Uno spettacolo pieno di colore nel Palazzo del Ghiaccio Bolshói e la lettura della dichiarazione finale nella sede del Tribunale Antimperialista del Main Media Centre di Sochi hanno salutato il XIX Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti, in una giornata che ha contato con la presenza del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, dopo una settimana di intensi dibattiti, nella quale è stato scritto un altro capitolo nella storia dell’evento più importante per le gioventù progressiste e democratiche del mondo.
Il presidente della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (FMJD), Nicolás Papademetriou, nella lettura della dichiarazione finale, ha detto che in America Latina continua l’imposizione del blocco degli Stati Uniti e Cuba e la destabilizzazione dei governi, come pretende di fare ora Washington con il Venezuela.
Il documento chiama a mantenere il carattere antimperialista, antifascista e anticolonialista del movimento dei Festivals, e chiama all’eliminazione dell’ Organizzazione del Trattato dell’Atlantico Nord (OTAN) e alla condanna delle aggressioni degli Stati Uniti.
Ci sono stati spazi opportuni per esigere giustizia nel caso della scomparsa del giovane argentino Santiago Maldonado, dichiarazioni sulle sofferenze della popolazione della Siria, sull’aggressione d’Israele contro il popolo della Palestina, contro la povertà estrema, il razzismo contro i popoli africani e l’occupazione del territorio del popolo saharaui da parte del Marocco.
Papademetriou ha segnalato che l’evento ha condannato le guerre ed ha risaltato la necessità di continuare la lotta contro il fascismo e le sue differenti manifestazioni, così come per la giustizia sociale e contro la discriminazione dei popoli.
Scroscianti applausi a Fidel hanno sottolineato che era una del figure a cui è stato dedicato l’appuntamento, così come al Guerrigliero Eroico e allo scomparso presidente saharaui, Mohamed Abdelaziz, che ha dedicato tutta la sua vita per l’indipendenza del Sahara Occidentale.
Al termine dell’evento, in una dichiarazione alla stampa, Sucely Morfa González, membro del Consiglio di Stato e prima segretaria dell’Unione dei Giovani Comunisti, ha sostenuto che la delegazione cubana ha partecipato in circa 35 spazi in questi giorni.
«Abbiamo realizzato l’obiettivo principale che avevamo noi giovani del mondo», ha detto in un festival antimperialista dove si sono alzate le voci per la pace.
Morfa González ha aggiunto che l’evento ha dimostrato che Cuba è sempre un paradigma di questa resistenza e sovranità che ha professato e questo si deve al prestigio e alle virtù della Rivoluzione Cubana “Siamo riusciti a combinare l’entusiasmo, l’allegria, ma anche la responsabilità, la maturità, la preparazione dei nostri giovani nei temi dell’agenda e questo dimostra l’alta educazione generale e culturale delle nuove generazioni.
La dirigente giovanile ha indicato la presenza di Fidel come riferimento per il mondo intero ed ha assicurato che il leader è stato moltiplicato in migliaia di giovani disposti a seguire il suo esempio per portare avanti le lotte giuste, protagoniste del mondo “per non cedere neanche un pochino così all’imperialismo”, come disse il Guerrigliero Eroico.
La dirigente ha insistito che si deve continuare a lavorare per l’unità delle gioventù progressiste del mondo intero come unica via dell’antidoto principale contro l’imperialismo.