La figura di Ernesto Che Guevara suscita grandi passioni ed è divenuta un simbolo d’importanza universale. Uno dei suoi ritratti, dovuto alla lente di Alberto Korda, è una delle immagini più riprodotte nel mondo.
Quest’anno la data luttuosa dell’8 ottobre si fa più pungente perchè sono 50 anni dal suo assassinio a La Higuera, in Bolivia. La ricerca di informazioni nonostante le decine di libri scritti, porta decisamente al «Atlante storico, biografico e militare» su Ernesto Guevara, degli autori Reinaldo Espinosa Goitizolo e Guillermo Grau Guardarrama, pubblicato a L’Avana dalla Casa Editrice “Pueblo y Educación”, con l’Istituto Cubano di Geodesia e Cartografiia nel 1990. Si tratta in pratica di un’enciclopedia storica, un primo tomo, nel quale si può incontrare una síntesi della sua vita e opera, dalla sua nascita in Argentina il 14 giugno del 1928 e sino al 1956.
Gli autori hanno ricostruito la sua vita, senza necessità d’accumulare elogi, e hanno riscattato ogni episodio, ogni tappa percorsa. È una cronologia storica e una rappresentazione geografica; come ogni Atlante noto include pagine d’informazione sulla simbologia convenzionale che utilizza, le scale e le abbreviazioni usate nelle mappe e nei piani delle città. Gli autori hanno avuto la cura di presentare brevi rassegne del mondo e soprattutto dell’Argentina nel 1928, i suoi governanti, l’economia, la popolazione e dati curiosi come quelli sulla rivoluzione tecnica tra il 1900 e il 1928, per esempio il trattore a cingoli, l’adrenalina, l’insulina, la penicillina e i carri armati da guerra. Un paragrafo intitolato «Ambito storico» s’estende da pagina 13 alla 19. Il secondo tempo apre a pagina 20 con il titolo «Ernesto, i primi anni», con mappe del vasto itinerario della famiglia Guevara – De la Serna (almeno 12 residenze), il certificato di nascita di Ernesto, il primogenito, fotografie familiari e il piano della città di Rosario, dove si marca la casa natale in calle EntreRios No. 428 e il luogo dove si trova l’Ospedale Centrale Municipale nel quale nacque il 14 giugno del 1928.
Gli autori sono minuziosi, cosa che il lettore gradisce e segnalano in uno dei riquadri niente meno che la città di San Isidro, dove nel 1930 ebbe oil primo attacco di asma, una malattia che lo farà soffrire per tutta la vita, ragione per cui la famiglia cominciò quel lungo pellegrinaggio alla ricerca di un clima propizio.
Passa alle pagine 26-29 con l’infanzia, l’adolescenza e la gioventù a Rosario, Córdoba, Altagracia e Buenos Aires.
Prima di seguire il giovane Ernesto, c’è una parentesi (alle pagine 30-35) per la Seconda Guerra Mondiale, con dati del dopo guerra sino al 1956, e specialmente il significato per l’America Latina, con riquadri sulle condizioni di salute, il livello dell’educazione per paesi e l’entrata di capitali stranieri.
Comincia nel 1951 il primo percorso (pagine 35-46) di Ernesto Guevara per l’Argentina con una bicicletta a motore, di marca “Cucciolo”, visitando il suo amico Alberto Granado a Córdoba e continuando verso il nordovest per conoscere le province più povere e ritardate, Santiago del Estero, Tucumán, Salta, Jujuy, Catamarca, La Rioja, e tornare poi per San Juan, Mendoza, San Luis e verso sud sino a Nahuel Huapí. In totale percorse 4.500 chilometri.
Poi con Granado (pagine 46-73) il viaggio in Cile, Perù (Cuzco, Macchu Pichu e Lima, dove un piano della città ci regala la seguente gioia: Ernesto fa una deviazione per andare alla Biblioteca Nazionale dov’è aperta la mostra di pittura, «Da Michelangelo a Picasso»), Bogotà e Caracas.
In Venezuela termina il primo percorso per l’America del Sud, ed è il 26 di luglio del 1952. Ernesto ritorna in aereo via Miami a Buenos Aires, dove un anno dopo, il 12 giugno si laurea in Medicina e il sette luglio … comincia il secondo viaggio per l’America. In questa occasione parte con il suo amico dell’infanzia, Carlos “Calica” Ferrer, con l’obiettivo d’andare a Caracas dove lo aspettava Alberto Granado.
Gli autori segnalano la nuova tappa (pagina 74-89): «Ernesto va incontro al Che». Rivisita Bolivia, Perù, Ecuador e giunge a Panama e in Costa Rica, dove sviluppa i primi contatti con i rivoluzionari cubani, che avevano assaltato la Caserma Moncada a Santiago di Cuba il 26 luglio del 1953; tra loro Calixto García, e in Guatemala Antonio Ñico López.
Dopo il colpo contro Jacobo Arbenz si traferisce in Messico, donde giunge il 21 settembre del 1954. A Città del Messico i fatti precipitano. Si sposa con la peruviana Hilda Gadea, e nasce la sua prima figlia, Hilda Beatriz.
Conosce il leader del Movimiento 26 di luglio, Fidel Castro in casa della cubana María Antonia González, in Emparán 49.
L’Atlante precisa nei suoi piani la prigione dove furono reclusi Guevara, Fidel e altri rivoluzionari cubani, i luoghi d’addestramento nella guerra di guerriglia e quindi la traiettoria seguita dallo yacht Granma dalla sua partenza nel porto di Tuxpan, verso Cuba.
Alla fine gli autori aggiungono il capitolo «Ernesto Che Guevara /aspetti personali», con una sintesi iconografica (1930-1956); l’albero genealogico della famiglia Guevara – De la Serna sino al 1956 e note e riferimenti dettagliati, l’indice dei nomi storici – geografici (pagine 94-143) e una testimonianza fotografica (pagine 143-147).
L’«Atlante storico, biografico e militare Ernesto Guevara» include, e non poteva che essere così, la poesia «Canto a Fidel», scritta dal Che nel 1956 quando partì per Cuba, della quale citiamo solo alcuni versi:
«Andiamo
ardente profeta dell’aurora
per reconditi sentieri scollegati
a liberare il verde caimano che tanto ami».
«E se nel nostro cammino s’interpone il ferro,
chiediamo un sudario di lacrime cubane
perchè si coprano i guerriglieri ossa
nel transito della storia americana. Nulla più».
Sognatore Guevara de la Serna. Quest’altra tappa avrà il suo proprio spazio.