Nell’anniversario della morte di Ernesto ‘Che’ Guevara, il rivoluzionario argentino ucciso nella giungla boliviana da agenti della CIA, il presidente boliviano, Evo Morales, gli ha reso omaggio esaltando la sua eredità politica.
«Ricordiamo gli 89 anni dalla sua nascita, con un profondo senso di responsabilità per continuare la sua lotta contro l’imperialismo #ElCheVive», ha twittato il presidente.
«#ElCheVive nella lotta dei popoli del mondo, indipendentemente dalle frontiere, ha combattuto le ingiustizie dell’imperialismo, noi le supereremo», ha aggiunto in un altro tweet.
Undici anni fa, quando Morales giunse al potere, invocò il messaggio di Guevara nel suo invito all’unità di tutti i popoli indigeni dell’America Latina per conquistare la loro liberazione.
«Continueremo a combattere per la liberazione della Bolivia e delle Americhe, la lotta che Tupac Katari non ha completato sarà ripresa. La lotta che Che Guevara ha lasciato incompiuta, la porteremo a termine», affermò il leader boliviano nel suo discorso.
Nato a Rosario, in Argentina, il 14 giugno 1928, il leader rivoluzionario, medico, autore e comunista, continua ancora oggi ad influenzare leader e gruppi politici di tutto il mondo.
Mentre la sua immagine iconica può essere stampata su magliette, poster e altri memorabili prodotti in massa, sono i suoi discorsi che tutt’oggi forniscono una fonte d’ispirazione.
53 anni fa, Guevara era davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York per denunciare gli Stati Uniti. «Ma la filosofia del saccheggio non è solo finita, è più forte che mai», dichiarò allora. Quel discorso, rivolto ad altri Stati che opponevano agli Stati Uniti, rimane ancora rilevante, più di cinque decenni dopo.
Se oggi ‘Che’ Guevara fosse vivo, le sue richieste a Washington sarebbero rimaste molto simili: porre fine al ‘bloqueo’ genocida contro il popolo di Cuba e la rimozione tutte le basi navali degli Stati Uniti, in particolare quella di Guantanamo Bay.
Preparano omaggi in Bolivia per i 50 anni della scomparsa del Che Guevara
La funzionaria del governo ha anticipato che le organizzazioni della società civile boliviana e le autorità locali di Vallegrande lavorano ai preparativi di un incontro per il prossimo ottobre, al quale convocheranno persone di tutto il mondo.
«Si prevede, ha detto la Lopez, la presenza a Vallegrande per quella data di importanti personalità dell’America Latina e del mondo, per risaltare la trascendenza dell’incontro».
«Tutti gli anni l’8 ottobre si commemora quella tragedia, ha indicato la titolare, ma questo sarà speciale perché è il 50º anniversario di quell’importante passaggio della storia boliviana, in cui il guerrigliero argentino-cubano ha diretto quelle gesta per l’uguaglianza, l’equità e la giustizia sociale».
“Sono dovuti passare 50 anni per giungere al governo guidato dal presidente Evo Morales, nel quale si possono concretare le idee che Che Guevara difendeva», ha sottolineato la ministra.
«Ci sembra molto propizio ricordare questo fatto e commemorare quelle gesta di lotte di compagni e compagne boliviani, cubani, argentini che si unirono in quell’epoca per esigere giustizia sociale per la Bolivia».
«Quella giustizia sociale si sta ottenendo oggi con il Processo di Cambio e per questo è molto importante ricordare quei fatti», ha detto, ed ha aggiunto che il governo lavora all’elaborazione di un programma integrale che sarà diffuso prossimamente e sicuramente avrà una grande ripercussione mondiale.