di Marzio Castagnedi
Al titolo aggiungiamo l’aggettivo di ” sensazionale” perchè mai un grande giornale tradizionale medioborghese italiano ha elogiato Cuba. E in modo così chiaro e netto come nel caso che citiamo. Domenica 14 settembre è apparso sul Corriere della Sera un articolo a firma di Michele Farina sulla spaventosa epidemia del virus Ebola nei tre paesi dell’Africa occidentale Liberia, Sierra Leone e Guinea.
Già il titolo dell’articolo diceva molto: “Castro e Gates uniti nella lotta. Il nemico comune ora è Ebola”. Farina, che scrive da inviato a Londra ( certo mettere piede in quella parte di Africa è piuttosto pericoloso), segnala che gli aiuti internazionali ai tre paesi africani in cui è esploso il pericolosissimo virus sono stati molto scarsi, risicati, risibili. E specifica che “all’appello dell’ OMS, Organizzazione mondiale della Sanità dell’ ONU, hanno risposto (sinora) solo il governo cubano e la multinazionale americana delle telefonia Microsoft.”.
Medici da Cuba e denaro, 50 milioni di dollari, dalla Gates Foundation. Cuba ha inviato 165 operatori sanitari e l’offerta cubana è stata favorevolmente accolta da Margaret Chan, capo dell’Oms, che aggiunge:. ” Ci servono ancora altri 600 dottori dall’estero e 1000 infermieri”. E aggiunge Joanne Liu, presidente di Medici senza frontiere : “nuovi centri in Liberia servono subito, non tra giorni o settimane”.
Già queste dichiarazioni davano un’idea ben chiara di quanto poco fosse stato fatto alla data del 14 settembre. Precisava ancora il Corriere della Sera che gli Usa avevano promesso una struttura a Monrovia di 25 posti ,ma riservata solo a personale sanitario infettato e l’Inghilterra proponeva un centro di 62 posti in Sierra Leone, ma operativo solo in 8 settimane.
Troppo poco, troppo lentamente afferma l’OMS, a fronte di almeno 370 mila persone in zone molto infettate, con quasi 5000 casi accertati e 2400 morti. Gli interventi sia dal resto dei paesi africani che dall’intero mondo sono stati estremamente scarsi e come detto, almeno fino a due settimane fa , gli unici aiuti ai tre paesi africani colpiti dall’epidemia erano quelli dei medici cubani e delle forniture di Microsoft. Oggi, dieci giorni dopo queste notizie, qualcosa si è mosso.
Spronato dal New York Times, il governo Usa ha ora inviato personale sanitario, materiali e pure 3000 soldati. Ma le organizzazioni mondiali della Sanità continuano a insistere perché l’Europa e America si decidano a intervenire con mezzi, strumentazioni mediche e logistiche, dottori e infermieri in modo ben più elevato e adeguato. Inoltre diversi scienziati internazionali sostengono che non è del tutto escluso che il virus dell’Ebola non possa modificarsi in maniera ancora più terribile. Cioè con mutazioni che potrebbero trasformare il contagio non più e non solo per diretto contatto corporale, ma anche con una eventuale diffusione respiratoria.
Una prospettiva decisamente catastrofica e terrorizzante che potrebbe colpire non solo i tre paesi africani Guinea, Sierra Leone e Liberia, ma anche altre zone del continente e con un tasso di rischio-contagio ben più pericoloso per il resto del mondo. Forse questa non del tutto impossibile minaccia ventilata da parte di scienziati e super specialisti medici internazionali può far decollare definitivamente un intervento internazionale più efficace. Queste le notizie in circolazione nelle ultime due settimane.
Ma veniamo al punto finale, con riferimento al titolo che abbiamo dato a questo pezzo; il “mezzo” elogio a Cuba che, lo sottolineiamo ancora, è stato il primo e quasi l’unico paese estero ad offrire solidarietà e aiuto concreto contro l’epidemia di Ebola.
Sentite che frase ha dovuto scrivere l’inviato del Corriere della Sera. “Quante volte abbiamo ironizzato su un paese come Cuba, sull’invio interessato di medici, sulla curiosa politica come per esempio con il Venezuela con infermieri in cambio di petrolio ? “.
Come si vede, alla fine l’elogio è solo a metà ed è pure forzato dall’evidenza dei fatti e dagli apprezzamenti pubblici delle grandi organizzazioni sanitarie mondiali verso Cuba. E’ già tanto che su un giornale italiano appaia l’ammissione di un suo giornalista “di aver ironizzato” in passato sugli interventi umanitari cubani e usando il frasario di cui sopra.
E poi è involontariamente anche una dichiarazione di ignoranza e di cattiva informazione.
Loro, i giornali italiani, il Corriere e i suoi giornalisti, non sanno ( o fingono di non sapere) quanto segue:
1) Cuba da decenni svolge autonomamente solidarietà e aiuto sanitario all’estero, principalmente in America latina ma non solo; anche in Asia e in Africa nelle emergenze più gravi.
2) Cuba riceve petrolio venezuelano nel quadro di “PetroCaribe” il convegno economico-sociale ideato e realizzato dal presidente Hugo Chàvez nel 2005 con la fornitura di petrolio al costo scontato del 75% a ben 16 paesi rivieraschi del mar dei Caraibi.
3) Medici e infermieri cubani volontari portano da anni aiuto medico a popolazioni poverissime (per esempio in paesi come Guatemala, El Salvador o Perù ) in maniera totalmente gratuita.
4) La grande campagna di solidarietà cubana “Operaciòn milagro” ha effettuato a oggi 3 milioni di operazioni gratuite di cataratta ad altrettanti cittadini poveri latinoamericani.
Chi scrive si è permesso di inviare le suddette precisazioni alla rubrica “Interventi & Repliche” del Corriere della Sera. Naturalmente non sono state pubblicate; pur essendo quella rubrica adatta proprio in questi casi.
Dunque, il “mezzo elogio” per Cuba del Corriere è uscito forzato e quasi imposto dalla gravità dell’argomento Ebola e dai riconoscimenti pubblici a Cuba da parte dell’OMS e dell’ONU. Noi ci accontentiamo di quella frase del giornalista del Corriere. E’ una frase che dice e scopre tutto. Eccola ancora: “Quante volte abbiamo ironizzato sugli interventi sanitari di Cuba….”. E’ più che evidente che si tratta di una “ammissione di colpa”, di una sorta di confessione che quelle tante ironie avevano a che fare con le falsità e scorrettezze e gli attacchi a Cuba.
E’ già tanto, è già ” sensazionale” che a un grande giornale italiano sia capitato un momento di…debolezza.
L’esperienza dice che sarà molto difficile che l'” ammissione” si ripeterà. Cuba è sempre stata sottoposta dalla stampa occidentale a una caterva di inesattezze, errori informativi, false notizie, subdole omissioni. accuse infondate.
Del resto gli Usa e il suo presidente (cui viene assegnato il premio Nobel per la Pace anticipato), ogni anno inseriscono Cuba nel listino dei “paesi patrocinatori del terrorismo”. Si tratta di un’ enorme falsità, una bestialità, un’ assurdità ! Smentita non solo dai fatti reali ma da qualsiasi minima quantità di onestà e di buon senso.