiunto che come media, nel 2016 sono state trasmesse 1875 ore settimanali contro l’Isola delle Antille, attraverso 25 frequenze, dal territorio statunitense.
Cuba aspetta che si ponga fine a queste azioni e che si elimini il blocco economico, commerciale e finanziario che ha provocato seri danni al popolo dell’Isola, con effetti nocivi nell’area dell’informazione e le comunicazioni, tra le altre sfere della società.
Ugualmente ha considerato che le aggressioni minacciano gli sforzi della regione per stabilirsi come una Zona di Pace, dichiarata nel gennaio del 2014 a L’Avana durante il II Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (Celac).
Finalmente, la rappresentante permanente presso la ONU ha reiterato la condanna dell’Isola di questo uso delle tecnologie dell’informazione e la comunicazione che violano il Diritto Internazionale.
Si deve garantire che l’uso di queste tecnologie sia pienamente compatibile con i propositi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e il Diritto Internazionale, in particolare con il rispetto della sovranità e la non ingerenza nei temi interni degli Stati, ha sottolineato concludendo.