Il viceministro per Europa, Yván Gil, ha consegnato all’ambasciatore della Repubblica Italiana accreditato in Venezuela, Silvio Mignano, una nota verbale di protesta per le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano.
L’intromissione del ministro Alfano si evince dalla sua “condanna per la crescente violenza con la quale vengono represse le manifestazioni popolari di protesta in corso a Caracas e nel resto del Paese”. In tal senso il Ministero degli Esteri venezuelano ritiene queste dichiarazioni, pronunciate lo scorso 4 maggio, perniciose e con fini interventisti. Il viceministro Yván Gil ha ricordato all’ambasciatore Mignano, che la Repubblica Bolivariana del Venezuela, garantisce la sicurezza durante le manifestazioni, un diritto consacrato nella costituzione, e che le autorità dello stato contengono i violenti e non reprimono i cittadini.
Nonnista i ripetuti inviti al dialogo, promossi dal Presidente Nicolás Maduro, il ministro Alfano ha dichiarato: “Invitiamo il Governo a non alimentare la contrapposizione interna che potrebbe provocare ulteriori violenze e a garantire che il popolo sia chiamato a esprimersi esclusivamente con suffragio universale, libero, diretto e segreto”. Il governo venezuelano ha però informato che è stato proprio l’Esecutivo nazionale, appoggiato dagli ex presidenti José Luis Rodríguez Zapatero, Martín Torrijos e Leonel Fernández, con l’accompagnamento di Papa Francesco, che ha insistito sulla strada del dialogo come unica via per garantire la pace e il rispetto della Costituzione.
Il viceministro Gil ha inoltre affermato che dichiarazioni come quelle fatte dal ministro Alfano, non aiutano a distendere la tensione, bensì sono uno stimolo per i violenti che intendono sovvertire l’ordine costituzionale. Il governo venezuelano ha infine ricordato che è stata l’opposizione ha ignorare il dialogo in nome di interessi meschini che hanno predominato sulla sovranità e sul benessere del popolo.