Venezuela: rotte le catene della Dottrina Monroe

La cancelliera del Venezuela, Delcy Rodriguez, ha detto oggi che il suo paese ha rotto le catene della Dottrina Monroe, la teoria statunitense che proclama che tutta l’America è per gli statunitensi.

L’affermazione della titolare si produce commentando l’uscita del suo paese dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).

“Abbiamo rotto le catene storiche, con la Dottrina Monroe ed il suo espansionismo”, puntualizzò. “Il popolo venezuelano celebra la decisione storica presa dal presidente Nicolas Maduro ed oggi abbiamo incominciato la giornata più indipendenti e più liberi, dopo questa azione e continueremo col progetto bolivariano”, sottolineò Rodriguez.

In una conferenza stampa nella sede della Cancelleria, a Caracas, accompagnata dalla sua squadra di lavoro, la ministra assicurò che Venezuela formalizzerà la sua uscita da questo organismo, decisione che si è presa dovuto all’incessante violazione alla sovranità nazionale e l’ingerenza persistente che si orchestrò contro il popolo venezuelano dall’interno dell’OSA.

Questo è un passo per l’indipendenza della Patria Grande, assunto per molte ragioni, per la dignità, la patria e la stabilità della paese difronte “agli abusi, deviazioni di potere, illegalità, fatti concreti”.

Indicò che dal forum regionale si tenta di giustificare l’immoralità dell’aggressione contro il suo paese.

Rodriguez dettagliò che il segretario generale dell’OSA, Luis Almagro, ed un gruppo di governi della regione -tra il quale menzionò Argentina, Perù e Brasile- spingono una campagna interventista caratterizzata “dall’odio e dall’intolleranza politica ed ideologica verso il modello bolivariano”.

“Molto si è detto sulla situazione del Venezuela. Si è tentato di conformare dei fatti che giustifichino la morale dell’intervento in Venezuela. Hanno calpestato tutta la legalità di questa organizzazione”, sottolineò.

La cancelliera espresse che è grave la petizione di tutelare ed intervenire in Venezuela. Quello che si pretende con le azioni dell’OSA è “molto grave”, disse.

Assicurò che apparentemente il mondo funziona alla rovescia quando si tentano di creare “falsi positivi” come pretesto per l’aggressione, in un discorso dove molti paesi mantengono un doppio standard.

La ministra del governo del presidente Maduro informò che il 2 maggio sarà in San Salvador nella riunione dei ministri della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) dove smaschererà le minacce dei nemici che qualificò come “fantocci di Giuda”.

In un’altra parte delle sue dichiarazioni informò che un gruppo di nuovi paesi si incorporerà al dialogo nazionale in Venezuela, che oggi è accompagnato dal Vaticano e da tre ex presidenti stranieri.

da Prensa Latina traduzione di Ida Garberi

Venezuela inizia procedura per il ritiro definitivo dall’OSA

Il ministro degli Esteri Delcy Rodríguez, ha annunciato ieri il ritiro definitivo del Venezuela dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), e ha informato che tale procedura di ritiro richiede 24 mesi.

“A seguito dell’evento accaduto oggi presso l’Organizzazione degli Stati Americani, avevamo annunciato al paese che se fossero proseguite le azioni intrusive, arbitrarie, illegali, deviate e inopportune contro la sovranità del nostro paese, avremmo immediatamente denunciato la Carta dell’Organizzazione degli Stati Americani e avviato la procedura per il ritiro definitivo del Venezuela da quest’Organizzazione regionale”, ha indicato il ministro Rodríguez.

Allo stesso tempo, il ministro Rodríguez ha denunciato le pretese di una fazione di governi di voler intervenire in Venezuela, “sappiamo che dietro questa coalizione c’è la volontà di usurpare la sovranità del nostro paese, c’è la pretesa di intervenire e di proteggere il nostro paese; fortunatamente tutto ciò non accadrà mai”.

“Domani, presenteremo la lettera di reclamo all’Organizzazione degli Stati Americani e inizieremo la procedura per il ritiro che richiede 24 mesi. Il Venezuela non parteciperà in nessun’altra attività, in nessun evento, che intenda utilizzare l’interventismo e l’ingerenza in questo gruppo di paesi che cercano solo di distruggere la stabilità e la pace del nostro paese” ha sottolineato il Ministro degli Esteri venezuelano, che inoltre ha indicato che il popolo venezuelano sta portando avanti una lotta per la sua sovranità e la sua libertà.

“La nostra diplomazia non ha nulla a che vedere con la storia dell’Organizzazione degli Stati Americani che ha il record d’interventi e colpi di stato, ingerenza e, ancora oggi, si ripete una triste storia”, ha indicato il Ministro. Ha anche spiegato che “il ritiro dall’OSA non è congiunturale ma ha a che fare con la dignità del nostro popolo, con la dottrina bolivariana che promuove il non-interventismo e difende l’uguaglianza politica degli Stati”.

Infine il Ministro degli Esteri ha informato che martedì 2 maggio, il Venezuela sarà presente a El Salvador, in occasione della riunione dell’Assemblea Straordinaria dei Ministri degli Esteri della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici: “in quella sede discuteremo delle minacce all’ordine costituzionale e democratico in Venezuela e denunceremo con forza l’interventismo dell’OSA come strumento per perpetuare le politiche imperialiste contro la nostra nazione (…) Ringraziamo i paesi fratelli e i popoli che hanno sostenuto il Venezuela, sappiamo che il nostro futuro ci prospetta una clamorosa vittoria per la dignità che abbiamo messo nella difesa dell’indipendenza, della sovranità, dei principi e delle finalità della Carta delle Nazioni Unite”.

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