Gli ammalati di cancro a Cuba sono danneggiati quando devono ricevere trattamenti di radioterapia e brachiterapia, a causa del blocco economico, commerciale e finanziario che gli USA mantengono da più di mezzo secolo, ha affermato un esperto nella capitale.
Il Dottore in Scienze Lorenzo Anasagasti, vicedirettore di Ricerche dell’Istituto Nazionale di Oncologia e Radiobiologia (INOR), ha detto che questo è dovuto a cambiamenti delle aziende fornitrici europee che hanno venduto la divisione che si occupa di queste tecniche a imprese nordamericane.
Poco tempo fa è arrivata la notifica della fine della fornitura delle sorgenti radioattive per le quali era già stato fatto il contratto, ha aggiunto l’esperto.
Allo stesso modo esistono difficoltà per l’acquisto di medicinali, tanto citostatici come biotecnologici, molti di essi con maggiore utilità nella pediatrica oncologica, ha affermato Anasagasti.
Cuba non può, in senso generale, ottenere farmaci di ultima generazione prodotti negli Stati Uniti, o da imprese che abbiano capitale nordamericano a causa di quella politica genocida, ha puntualizzato.
Nel paese l’incidenza di cancro è di più di 32000 nuovi casi all’anno e in questo periodo muoiono circa 20000 persone, ha precisato l’esperto.
Questa malattia, che soprattutto nell’aspettativa di vita continua a rimanere tra le più resistenti e dal 2012 costituisce la prima causa di morte, secondo le prospettive continuerà ad aumentare ancora un po’ di più, ha avvisato.
Questo obbliga a sviluppare azioni a livello di attenzione primaria che è dove possono ottenere risultati con investimenti minori e meno sofferenza per la popolazione, ha detto.
Soprattutto educazione alla salute, cambiamenti dello stile di vita e dell’alimentazione, cessazione dell’abitudine di fumare, pratica di esercizio fisico e rafforzare le attività del sistema per conseguire una maggior quantità di diagnosi precoci, di malattie precancerose e di tumori minimi dove si ottengono i migliori risultati, ha spiegato.
Nella nazione antillana ci sono nove unità di oncologia dove esiste l’attività di radioterapia e medicina nucleare e servizi di questa specialità medica in tutti i grandi ospedali.
Ha annunciato che il paese realizza ingenti sforzi nell’acquisto di attrezzature, e sono in fase di avviamento e certificazione apparecchiature di radioterapia esterna e per la radioterapia intraoperatoria, che si impiega in alcune localizzazioni tumorali.
Il tomografo ad emissione di positroni, che combina le immagini della medicina nucleare con quelle anatomiche ottenute mediante la tomografia, accorcia i tempi di trattamento e le apparecchiature diagnostiche, ha spiegato il vicedirettore dell’INOR.
La soluzione del problema cancro non sta unicamente nel trattamento, ma occorrono maggiori sforzi nella prevenzione e nel rilevamento precoce, ha affermato il medico, che oggi ha impartito una conferenza nel Simposio di prodotti nella terapia contro il cancro, che si svolge nella capitale come parte del Congresso Internazionale Labiofam 2014.