Dichiarazione Finale V seminario anti basi

“Un mondo di pace è possibile”

Guantánamo, 4, 5 e 6 maggio 2017

Il Quinto Seminario Internazionale di Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere è stato realizzato nuovamente a Guantánamo, la più orientale provincia cubana e prima trincea antimperialista dell’America per avere una parte del suo territorio illegalmente occupato da una base militare straniera contro la volontà del suo popolo.

Questa nuova edizione del Seminario ha contato su un totale di 217 partecipanti di 32 paesi, tra i quali c’erano il leader del Consiglio Mondiale per la Pace (CMP) e delle sue organizzazioni membri, nonché personalità, combattenti per la Pace, pacifisti e amici solidali di Cuba provenienti da Angola, Argentina, Australia, Barbados, Bolivia, Bostwana, Brasile, Canada, Chad, Cile, Colombia, Comore, Cuba, El Salvador, Spagna, Stati Uniti, Guinea Bissau, Guyana, Honduras, Italia, Giappone, Kiribati, Laos, Messico, Nicaragua, Palestina, Portorico, RASD, Repubblica Dominicana, Seychelles, Svizzera e Venezuela.

I partecipanti hanno constatato che l’evento si è svolto nel contesto di una complessa situazione internazionale caratterizzata essenzialmente dalla permanenza dell’aggressività dell’imperialismo statunitense e dei suoi alleati della NATO che cercano di riconfigurare una nuova mappa mondiale in accordo con i loro interessi geopolitici e geoestrategici e per questo aumentano la loro ingerenza in nazioni di tutti i continenti e l’oppressione ai loro popoli.

Per raggiungere quegli (hanno denunciato) obiettivi di intervento, dominazione e ricatto contro i popoli del mondo, l’imperialismo si appoggia su un insieme strumenti tra i quali emerge la proliferazione di basi e installazioni militari in numerosi paesi del pianeta.

In sostanza, sono gli Stati Uniti, il paese che detiene il maggior numero di basi in tutto il mondo seguiti dai loro soci imperialisti della NATO, quelli che possiedono il maggior arsenale nucleare nella storia dell’umanità.

A quanto sopra si aggiunge la persistenza dell’acuta crisi economica del capitalismo che, tra i suoi effetti più negativi, ha accresciuto la miseria, la fame, la povertà e le disuguaglianze nelle nazioni del cosiddetto Terzo Mondo.

Le guerre di ingerenza hanno colpito la stabilità di vari paesi del Medio Oriente e dell’Africa, provocando come conseguenza i fenomeni migratori di massa e disordinati che hanno causato la morte in mare di un grande numero di immigranti che cercavano rifugio in nazioni europee, che in generale li respingono.

A quell’instabile contesto globale si somma ora la presenza di una nuova Amministrazione repubblicana a Washington che ha generato innumerevoli contestazioni, critiche e un grande scetticismo, e le cui azioni militari più recenti fanno suonare i tamburi di una guerra di devastanti conseguenze per l’umanità.

In America Latina e nei Caraibi, l’imperialismo e i suoi lacchè di turno delle oligarchie nazionali di vari paesi, cercano di reinvertire il processo di cambiamenti progressisti iniziato da forze della sinistra già da più di un decennio, e pretendono di ristabilire le politiche neoliberiste che tanto danno hanno causato ai popoli della regione.
Per ciò l’impero e i suoi accoliti ricorrono a una sporca guerra economica, politica e mediatica diretta a confondere i popoli e a distruggere l’impalcatura di risultati sociali raggiunti da governi progressisti in Venezuela, Bolivia, Brasile, Argentina, Ecuador e altri, dove oggi si dirime il futuro di tutta la regione.

In questo contesto, assume maggiore validità il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace promossa dal II Vertice della CELAC realizzato a La Habana in gennaio del 2014 come l’impegno politico di maggior importanza adottato da tutti gli Stati latinoamericani e caraibici, riaffermato nelle Dichiarazioni emesse nel IV Vertice effettuato a Tolgo, in Ecuador, in gennaio del 2016, e nel V Vertice realizzato a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, in gennaio del 2017.

Riconoscendo le persone che lottano nel mondo per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere e per quanto esposto in precedenza, questo Quinto Seminario Internazionale chiama a raddoppiare la lotta contro le azioni aggressive imperialiste che minacciano la pace mondiale.

Noi combattenti per la pace riuniti a Guantánamo, anche noi

CI IMPEGNAMO A:

– Denunciare sistematicamente l’aggressione e l’ingerenza economica, politica e militare dell’imperialismo statunitense e dei suoi alleati della NATO.
– Allertare i popoli sui pericoli di una conflagrazione nucleare mondiale di incalcolabili conseguenze per l’umanità.
– Chiedere la chiusura delle basi, delle installazioni e delle enclavi militari straniere e il ritiro immediato delle truppe d’occupazione straniere dai paesi dove si trovano dispiegate.
– Continuare a richiedere agli Stati Uniti che restituiscano a Cuba e al suo popolo il territorio illegalmente occupato dalla Base Navale di Guantánamo, e la rimozione del blocco economico, commerciale e finanziario.
o Ampliare la divulgazione del contenuto del Proclama dell’America Latina ed I Caraibi come Zona di Pace data la sua attualità e validità nel contesto politico latinoamericano e caraibico.
– Rafforzare la lotta mondiale contro il terrorismo, denunciando che le sue azioni beneficiano gli obiettivi dell’imperialismo.
– Moltiplicare le azioni della campagna internazionale per un mondo di pace senza armi nucleari, chimiche e batteriologiche e rivelare la loro presenza in basi e installazioni militari straniere.
– Denunciare le azioni contro l’ecosistema e la salute delle popolazioni dove sono situate le basi militari straniere.
– Esprimere la più ampia solidarietà coi paesi e popoli sotto dominio coloniale nei Caraibi e in Sudamerica dove c’è una presenza militare straniera come a Puerto Rico e nelle Isole Malvinas, Georgia e Sandwich del Sud.
– Mantenere la denuncia delle azioni interventiste dell’imperialismo e dell’oligarchia controrivoluzionaria in Venezuela dirette a distruggere il processo bolivariano, cosa che rappresenta, per di più, una chiara minaccia alla pace nella regione.
– Incentivare la solidarietà con gli altri processi progressisti latinoamericani e caraibici e con il processo sovrano di integrazione regionale, oggi minacciati dall’imperialismo.
– Continuare ad offrire il più decisivo appoggio alla conclusione con successo del processo di pace in Colombia.
– Condannare le politiche protezionistiche e le minacce della nuova amministrazione statunitense contro gli emigranti.

I partecipanti al Quinto Seminario Internazionale di Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere hanno deciso di trasmettere un fraterno saluto e il riconoscimento al popolo di Guantánamo e alle sue autorità per la calorosa accoglienza accordata e per le agevolazioni estese per il buon esito dell’evento.

Inoltre hanno esteso il loro saluto a tutto il popolo cubano che continua a realizzare un grande sforzo per raggiungere una società socialista più giusta, prospera e sostenibile, e hanno reso omaggio alla memoria del leader indiscusso della Rivoluzione Cubana, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.

Guantánamo, Cuba, 6 maggio 2017.

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.radiorebelde.cu

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.