Il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, è intervenuto questo mercoledì nel Foro internazionale dell’Energia in Russia, che si celebra a Mosca.
Durante il suo discorso, il presidente Maduro ha denunciato le sanzioni degli Stati Uniti contro il Venezuela – “il mio paese ha preso le misure necessarie per far fronte alle sanzioni finanziarie e economiche imposte da Donald Trump in un modo “brutale e senza precedenti”. E ancora: “Aldilà degli Stati Uniti, aldilà del dollaro, esiste un altro mondo”, ha proseguito Maduro. Il presidente venezulano ha ricordato che il suo paese ha “relazioni economiche, commerciali, finanziarie ed energetiche ottime con i paesi emergenti”.
In riferimento alle sanzioni, Maduro ha osservato che quella degli Stati Uniti è un'”aggressione illegale” che potrebbe rivelarsi un boomerang “contro i propri interessi statunitensi”. Mentre il Venezuela ha una fama di “buon pagatore” e ha adempiuto in modo impeccabile “a tutti i suoi impegni” nonostante “la persecuzione finanziaria e bancaria”.
Nel corso del suo intervento Maduro ha poi denunciato che il suo paese è oggetto di una campagna mediatica mondiale e di una “guerra della comunicazione” che cerca di isolarla e presentarlo come un paese nel caos per giustificare qualunque attacco violento contro il paese, dal colpo di stato fino all’intervento militare. “Se io dico a voi: ‘chiudete gli occhi e pensate al Venezuela’. Tutti voi penserete ad un disastro”, ha continuato Maduro che ha invitato i presenti “a conoscere la verità”, a visitare il Venezuela per scoprire “un popolo nobile” che con l’elezione dell’Assemblea Nazionale Costituente ha “recuperato la pace”.
E ancora: “Il tempo dell’interventismo statunitense nella vita politica e sociale dei popoli dell’America Latina e del Caribe deve finire”. Nel ricordare la storia dei secoli precedenti di invasioni, colpi di stato e interventi bellici, il presidente del Venezuela ha ricordato una “quasi profezia” di Simón Bolívar, il quale affermò che gli Stati Uniti “sono destinati dalla provvidenza ad affliggere di miseria tutta l’America in nome della libertà”.
Il Presidente del Venezuela ha poi preso in giro il suo collega statunitense apertamente e in più di un’occasione. Donald Trump, in particolare sulla sua ignoranza su quello che accade in Venezuela e su Simón Bolívar. “Tu gli dici Simón Bolivar e non sa chi è. Pensa che sia un cantante rock”. E ancora: “ripete solo quello che gli scrive il Pentagono”, il quale “continuerà ad attaccare il Venezuela con o senza Trump”.
A conclusione del suo intervento al Foro, Maduro ha poi proposto ai paesi produttori di petrolio di esplorare la regionalizzazione del prezzo del petrolio e la commercializzazione attraverso un paniere di monete “che tenga come riferimento la moneta cinese, il yuan, il rublo ruso, l’euro e il dollaro”. Questa misura aiuterebbe, secondo Maduro, a costruire parametri e meccanismi di “un nuovo mercato petroligero stabile che garantirebbe prezzi giusti, equilibrati e costanti”, così come “darebbe maggior peso decisionale ai paesi produttori”, ha concluso.
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“Non dobbiamo chiedere aiuto (militare) alla Russia, già lo abbiamo da 15 anni”, ha dichiarato il presidente del Venezuela Nicolas Maduro a Mosca nel suo intervento al Foro alla “Settimana dell’Energia della Russia”. Lo riporta RT.
Il leader venezuelana ha rimarcato come la “la relazione di rispetto e mutua ammirazione” stabilita tra i paesi risale ai temi del Presidente Chavez e Putin. “Sono stato testimone dell’amicizia, l’ammirazione mutua, la sintonia nel pensiero, la chimica tra i due, e questa amicizia è continuata”, ha affermato Maduro.
Il Presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela ha poi ricordato che prima “tutto l’armamento del Venezuela proveniva dagli Stati Uniti”. Tuttavia, Caracas ha ricevuto “un blocco” nel campo militare da parte di Washington, che “mai fu dichiarata ma è stata attuata”.
“Da quel momento il comandante Chavez ha aperto il cammino di cooperazione con l’industria militare russa”, ha proseguito il presidente Maduro, che ha ringraziato Putin “per tutto quello che ha fatto nell’appoggiare il Venezuela, l’America Latina e i paesi caraibici”.
A tal proposito, il presidente venezuelano ha sottolineato come grazie agli “straordinari” mezzi militari di terra, aria e mare dalla Russia, la forza del paese “è molto solida”.