Il presidente Evo Morales ha difeso il diritto della Bolivia a recuperare il suo accesso sovrano all’oceano Pacifico con un messaggio pubblicato nella rete sociale Twitter.
«Niente fermerà la nostra campagna per il mare. Abbiamo la ragione, la verità, la giustizia e la solidarietà dei popoli del mondo.
#MarParaBolivia’, ha scritto Morales nel suo muro @evoespueblo.
Il mandatario indigeno ha risposto in questo modo alle dichiarazioni del cancelliere cileno, Heraldo Muñoz, che ha censurato intervento del capo di Stato su questo tema nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Lunedì 5 il governante ha denunciato nella ONU l’invasione che privò la Bolivia della sua uscita sovrana all’oceano Pacifico ed ha sostenuto il diritto a un accesso marittimo di 32 paesi senza litorali, con il fine di cambiare le condizioni di vita di questi popoli.
Quatto anni fa il governo boliviano presentò una domanda presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) chiedendo una dichiarazione che obblighi il Cile a negoziare in buona fede un’uscita al litorale.
Lo scorso 6 marzo La Paz ha consegnato una replica a L’Aia, dopo la presentazione di Santiago del Cile di una contro-memoria per ribattere gli argomenti della nazione delle Ande e dell’Amazzonia.
Nel caso del Cile, la CIG ha fissato un tempo sino al 21 settembre prossimo per la sua risposta.
La Bolivia è nata come Repubblica nel 1825 con coste sul Pacifico, ma un’invasione cilena le tolse 400 chilometri di litorali e 120.000 chilometri quadrati di territori ricchi in minerali.
Questa privazione ha provocato incalcolabili danni commerciali e finanziari al paese sudamericano, soprattutto perché limita le capacita di sviluppo nazionale, hanno riferito le fonti ufficiali