Migliaia di brasiliani sono tornati in strada a Sao Paulo per dire «Fuori Temer» e reclamare elezioni dirette.
Di fronte alle azioni di corruzione e alle sue impopolari riforme, reclamano la rinuncia del presidente di fatto Michel Temer, che rifiuta di dimettersi pur essendo denunciato in molteplici manifestazioni di strada contro di lui.
«Fuori Temer» è il grido che si è sentito in ogni intervallo della presentazione delle bande del carnevale e di popolari artisti nella piazza Largo da Batata, la capitale dello stato di Sao Paulo.
La manifestazione è stata simile ad un’altra organizzata la scorsa settimana nella spiaggia di Copacabana, con la partecipazione di 50.000 persone, ha informato Telesur.
Anche se non sono previste dalla Costituzione, i manifestanti hanno reclamato elezioni dirette «per far sì che il popolo decida chi è che va a governare».
Il Partito dei Lavoratori (PT), il principale gruppo dell’opposizione, guida la proposta legale per riformare la Carta Magna e permettere che nel caso di una rinuncia di Temer, ci siano elezioni dirette in Brasile.
Temer è investigato dalla Corte Suprema, per il presunto reato di corruzione passiva, ostacolo alla giustizia e associazione illecita.
Questi sospetti derivano da confessioni fatte alla giustizia da dirigenti del Gruppo JBS, specializzato in elaborazione della carne, che hanno affermato d’aver pagato il presidente in cambio di manovre politiche per favorire l’impresa dal 2010.