di Fabrizio Verde http://www.lantidiplomatico.it
Intorno alla mezzanotte arriva il tanto atteso annuncio: 8.089.320 venezuelani si sono recati alle urne in sostegno dell’Assemblea Nazionale Costituente convocata dal presidente Maduro.
Un voto per la pace, la sovranità, per difendere le conquiste ottenute grazie alla Rivoluzione Bolivariana che la destra golpista vorrebbe cancellare per riportare indietro le lancette della storia ai tempi della tragica ‘larga noche neoliberal’.
«Ha vinto la pace, quando vince la pace, vince il Venezuela», ha dichiarato la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela, Tibisay Lucena, annunciando che l’affluenza è stata del 41,53%. Un risultato storico ottenuto in una situazione davvero difficile con persone che hanno attraversato fiumi, e sfidato la violenza dell’opposizione pur di recarsi alle urne per l’elezione della Costituente.
I venezuelani hanno votato in maniera diretta e segreta per l’elezione di 364 rappresentanti territoriali e 173 settoriali. I restanti 8 costituenti saranno rappresentanti indigeni, eletti il prossimo 1 di agosto, attraverso tre assemblee generali, secondo le tradizioni e le abitudini degli indigeni venezuelani.
Tra gli eletti figurano esponenti storici e di primo piano del chavismo come Cilia Flores, Delcy Rodríguez, Iris Varela, Jesús Faría, Juan Carlos Alemán (Distrito Capital), Diosdado Cabello (Monagas), Francisco Ameliach, Juan Carlos Otaiza (Carabobo), Ricardo Molina, Roque Valero (Aragua), Carmén Meléndez e Luis Jonas Reyes (Lara).
Il presidente Maduro ha affermato che la Costituente oltre ad avere «forza costituente nazionale, ha la forza della legittimità, la forza morale di un popolo che in maniera eroica in condizioni di guerra si è recato a votare, per dire: vogliamo pace, tranquillità».
«Questa Costituente – ha poi spiegato il presidente – ha il compito di portare ordine, fare giustizia e difendere la pace». A tal proposito la porta per il dialogo resta aperta: «L’Assemblea Nazionale Costituente è lo spazio per il dialogo di tutti i venezuelani, per tutta la gente onesta che vuole pace».
In questa nuova fase della Rivoluzione Bolivariana, attraverso la Costituente, saranno perseguiti nuovi obiettivi nel campo dell’economia, per superare la dipendenza dal petrolio e rafforzare la produzione nazionale; in ambito politico-culturale per stimolare nuovi atteggiamenti, sradicare la corruzione e stimolare l’organizzazione popolare; per consolidare un sistema che possa riscattare le vittime della violenza terrorista dell’opposizione e fare giustizia per cancellarla definitivamente.
Possiamo affermare, utilizzando le parole di Elias Jaua, che in Venezuela vi è stata la forte risposta degli umili al fascismo dei prepotenti.
Vittoria esemplare in Venezuela
Il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, ha trasmesso un profondo ringraziamento e riconoscimento al popolo venezuelano che di notte faceva ancora lunghe code per esercitare il proprio diritto al voto.
In una conferenza stampa offerta dalla sede del Comando della Campagna Costituente Zamora 200, trasmessa dalla Venezuelana di Televisione (VTV), il dirigente chavista ha chiamato “ invitto e vincitore” questo mare di cittadini che ieri, 30 luglio, sono andati ad eleggere i circa 500 membri dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC).
«Vittoria popolare, vittoria della Patria, vittoria esemplare»: con queste parole Diosdado Cabello ha definito la giornata elettorale che, secondo la sua opinione è stata «una bella manifestazione d’amore».
Poi ha segnalato che nonostante tutti i tentativi di sabotaggio che non sono stati né occultati, né simulati dai dirigenti dell’opposizione per evitare il voto del popolo, si è svolta una giornata che è stata una lezione per il paese e per il mondo.
Dopo aver parlato di solidarietà rivoluzionaria, di dimostrazione impressionante, d’orgoglio per l’atteggiamento popolare, di una semente piantata da Chávz e che ora germina, Diosdato ha anche sottolineato che chi non ha occhi per apprezzare quello che è avvenuto nella terra di Bolívar, commetterebbe l’errore storico di sottovalutare il popolo.
«Oggi ci sentiamo vittoriosi», ha detto il combattente chavista che ha invitato tutti i cittadini del suo paese a sommarsi con i loro apporti alla ANC, che già nasce.
Verso la mezzanotte di ieri, domenica, la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, Tibisay Lucena, ha offerto un bilancio della giornata.
La funzionaria ha detto che più otto milioni di venezuelani sono andati a votare e questo equivale al 41,53 % dell’elettorato.
Lucena ha definito “di massa” la partecipazione popolare ed ha aggiunto che in certo senso l’ente della votazione è rimasto sorpreso di fronte alle condizioni in cui è stata effettuata l’elezione dei membri dell’Assemblea, con le minacce e il boicottaggio della destra.
«Il bilancio è molto positivo perché ha vinto la pace e quando vince la pace, vince il Venezuela», ha segnalato