Si svolge a L’Avana l’incontro regionale sulla donna

Con la presenza del membro del Burò Politico del Partito e primo vice presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez e della segretaria esecutiva della Cepal, Alicia Bárcena, è stato inaugurato ieri a L’Avana il 56º Tavolo Direttivo della Conferenza Regionale sulla Donna dell’America Latina e dei Caraibi.


Durante il suo intervento Díaz-Canel ha valutato che questo incontro convocato dalla Commissione Economica per l’America latina e i Caraibi (Cepal), dedicato a Vilma Espín e al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, costituisce un omaggio al legato di quest’ultimo, il cui pensiero umanista ha dato una speciale importanza all’emancipazione della donna come parte della libertà della nazione.

Poi ha ringraziato l’opportunità di realizzare questo incontro a Cuba 40 anni dopo la Prima Conferenza Regionale sulla Donna della Cepal, svolta a l’Avana e presieduta dalla«nostra» Vilma Espín.

«Il fatto che L’Avana, Cuba sia stata scelta per questo importante e imprescindibile dibattito su come dobbiamo realizzare la piena integrazione della donna Latinoamericana e dei Caraibi nello sviluppo sociale della regione, ci riempie di sano orgoglio e soddisfazione e lo facciamo con senso e impegno rivoluzionario», ha detto ancora.

A nome del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, del governo e del popolo cubani, Díaz-Canel ha dato il benvenuto ai presenti, tra i quali la segretaria generale della FMC, Teresa Amarelle; la direttrice della Divisione dei Temi di Genere della Cepal, María Nieves Rico; la presidente della Conferenza Regionale sulla Donna, Mariella Mazzotti e Ileana Núñez, viceministro cubana del Commercio Estero l’Investimento straniero che hanno presieduto l’incontro.

Il membro del Burò Polico ha citato i recenti eventi meteorologici che, come risultato del cambio climatico, hanno colpito i Caraibi, ed ha inviato un messaggio di solidarietà a tutti i danneggiati.

«Ci troviamo in piena fase di recupero», ha aggiunto e ha detto, citando le parole di Raúl nel richiamo dopo il passaggio dell’uragano Irma , che ha detto” Una menzione speciale per tutte le nostre donne, includendo le dirigenti del Partito e del Governo che con fermezza e maturità hanno diretto ed affrontato la dura situazione”.

LA SEGRETARIA ESECUTIVA DELLA CEPAL HA SOTTOLINEATO I PASSI AVANTI DI CUBA NEI DIRITTI E L’UGUAGLIANZA DI GENERE

Durante l’inaugurazione del 56º Tavolo Direttivo Conferenza Regionale Sulla Donna dell’America Latina e dei Caraibi convocato dalla Cepal, la Segretaria Esecutiva di questo organismo, Alicia Bárcena, ha segnalato che: «Oggi nonostante i danni sofferti, provocati dall’uragano Irma, Cuba ci riceve nuovamente con una reciprocità proverbiale e un’inaugurazione meravigliosa, allegra e intergenerazionale ».

La funzionaria, a nome proprio e della Cepal, ha riconosciuto ai cubani la loro fermezza nell’affrontare le difficoltà più dure ed ha espresso la sua solidarietà verso il Governo e il popolo dell’Isola.

«Vogliamo portare qui la testimonianza della nostra ammirazione di fronte alla tremenda efficacia e gli sforzi del popolo cubano per il recupero», ha sostenuto ed ha aggiunto che « Ci onora stare in Cuba, con questo popolo con il quale condividiamo aspirazioni e conquiste, in una ricerca progressista per ampliare diritti, per trasformare la struttura ingiusta di alcuni sistemi di produzione e consumo che tendono a concentrare le ricchezze, a privatizzare le opportunità e socializzare i costi».

La Bárcena ha dedicato un frammento del suo discorso al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba da cinque decenni.

«Questa volontà collettiva immotivata che impone al popolo cubano costi umani brutali da più di 50 anni, partendo da un blocco ingiusto; questo popolo ha pagato il prezzo d’affrontare la disuguaglianza e i privilegi ed è un esempio di come un popolo unito può cambiare le strutture del potere, e questa storia non si dimentica».

«Per questo mi rallegra che Cuba, questa terra singolare che ha scelto un’autonomia e un destino propri, sia per volontà di tutti i paesi dell’America Latina e dei Caraibi, la sede del prossimo periodo di sessioni nel 2018 che sarà anche l’occasione per celebrare i 70 anni della Cepal».

Poi ha ricordato che i governi della regione hanno assegnato alla Cepal quattro decenni fa il mandato di convocare con carattere permanente regolare, in periodi non superiori ai tre anni, una Conferenza Regionale sulla Donna in America Latina e nei Caraibi.
«Servendosi di questo strumento, il movimento delle donne femministe, i governi e il sistema delle Nazioni Unite guidato dalla Cepal, abbiamo costruito insieme un’agenda regionale di genere», ha indicato ed ha valutato che i passi avanti della regione, in questo senso, non sarebbero stati possibili senza la guida di Vilma Espín, che è stata presidente della FMC e della prima di queste Conferenze sulla Donna.

«La dirigente femminile cubana ha collaborato strettamente con la Cepal», ha ricordato Alicia Bárcena, puntualizzando che oggi il suo esempio si moltiplica in molte donne che non sanno la sua storia ma la dovrebbero conoscere

Come parte dell’evento, è stata realizzata la Tavola Rotonda “A 40 anni dalla Prima Conferenza Regionale sull’Integrazione della Donna nello Sviluppo Economico e Sociale dell’America latina e i Caraibi”, nella quale sono intervenute la stessa Alicia Bárcena; la deputata cubana Yolanda Ferrer; Virginia Vargas, fondatrice del Centro della Donna Peruviana; Flora Tristán del Perú; Carmen Moreno, segretaria esecutiva della Commissione Interamericana delle Donne (CIM) dell’Organizzazione degli Stati Latino Americani (OSA) y Mariela Castro Espín, direttrice del Centro Nazionale d’Educazione Sessuale (Cenesex) di Cuba.

Moderate da María Nieves Rico, direttrice della Divisione dei Temi di Genere della Cepal, le attiviste hanno presentato relazioni nella quali hanno analizzato i passi avanti delle donne latinoamericane negli ultimi 40 anni, esponendo anche le sfide superate lungo il cammino.

La Bárcena, pur considerando che l’Africa è il continente più povero del mondo ha indicato che l’América Latina è la regione con più disuguaglianze ed ha affermato che la povertà nella nostra regione “ha viso di donna” ed ha esportato a rompere il tetto di cristallo che pone limiti all’uguaglianza tra i generi.

Poi ha assegnato una speciale importanza alla campagna “Nemmeno una in meno”, implementata per combattere la violenza contro la donna, ed ha spiegato che 23 paesi hanno piani d’uguaglianza di genere, ma che manca il vincolo con il piano di sviluppo e il bilancio di ogni Stato.

Comunque ha segnalato i dieci paesi con leggi integrali di violenza contro.

La donna ed ha ratificato come un passo avanti nell’area la nomina di diverse alla presidenza dei loro rispettivi paesi.

Yolanda Ferrer ha realizzato un bilancio marcato della presenza sublime di Vilma e del suo pensiero politico sulla partecipazione sociale della donna nella società cubana dal 1959.

«Nel contesto della regione il concetto del femminile cominciò a cambiare dal giorno in cu ha trionfato la Rivoluzione», ha detto la Ferrer.

Mariela Castro Espín ha indicato che la sua relazione e la sua presenza a questo evento la vincolano a sua madre e a quello che ha vissuto da bambina, con lei sempre impegnata nei suoi compiti dell’organizzazione ed ha ricordato che nel 1959 si stabilì l’uguaglianza dei salari tra uomini e donne e si risaltò il cambio dell’immagine di queste ultime che hanno assunto ruoli nelle milizie e in altri ambienti al di fuori della casa.

Inoltre ha citato fatti come l’istituzionalizzazione dell’aborto e l’impatto diretto dell’educazione sessuale nella diminuzione della mortalità materna e infantile.

Mariela, inoltre ha reiterato la storica frase di Fidel, quando definì il processo d’emancipazione della donna«Una rivoluzione nella Rivoluzione».

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