Ángel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
Caracas. Il chavismo vive creativo e animato da una raddoppiata volontà di pace e vita per il Venezuela, la Nostra America ed il mondo, dalla sua formidabile vittoria contro il più grande e prolungato attacco degli USA e della destra. E’ quello che si respira appena arrivati in questa città, camminare per le sue strade e parlare con il popolo nei parchi e nelle piazze del centro regionale e mondiale della resistenza contro l’imperialismo, e per la costruzione di una società alternativa.
La Rivoluzione Bolivariana ha stoicamente resistito a 120 giorni di violenza fascista nel mezzo del più grande attacco mediatico contro un paese, da quando esistono le TIC, e dell’implacabile guerra economica, rincrudita all’estremo dalle ultime sanzioni di Trump, che faranno ancora ulteriori danni al popolo venezuelano. Contrariamente a quello che si aspettavano i loro nemici, il chavismo è risultato rafforzato da questo spietato attacco poiché gran parte dei venezuelani ha percepito, con indignato rifiuto, che è dal lato dell’opposizione dove realmente viene violenza, la punizione economica ed il pericolo di un intervento straniero. Ciò si è tradotto in più di otto milioni di voti a sostegno dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC).
L’ANC, a poco tempo dalla sua installazione, ha acquisito sempre più prestigio nel prezioso lavoro di governo, riordinamento istituzionale, imperio della verità e giustizia ed attività legislativa che sviluppa. A sua volta, l’opposizione ha ricevuto una disastrosa sconfitta che l’ha demoralizzata, divisa e screditata ancor più davanti ai suoi seguaci, che si sentono ingannati dopo che i suoi leader hanno deciso di partecipare alle elezioni regionali dopo aver promesso che non avrebbe abbandonato le strade fino all’uscita dalla “dittatura”.
Situazione profondamente aggravata dopo che il presidente Nicolás Maduro e altri dirigenti chavisti denunciassero che i leader dell’opposizione -tra cui Julio Borge, presidente della MUD e anche lo stesso Leopoldo López, in libertà provvisoria- da mesi dialogano con il governo bolivariano mentre, olimpicamente, lo negano. Ci sono prove inconfutabili dei colloqui: foto e registrazioni e anche testimoni di essi come il presidente della Repubblica Dominicana, Hipólito Mejía, e l’ex primo ministro spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, tra altri mediatori accettati dalla opposizione.
Il presidente venezuelano ha fatto queste rivelazioni nel programma ‘Domenica con Maduro’ n° 93 dedicato all’importantissimo Dialogo Mondiale per la Pace, la Sovranità e la Democrazia Bolivariana, che ha tenuto sessioni in questa città dal 17 settembre con la presenza di 200 ospiti di 60 paesi, un vero vertice della solidarietà con il Venezuela. Inoltre, un vertice di solidarietà con i popoli del mondo in lotta per la loro indipendenza, sovranità e per abbracciare la democrazia partecipativa, di protagonismo e comunitaria, dal momento che il Venezuela è oggi il referente che ispira questa lotta nel mondo.
La presenza di Evo Morales e di una rappresentanza di organizzazioni popolari boliviani hanno dato un tocco molto speciale al programma, inserito, inoltre, in un intenso clima di lavoro, che nell’analizzare le esperienze passate si è sforzato di puntualizzare, in modo molto concreto, un vario numero di attività di solidarietà con il Venezuela, durante il 2018 in tutti i paesi, propagate al massimo nelle reti sociali di Internet o realizzate a partire da queste stesse. Non si tratta solo, si è puntualizzato, di organizzare necessariamente nuove attività. Anche di legare alla solidarietà con il Venezuela commemorazioni come il cinquantenario della caduta del Che in combattimento o il centenario della Rivoluzione bolscevica.
Voci vibranti come quelle di Ronald Lumumba, figlio del grande leader congolese assassinato dalla CIA; Sonia Gupta, segretaria generale dell’Organizzazione Indiana per la Pace e la Solidarietà; Fernando González Llort; uno dei cinque eroi cubani, e quella del brasiliano Socorro Gómez, presidente del Consiglio Mondiale per la Pace, si sono alzate per dare il loro risoluto sostegno al Venezuela bolivariano. Allo stesso modo, hanno ricevuto un emozionato e caloroso appoggio, di tutti i delegati, il Proclama di Caracas ed il Piano d’Azione concordato dopo i dibattiti dell’incontro.
Con una vibrante e festosa marcia antimperialista, a cui ci siamo aggiunti noi ospiti, ci hanno salutati gli abitanti di Caracas.
Todos somos Venezuela(I)
Por Ángel Guerra Cabrera
Caracas. El chavismo vive creativo y animado de una redoblada voluntad de paz y vida para Venezuela, nuestra América y el mundo, su formidable victoria ante la mayor y más prolongada arremetida de Estados Unidos y las derechas. Es lo que se respira no más llegar a esta urbe, caminar sus calles y hablar con el pueblo en los parques y plazas del centro regional y mundial de la resistencia contra el imperialismo, y por la construcción de una sociedad alternativa.
La Revolución Bolivariana resistió estoicamente 120 días de violencia fascista en medio del mayor ataque mediático contra un país desde que existen las TIC y de la implacable guerra económica, recrudecida al extremo por las últimas sanciones de Trump, que harán mayor daño aun al pueblo venezolano. Contrariamente a lo que esperaban sus enemigos, el chavismo resultó fortalecido de este ataque inmisericorde pues gran parte de los venezolanos percibió con indignado rechazo que es del lado opositor de donde realmente vienen la violencia, el castigo económico y el peligro de una intervención extranjera. Ello se tradujo en más de ocho millones de votos en apoyo a la Asamblea Nacional Constituyente(ANC).
La ANC, a poco tiempo de instalada, ha ganado cada día más prestigio en la valiosa labor de gobierno, reordenamiento institucional, imperio de la verdad y la justicia y actividad legislativa que desarrolla. A su vez, la oposición recibió una desastrosa derrota que la ha desmoralizado, dividido y desprestigiado aun más ante sus seguidores, que se sienten engañados luego de que sus líderes decidieran participar en las elecciones regionales después de haber prometido que no abandonarían las calles hasta salir de “la dictadura”.
Situación profundamente agravada después que el presidente Nicolás Maduro y otros dirigentes chavistas denunciaran que los líderes opositores -incluyendo a Julio Borge, presidente de la MUD y hasta el mismísimo Leopoldo López mediante licencia penal-, llevan meses dialogando con el gobierno bolivariano, al mismo tiempo que lo niegan olímpicamente. Existen pruebas irrefutables de las pláticas: fotos y grabaciones y también testigos de ellas como el presidente de República Dominicana, Hipólito Mejía, y el ex presidente del gobierno español, José Luis Rodriguez Zapatero, entre otros mediadores aceptados por la oposición.
El mandatario venezolano hizo estas revelaciones en el programa Domingo con Maduro número 93 dedicado al importantísimo Diálogo Mundial por la Paz, la Soberanía y la Democracia Bolivariana, que ha sesionado en esta ciudad desde el 17 de septiembre con la presencia de 200 invitados de 60 países, una verdadera cumbre de solidaridad con Venezuela. Más aún, una cumbre de solidaridad con los pueblos del mundo que luchan por su independencia, soberanía y por abrazar la democracia participativa, protagónica y comunal, toda vez que Venezuela es hoy el referente que inspira esta lucha en el mundo.
La presencia de Evo Morales y de una representación de organizaciones populares bolivianas le dio un toque muy especial al programa, inserto, por lo demás, en un intenso clima de trabajo, que al analizar experiencias anteriores, se ha esforzado por puntualizar de manera muy concreta un variado número de actividades de solidaridad con Venezuela durante 2018 en todos los países, propagadas al máximo en las redes sociales de Internet o realizadas a partir de estas mismas. No se trata solo, se puntualizó, de organizar necesariamente nuevas actividades. También de ligar a la solidaridad con Venezuela conmemoraciones como el cincuentenario de la caída del Che en combate o el centenario de la Revolución Bolchevique
Voces vibrantes como las de Ronald Lumumba, hijo del gran líder congoleño asesinado por la CIA; Sonia Gupta, secretaria general de la Organización India por la Paz y la Solidaridad; Fernando González Llort; uno de de los cinco héroes cubanos, y la brasileña Socorro Gómez, presidente del Consejo Mundial por la Paz, se levantaron para dar su resuelto apoyo a la Venezuela Bolivariana. De la misma manera, recibieron un respaldo emocionado y caluroso de todos los delegados la Proclama de Caracas y el Plan de Acción acordados tras los debates del encuentro.
Con una vibrante y festiva marcha antimperialista, a la que nos sumamos los invitados, nos despidieron los caraqueños.
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