Il presidente boliviano, Evo Morales, ha espresso appoggio e solidarietà ai governi e ai popoli di Cuba e del Venezuela di fronte alle azioni d’ingerenza degli Stati Uniti, inaugurando ieri, martedì 20, la Conferenza Mondiale dei Popoli.
Durante la cerimonia d’apertura del Vertice che si realizza a Tiquipaya, Cochabamba, il mandatario boliviano ha fatto un riferimento alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha annunciato lo scorso venerdì nuove misure per annullare gli accordi dell’amministrazione precedente e ratificare il blocco contro l’Isola dei Caraibi.
«Di fronte alle nuove minacce del governo degli Stati Uniti, sosteniamo Cuba, il paese più solidale del mondo, la madre delle rivoluzioni in America Latina, con un popolo che ispira per i suoi processi di liberazione», ha segnalato Morales, che ha criticato l’ingerenza del paese nordamericano in Venezuela e l’ha definita un’aggressione e un tentativo di colpo di Stato al Governo di Nicolás Maduro .
Evo ha segnalato «Difendiamo nostro fratello Maduro, eletto democraticamente dal popolo del Venezuela», ha riferito PL.
Inoltre il presidente della Bolivia ha riaffermato la sua posizione rispetto alla costruzione di muri nel pianeta e dei diritti che hanno i rifugiati.
«I muri tra i popoli sono un attentato per l’umanità (..) nessun paese del mondo ha mai trionfato costruendo muri. Non devono esistere muri per le persone e le famiglie del mondo», ha assicurato, citato da Telesur.