di Fabrizio Verde http://www.lantidiplomatico.it
Cinque milioni di dollari donati per le popolazioni colpite dalla furia devastatrice dell’uragano Harvey. Così la Repubblica Bolivariana del Venezuela ha risposto alle nuove sanzioni imposte dal presidente statunitense Donald Trump. Solidarietà in risposta a un criminale blocco economico.
«Siamo sopraffatti dal supporto dei nostri partner aziendali, tra cui Citgo Petroleum Corporation. La loro responsabilità sociale è straordinaria e il loro contributo generoso aiuterà gli houstoniani a rimettersi in piedi dopo questo storico disastro naturale», così il sindaco di Houston ha espresso tutto il suo apprezzamento per la generosa donazione.
Oltre all’offerta di aiuti diretti, il Venezuela attraverso Citgo – filale statunitense dell’impresa petrolifera statale PDVSA – ha fornito carburante per soccorritori, vigili del fuoco e polizia impegnati nelle zone maggiormente colpite dall’inondazione. Il Ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza, ha poi spiegato che vi sarà anche un contributo offerto da Citgo sulla vendita di carburante, così «quando uno statunitense farà il pieno presso una stazione di servizio Citgo, contribuirà alla ricostruzione delle comunità colpite».
Il Venezuela già ai tempi di Hugo Chávez aveva messo a disposizione degli Stati Uniti 1 milione di dollari per le vittime dell’uragano Katrina nel 2004, oltre a cibo, acqua, carburante e altre forme di assistenza.
Tuttavia, l’offerta fu respinta dall’amministrazione allora guidata da Bush. Così come furono rispedite al mittente le offerte di aiuto avanzate da Cuba e Iran. Questa volte, però, il Venezuela ha deciso di aggirare il governo federale, destinando gli aiuti direttamente al ‘Hurricane Harvey Relief Fund’ istituito dal sindaco di Houston, Sylvester Turner. Una prima donazione iniziale di 3 milioni di dollari è stata effettuata il 2 di settembre.
I media occultano
Il generoso contributo offerto dal governo venezuelano alle popolazioni colpite dalla furia dell’uragano Harvey è stato sostanzialmente ignorato dai media statunitensi. Quegli stessi media che hanno tenuto il Venezuela sotto tiro per mesi e mesi a suon di fake news. Soltanto Reuters, Bloomberg e The Washington Post hanno dato conto della donazione effettuata dal governo venezuelano, affrettandosi però ad aggiungere che «non si tratta di un atto caritatevole come sembra», insinuando che Caracas voglia in realtà attaccare gli Stati Uniti. Addirittura, su Twitter, il Post ha fatto riferimento al Venezuela come «nemico degli Stati Uniti».
Intanto, come rende noto teleSUR, le sanzioni contro il Venezuela hanno bloccato l’ingresso nel paese sudamericano di 18 milioni di scatole contenti cibo, destinate alla distribuzione attraverso i CLAP. L’amministrazione Trump ha invece scelto la strada del silenzio.