di Geraldina Colotti* – il Manifesto
Scontri violenti con la polizia, sedi ministeriali in fiamme e l’ordine dato all’esercito dal presidente Temer di prendere posizione sull’Esplanada, il cuore del potere nella capitale Brasilia, a protezione delle istituzioni governative. È il drammatico epilogo del corteo che ieri aveva richiamato almeno 150000 persone da tutto il Brasile per chiedere le dimissioni dello stesso Temer e lo svolgimento di elezioni dirette.
Il presidente «de facto», messo in sella dai poteri forti dopo l’impeachment contro Dilma Rousseff, lo scorso agosto, rischia di finire nello stesso modo e per le stesse accuse: corruzione. Inesistenti nel caso di Rousseff ma evidenti per gran parte del governo nato dal golpe istituzionale, e ora anche per chi lo dirige.
La Corte Suprema ha aperto un’inchiesta contro Temer per intralcio alla giustizia, dopo un audio in cui risulta coinvolto nel tentativo di comprare il silenzio dell’ex presidente della Camera, Eduardo Cunha, attualmente in carcere. Temer si difende gridando al complotto, e afferma che non intende rinunciare.Intanto, L’Ordine degli avvocati brasiliano (Oab) ha chiesto l’apertura dell’impeachment per il «reato di responsabilità». Il documento sta per essere presentato alla Camera.
Il Psb, alleato di governo, si è sfilato dalla coalizione e ha chiesto a Temer di rinunciare. Anche il capo del suo partito, il Pmdb, ritiene che debba andarsene. Nella crisi politica e istituzionale che scuote il Brasile, il governo ha perso anche Sandro Mabel, assessore speciale di Temer, contro il quale sono state avviate indagini per corruzione e intralcio alla giustizia. Mabel si è dimesso adducendo motivi famigliari. È il quarto assessore del presidente ad andarsene in 5 mesi.
Secondo gli inquirenti, ex dirigenti di Odebrecht – il colosso delle costruzioni coinvolto nello scandalo sui fondi neri a Petrobras – avrebbero fatto donazioni illegali per sostenere la campagna elettorale di Mabel a deputato federale nel 2010. Ieri, a manifestare c’era anche Lula, gran favorito nei sondaggi per le presidenziali.
Brasile: detenuti un assessore di Temer e due ex governatori
La situazione politica del presidente di fatto del Brasile, Michel Temer, si è complicata sempre più dopo l’arresto di un altro dei suoi assessori speciali, l’ex governatore di Brasilia, Tadeu Filippelli, coinvolto nello scandalo di desvio di fondi pubblici.
La polizia federale ha arrestato martedì 23, il Filippelli, del Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB), e i due ex governatori Agnelo Queiroz e José Roberto Arruda con altre sette persone, tutti per presunti favoritismi di uno schema di corruzione nella fatturazione gonfiata delle opere per lo Stadio Nazionale Mané Garrincha.
Secondo le investigazioni della Polizia Federale, per la ristrutturazione dello stadio Mané Garrincha per la Coppa Mondiale 2014, erano in bilancio 600 milioni di reales, circa 185 milioni di dollari, ma i lavori sono terminati con un costo di 1575 milioni di reales, cioè più di 490 milioni di dollari.
Telesur ha riportato che l’opera è stata realizzata senza studi precedenti di fattibilità economica e le risorse provenivano dalla compagnia statale del Distretto Federale, Terracap, con il 49 % di partecipazione della Union, che non realizza questo tipo d’operazione finanziai tra le sue attività.
La stampa brasiliana ha informato che Filippelli e il ritirato deputato federale Rodrigo Rocha Loures, del PMDB, sono pezzi chiave del governo di Temer nell’ingranaggio tra il mondo degli imprenditori e il Congresso, e nonostante il loro basso profilo, sono i collaboratori più vicini di Temer.
L’assessore speciale di Temer dall’ottobre scorso e sino a marzo, Rocha Loures, è stato allontanato dal suo mandato per ordine giudiziario dopo la denuncia dell’imprenditore Joesley Batista, proprietario della marca di frigoríferi JBS.
Rocha Loures, che è stato filmato dalla polizia federale mentre riceveva una valigia con mezzo milione di reales, quantità che avrebbe ricevuto settimanalmente come pagamento per la sua intermediazione in una pendenza della JBS con Petrobras, era stato designato da Temer.