«Perchè si tratta che le persone vivano la maggior quantità di tempo possibile ma lo facciano con qualità di vita», il XIV Seminario Internazionale Longevità 2017 – iniziato ieri 6 giugno nel Palazzo delle Convenzioni della capitale – scommette su una longevità attiva e soddisfacente, ha spiegato a Granma il dottor Raúl González Hernández, presidente del comitato organizzatore.
L’appuntamento organizzato dall’ Associazione Medica dei Caraibi (Ameca) e dal Club dei 120 anni, propone il dibattito scientifico in temi che vanno dalla genetica, cultura, motivazioni, sessualità, nutrizione, alimentazione, ambiente, attività fisica, alle sfide per i sistemi di salute, le città amiche e il saper invecchiare .
«Il XXI secolo è pieno di opportunità per espandere la vita, provenienti dallo sviluppo delle scienze, la medicina, la cultura e la capacità produttiva . Cuba offre uno scenario unico dove la scienza e la società si uniscono in maniera articolata in funzione della vita degli esseri umani, e questo spazio di scambio è un esempio di questo» ha detto González Hernández.
La speranza di vita al nascere oggi in Cuba è di 78,45 anni per i due sessi, 80 anni per le donne e 76 anni per gli uomini; ma la speranza di vita di tutte le persone che arrivano a 60 anni è di altri 22 anni e di quasi 9 per coloro che raggiungono gli 80, stando alle statistiche sanitarie.
Questo suppone un trionfo della vita ma anche molte sfide.
Il dottor Agustín Lage Dávila, direttore del Centro d’Immunologia Molecolare, ha parlato del paradigma nel trattamento del cancro come malattia cronica, tendenza che oggi dice che la sopravvivenza dei malati di cancro nel mondo sta aumentando, anche se queste curve non si traducono in una riduzione dei tassi di mortalità.
Lage Dávila ha anche sottolineato che il carattere complesso del controllo del cancro è senza dubbio una sfida. Il cambio della messa a fuoco del cancro visto come una malattia cronica e non terminale, più che un’aspirazione è una realtà e si stanno già tenendo evidenze che il cancro evoluziona verso una cronicità.
«Da un punto di vista scientifico questo si può vedere come un aumento della sopravvivenza e dell’utilizzo di trattamenti più lunghi, dove importante come la sopravvivenza è la qualità di vita», ha spiegato.
Tutto questo in un contesto nel quale l’incidenza del cancro nel mondo cresce, essendo i paesi del sud quelli che accumulano il 70% della mortalità, fatto che elimina il mito che il cancro è un problema solo dei paesi ricchi, in uno scenario dal quale Cuba non scappa, dato che questa malattia occupa i primi posti nelle cause di morte nell’Isola.
L’esperto ha sottolineato anche l’importanza che riveste per il programma di controllo del cancro nel nostro paese stabilire un’attenzione differenziata per il cancro avanzato, rinforzare la prevenzione nell’attenzione primaria della salute, attualizzare costantemente le guide terapeutiche, valutare pacchetti complessi d’interventi e non solo farmaci separati e mobilitare l’industria biotecnologica.
Le immunoterapie hanno un impatto iniziale in molte malattie croniche associate all’età, come il diabete, le malattie renali, l’arteriosclerosi , l’Alzheimer… tra le altre.
Per Lage oggi abbiamo armi migliori per il controllo del cancro, anche se mancano strategie per esempio, per un intervento più aggressivo nel tabagismo , che costituisce uno dei principali fattori di rischio.
Longevidad 2017, accoglie anche il X Incontro Internazionale d’Infermeria, il Terzo Simposio Internazionale di Salute della Bocca nella Longevità e il XII Incontro dei Centenari.
La sessione inaugurale è stata uno spazio propizio per un sentito omaggio al professor Eugenio Selman-Housein Abdo con la presentazione del testo El Émulo de Avicena, che risalta la gente modesta o semplice, un testo richiesto da suo fratello Ricardo, che raccoglie la sua storia e riconosce l’importante ruolo che ha svolto come scientifico e rivoluzionario e gli anni dedicati al Club dei 120 anni.