USA: cresce l’appoggio contro la politica anticubana

Il messaggio degli artisti e degli scrittori cubani indirizzato ai colleghi e agli amici degli Stati Uniti, nel quale si denuncia l’indurimento delle ostilità della Casa Bianca contro  l’Isola,  esprime la volontà di sperimentare vie d’intesa e collaborazione culturale tra i due popoli e dimostra la condanna della politica d’ingerenza del Governo nordamericano nel seno di quella nazione.


Domenica 2 luglio ha firmato la dichiarazione il noto intellettuale Noam Chomsky, uno dei pensatori più lucidi degli USA che, conseguente con le sue idee, ha dichiarato in un’intervista diffusa poche ore prima da una televisione russa, che mentre l’ideologia del neoliberalismo sostiene che la libertà aumenta sempre più, nella pratica è la tirannia che aumenta» ed ha ricordato che nel suo paese «se sei critico con la politica, vieni definito anti nordamericano».

Gli attuali cinque integranti della popolare banda  rock The Dead Daisies, noti in Cuba per i concerti offerti nel 2015, hanno firmato anche loro i documento, come hanno fatto il reverendo Jim Winkler, presidente del Consiglio Nazionale delle Chiese; la pacifista Cindy Sheehan,  che ha deciso di dedicare la sua vita alla pace, dopo la morte di suo figlio durate l’aggressione imperiale in Iraq; la ex colonnello Ann Wright, attivista contro gli interventi  militari del suo paese in diverse parti nel mondo, il famoso professore e saggista James D. Cockcroft e la cineasta Catherine Murphy, autrice di un premiato documentario sulla  campagna cubana d’alfabetizzazione.

Tra le più recenti adesioni – più di  4.000 in Cuba e in altri 35 paesi– si contano quelle  della scultrice giapponese Setsuko Ono; del sociologo messicano Pablo González Casanova, del professore e saggista francese Paul Estrade, del  giornalista e critico yucateco Ariel Avilés e delle popolari cantanti  Susana Baca, del Perù, e Lila Downs, del Messico.

Il Consiglio Mondiale del Progetto José Martí di Solidarietà Internazionale  ha sostenuto in pieno il messaggio diffuso dalla Segreteria della Uneac.

I membri di questa istanza tra i quali il teologo e scrittore Frei Betto e il professore messicano  Carlos Bojórquez, hanno chiamato «tutti gli uomini e le donne  di buona volontà e amanti della pace, residenti nel paese di Abraham Lincoln e Martin Luther King, ad esprimere la loro condanna delle politiche che vogliono fare un passo indietro nel tempo e nella storia, perché sono d’ingerenza e propri della guerra fredda».

Nel frattempo le dipendenze ufficiali e diplomatiche nordamericane hanno cercato di mascherare i termini dell’ordine esecutivo presidenziale, partendo dalle comunicazioni che pretendono di minimizzare con tecnicismi la portata di una politica retrograda e aggressiva.

La realtà è ben differente.

Il discorso del Presidente degli USA a Miami, le sue successive dichiarazioni nel miting elettorale e lo spirito e le parole del decreto pongono in evidenza una violazione flagrante alla sovranità cubana, una mancanza di rispetto assoluta delle norme di convivenza internazionale e la negazione dei diritti degli stessi nordamericani  d’esercitare le loro libertà civili.

La Camera di Commercio di Cuba ha espresso la disposizione di continuare a lavorare con le firme degli USA

 

La Camera di Commercio della Repubblica di Cuba ha espresso la sua permanente disposizione di continuare a lavorare con le entità omologhe e le impresse statunitensi”.

Dopo il recente cambio di politica del governo degli Stati Uniti verso questo paese dei Caraibi, l’istituzione cubana ha espresso la volontà di facilitare la conoscenza delle possibilità di fare affari nell’Isola, si legge in un’informazione diffusa nel suo sito web.

Inoltre ha manifestato la speranza che le imprese della nazione del nord smettano d’essere ostaggi di una politica ingiusta, contraria al diritto  internazionale e respinta nel mondo intero.

Lo scorso 16 giugno, il mandatario Donald Trump ha firmato una direttiva politica denominata Memorandum Presidenziale di Sicurezza Nazionale sul Rinforzamento della Politica degli Stati Uniti verso Cuba e ha derogato la direttiva presidenziale di Politica di Normalizzazione delle Relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba, emessa dal ex presidente Barack Obama il 14 ottobre del 2016, ha ricordato.

La Camera ha espresso il suo appoggio alla Dichiarazione del governo cubano dopo aver conosciuto la  nuova posizione di Washington nella sua politica verso l’Isola.

Inoltre ha riaffermato il suo impegno di continuare ad accompagnare i cambi che il popolo cubano e le sue istituzioni sovranamente determinano per perfezionare il proprio sistema economico e sociale.

Questa nuova politica, ignorando il crescente interesse del settore privato dei nordamericani per stabilire uno scambio commerciale bilaterale  reciprocamente benefico, danneggerà i progressi realizzati nei due ultimi anni, che hanno favorito molte compagnie e dipendenti statunitensi, ha segnalato.

L’istituzione spera che il settore delle imprese degli USA e le loro Camere di Commercio e i politici impegnati con i migliori valori globali, riescano a revocare questo tipo di politica che impedisce un cambio politico negli Stati Uniti a favore dell’intesa internazionale, della crescita economica e il progresso sociale, conclude la dichiarazione.

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