La compagnia statunitense Airbnb, specializzata nel turismo in case private, ha mandato a Cuba più di 560 mila visitatori, da quando ha lanciato il suo servizio per l’isola il 2 aprile 2015, indica una notizia dell’agenzia californiana pubblicato oggi.
Secondo la relazione, Airbnb ha inviato più visitatori alla nazione caraibica lo scorso anno che tutti quelli che è riuscita ad alloggiare negli Stati Uniti nel suo primo anno di funzionamento (2008-2009). L’ammontare dei visitatori mensili a Cuba nel 2017 gestiti da Airbnb supera i 70 mila.
Questa crescita senza precedenti non dimostra segni di flessioni, segnala la compagnia. Cuba è il paese di più rapida crescita nel mondo, basato nell’esistenza già di 22 mila alloggi vincolati ai servizi di Arbnb, situati in circa 70 città e villaggi cubani.
L’Avana è sede della maggiore quantità di alloggi con contratti con Airbnb, avendone 13 mila (più di Austin, Houston, San Francisco, Boston, San Diego e Chicago). Altre città popolari sono Trinidad (con 2 mila alloggi registrati) e Viñales (sui 1 000).
Nella sua notizia, Airbnb emerge che in questi due anni, l’azienda ha pagato un totale di 40 milioni di dollari agli affittuari di alloggi cubani privati coi quali ha contratti per i servizi prestati.
Le richieste per viaggiare a Cuba continuano a crescere. Nel 2017, Cuba è stata il nono destino più popolare come paese secondo Airbnb per i viaggiatori statunitensi, al di sopra di Australia, Germania, Olanda o Thailandia.
Nel 2016, più del 12% di tutti i viaggiatori statunitensi a Cuba, che include persone di tutti i 50 stati dell’Unione, lo fecero attraverso Airbnb. Gli stati con più visitatori furono: California (21%), New York (20%), Florida (11%), Texas (4,3%), Illinois (3,9%) e Massachusetts (3,1%).
da Airbnb traduzione di Ida Garberi