L’Organizzazione degli Stati americani si riunirà questo giovedì e venerdì per decidere se richiedere un’inchiesta contro il Venezuela nella Corte Penale Internazionale per la presunta violazione del paese sudamericano ai diritti umani.
“Domani giovedì 14 alle 10 e venerdì 15 settembre del 2017 alle 9.00 di mattina si realizzeranno due riunioni nella sede dell’OEA al fine di analizzare se la situazione del Venezuela presenti i requisiti richiesti dall’articolo 53(1)(a)–(c) dello Statuto di Roma per aprire un’investigazione di fronte alla Corte Penale internazionale”, si legge in un comunicato dell’organismo.
Da quando Luis Almagro ha assunto nel marzo del 2015 il ruolo del Segretario Generale dell’OSA, ha deciso di seguire la politica d’ingerenza del suo predecessore José Miguel Insulza contro la sovranità del Venezuela.
Nel novembre del 2015, Almagro ha indirizzato una lettera a Nicolás Maduro chiedendogli di bloccare “la violenza in corso nel paese”. Già nel gennaio del 2016 aveva poi iniziato frontalmente l’attacco contro Caracas con un tour internazionale chiedendo appoggio per condannare il presidente venezuelano.
Nel 2017, la propaganda di Almagro si è infuocata per cercare di applicare contro il Venezuela la cosiddetta Carta Democratica Interamericana. Nel marzo, aprile, maggio, luglio, il rappresentante dell’OEA ha svolto un tour senza fine per ottenerlo. Fallendo.
A maggio, 15 paesi del Caricom lo hanno accusato per il suo atteggiamento. E nel luglio ha ottenuto solo 13 voti, 10 voti in meno di quelli che servivano per l’approvazione di una risoluzione favorevole alle sue intenzioni.
In due anni e mezza di ingerenza attiva di Almagro, sostenuta dalla destra venezuelana, non solo fatta di parole, ma anche di azioni che hanno alimentate le proteste violente di quattro mesi con oltre 100 morti – la rabbia di Almagro contro il Venezuela non è finita.
Le sessioni per valutare una possibile indagine contro il paese davanti la Corte Penale Internazionale rappresentano un nuovo passaggio per il diplomatico uruguayano. Prima del 30 di ottobre dovrebbe essere analizzata l’informazione prodotta per determinare se esistono elementi sufficienti.
Sarà l’ex Procuratore capo della CPI, Luis Moreno Ocampo, a dover “raccogliere l’informazione per eventualmente facilitare la possibilità che la Procura della CPI apra un esame preliminare della situazione in Venezuela”, ha indicato il documento dell’OSA.
Moreno Ocampo è stato nominato a luglio, infatti, consigliere speciale in Crimini contro l’umanità da parte del Segretario generale dell’OSA, Luis Almagro.
Martedì scorso, il ministro degli esteri venezuelano Jorge Arreaza, ha denunciato davanti il Consiglio Permanente dell’OSA che Almagro utilizza una figura inesistente per presentare il paese come un violatore dei diritti umani.
“Il Signor. Luis Almagro, con le sue azioni selettive, parzializzate e politicizzate una volta ancora ha abusato delle sue funzioni come Segretario Generale dell’OSA, convocando nella sede dell’organizzazione una cosiddetta audizione pubblica il 14 e 15 settembre, nell’ambito di una strategia che mira a presentare il Venezuela come un paese che viola i diritti umani, utilizzando una figura legalmente inesistente: il consigliere speciale del Segretario in Crimini contro l’umanità”, ha detto il rappresentante della Repubblica bolivariana del Venezuela.
Infatti, le strategie non sono finite.
Alle recenti sanzioni economiche degli Stati Uniti si aggiungono i fatti di lunedì 11 settembre, il giorno prima del Consiglio permanente presso l’OSA, quando, durante il Consiglio dei Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il Venezuela è stato nuovamente attaccato da una relazione che ha messo in discussione il rispetto dei diritti umani da parte del governo di Nicholas Maduro. “Potrebbero essere stati commessi crimini contro l’umanità, i quali possono essere confermati sono con una successiva investigazione penale”, ha dichiarato Zeid Ra’ad al Husein, Alto Commissario per i Diritti Umani dell’ONU
Il ministro degli Esteri Jorge Arreaza, che era presente a nome del paese durante il vertice, ha dichiarato che si trattava chiaramente di “un esempio dell’uso dei diritti umani come arma politica ai fini del dominio”.
Dopo la massiccia partecipazione popolare per l’elezione dell’Assemblea Nazionale Costituente il 30 luglio scorso, che era stata definita da Almagro giorni prima come una “elezione priva di nullità”, e dopo le recenti primarie dell’opposizione, che sono stae condotte con assoluta normalità e regolarità il 10 settembre scorso nel paese in vista delle elezioni regionali previste ad ottobre, la destra venezuelana insiste nella richiesta di interventi esterni da parte degli Stati Uniti, dell’OSA e dell’ONU, accusando la “dittatura”, mentre, nello stesso momento, partecipa ad un processo democratico che poi dovrà convalidare.
Questo giovedì e questo venerdì si terranno le prime riunioni nel percorso intrapreso da Almagro per indagare il Venezuela. Le prossime riunioni avranno luogo a settembre e ottobre, probabilmente dopo le elezioni regionali del paese sudamericano, in cui parteciperanno tutti i partiti.
*Traduzione de l’AntiDiplomatico