“Se i popoli partecipano, sono protagonisti delle loro proprie vite e costruttori della loro storia, trovano il loro proprio cammino senza sottomettersi al colonialismo della grande potenza”, afferma il Nobel della Pace Adolfo Pérez Esquivel.
Esquivel chiede al popolo venezuelano di pretendere che i rappresentanti di governo e opposizione dialoghino tra loro per trovare alternative alla violenza.
In un post pubblicato ieri nel suo account Facebook, il grande intellettuale argentino sottolinea come l’opposizione neghi il dialogo con il Governo, non rispettando le proposte dell’Unasur e la mediazione del Papa Francesco, insieme a vari ex presidenti al fine di trovare “accordi che garantiscano la pace sociale”.
Esquivel ha poi rimarcato come sia necessario ricorrere al dialogo per trovare soluzioni alle difficoltà che vive il popolo, come la destabilizzazione economica prodotta dalle grandi imprese.
Per Esquivel, il Venezuela soffre una crisi imposta dagli Stati Uniti, che non vuole perdere il controllo continentale e cerca di impedire l’autodeterminazione dei popoli attraverso golpe morbidi.
“E’ già accaduto in Honduras, Haiti, Paraguay e in Brasile” e si tratta di “golpes blandos” che hanno avuto successo, prosegue Esquivel, che conclude come i mezzi di comunicazione si siano posti al servizio dei grandi interessi economici e politici, e per questo cercano di screditare il governo venenzuelano attraverso notizie false per provocare il deterioramento generale.
In un’intervista molto lunga e molto bella rilasciata a Caras y Careta, l’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica ha rilasciato queste parole sulla situazione del Venezuela.
“Quello che mi spaventa di più del Venezuela è l’opposizione, o una gran parte di essa. Credo che ci sia un clima di radicalizzazione che si è trasformata in irrazionale e che nel lungo periodo finisca per favorire la destra. Questo è molto pericoloso dato che c’è Trump negli Stati Uniti. Siamo ormai abituati alla retorica della difesa della democrazia, dei diritti umani, contro le armi di distruzione di massa. E dopo arriva sempre il terribile intervento armato degli Stati Uniti. Il peggio che possiamo fare come latinoamericani è fare da sponda all’interventismo. La radicalizzazione e quello che sta facendo Almagro nell’OSA è un pericolo, non solo per il Venezuela, ma per tutto il continente”.
Dopo le parole di Papa Francesco di ritorno dal Cairo ieri, oggi quelle di una figura di riferimento fondamentale per l’America Latina come Pepe Mujica. Tutti i castelli di carta della propaganda italiana (dal Fatto Quotidiano a Repubblica, dal Corriere a la Stampa tutti uniti) sta venendo giù. Ma non l’ammetteranno e continueranno a fare il lavoro che conoscono meglio: “la sponda all’interventismo”