Hanoi – Cuba orienta le sue azioni per fomentare la maggior unità possibile dei rivoluzionari latinoamericani e caraibici di fronte alla nuova offensiva neoliberale comandata dagli Stati Uniti e i loro alleati ha affermato ad Hanoi il capo del dipartimento delle Relazioni Internazionali del Partito Comunista di Cuba, José Ramón Balaguer, che ha parlato nella sessione inaugurale di un seminario teorico con le autorità dell’organizzazione omologa del Vietnam, e nell’occasione ha analizzato aspetti della situazione.
Balaguer ha precisato che l’obiettivo prioritario di Washington è far cadere gli esecutivi di sinistra e progressisti, e per questo ha perfezionato i metodi di sovversione utilizzando errori commessi dalle forze politiche in funzioni governative.
Il dirigente cubano ha denunciato che il piano imperiale inoltre cerca di distruggere l’integrazione che ha preso forma negli ultimi 15 anni, dall’Unione delle Nazioni Sudamericane alla Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi.
«Nella sinistra cresce la percezione dell’obbligo di valutare i rischi e le cause degli ultimi rovesci, con l’obiettivo di riprendere le iniziative, cosa molto importante».
Il capo della delegazione cubana nella riunione ha messo in risalto le reazioni che si osservano in Argentina e in Brasile, mentre in Venezuela, Ecuador, El Salvador e Bolivia si realizzano dibattiti per assicurare la continuità dei processi di cambio.
«In questo contesta il nostro compito, per nulla facile, è realizzare l’unità nella diversità che caratterizza i sistemi politici latinoamericani e dei Caraibi», ha commentato.
Poi ha fatto riferimento alla politica di blocco imposta a Cuba dagli Stati Uniti per più di mezzo secolo e ha considerato questo assedio il principale ostacolo per lo sviluppo economico dell’Isola, richiamando ad eliminarlo.
Ugualmente ha reclamato la restituzione del territorio illegalmente occupato dalla base navale di Guantánamo e la sospensione dei programmi che pretendono rovesciare il sistema politico cubano.