La prima giornata della V Conferenza Continentale di Solidarietà con Cuba a Windhoek è stata una rappresentazione di quello che il nostro paese significa per l’Africa: fraternità, appoggio, forza e amicizia.
«Cuba è stata parte integrale delle nostre battaglie perse e delle nostre battaglie vinte, sino alla vittoria finale», ha assicurato il presidente della Namibia, Hage Geingob, inaugurando l’importante appuntamento.
Prima di chiedere un minuto di silenzio per Fidel nel Salone delle Conferenze della capitale namibia , Geingob ha dichiarato che nessun’altra persona ha mai lasciato un legato così duraturo nella lotta per l’autodeterminazione dei popoli nel mondo.
Tra gli obiettivi della conferenza ha segnalato la discussione e le priorità delle azioni di solidarietà, il rafforzamento dei vincoli tra le organizzazioni del continente e inoltre l’accordo di nuove strategie per lottare contro il blocco imposto dal governo degli Stati Uniti a Cuba.
«L’Africa continuerà ad appoggiare il popolo di Cuba sino a che si otterrà la totale eliminazione dei limiti economici e commerciali », ha segnalato.
La Namibia, come sede di questa importante conferenza, costituisce un’altra piattaforma per promuovere sempre più l’amicizia e la solidarietà nelle nostre nazioni.
«Questo evento porterà allo sviluppo di una strategia comune africana per appoggiare Cuba in questo tempo difficile per le ragioni economiche associate al blocco», ha aggiunto il mandatario.
Parlando del contesto attuale della regione ha detto che: «Stiamo vivendo in un’era nella quale stiamo assistendo al sorgere della nuova Africa (…) e sappiamo che come africani dobbiamo essere responsabili del nostro stesso sviluppo».
Durante la sessione inaugurale, Fernando González Llort, presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), ha sottolineato: « Più che le nostre radici, in Africa c’è l’essenza stessa della nostra nazione».
«La complessa realtà internazionale ci obbliga a moltiplicare le nostre azioni politiche e solidali per evitare che le conquiste realizzate dai nostri popoli con la quota di sangue e sacrificio che sono costate, siano strappate a coloro che le hanno rese possibili».
Intervenendo nella prima sessione della V Conferenza Continentale di Solidarietà, l’Eroe cubano ha ricordato ai partecipanti i vincoli storici tra il continente africano e Cuba, ed ha ringraziato il costante appoggio alla causa del ritorno dei Cinque Eroi cubani.
Sul legato di Fidel, che forma parte dei dibattiti di questo incontro, ha detto: «Non è esistito nella storia nessun uomo non africano che abbia fatto tanto per l’Africa come il compagno Fidel e questo senza dubbio impegna tutti noi a mantenere vivo il suo legato e ad essere conseguenti con il suo esempio e il suo insegnamento».
«Quello che abbiamo realizzato sino ad oggi è stato possibile grazie alla permanente solidarietà che abbiamo ricevuto dai governi e dai popoli del mondo, e in particolare dai nostri fratelli africani», ha dichiarato.
Fernando González ha detto che questo incontro è trascendentale ed ha ringraziato il governo e la cancelleria della Namibia e i movimenti di solidarietà per l’organizzazione dell’evento.
Ieri i delegati di Zimbabue, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Zambia e di Etiopía hanno parlato dei vincoli che li legano all’Isola ed hanno risaltato la solidarietà di Cuba con il continente africano, mentre altri partecipanti hanno messo in risalto il diritto di Cuba alla sua autodeterminazione.
La Conferenza, divisa in due commissioni, lavora in posizioni comuni per rinforzare la lotta contro il blocco e la per la restituzione del territorio illegalmente occupato dalla base navale di Guantánamo.
Ugualmente cercherà di concretare un maggior numero di azioni di solidarietà e promuovere il legato di Fidel e del Che.
I dibattiti di ieri saranno compresi nella dichiarazione finale di questo appuntamento di solidarietà che terminerà oggi, mercoledì 7 giugno.