La ministra di Scienza, Tecnologia e Ambiente di Cuba, Elba Rosa Pérez, è intervenuta nel dibattito di Politica Generale della 39ª Conferenza Generale della UNESCO per ratificare l’impegno dell’Isola con l’ente internazionale, con il fine di costruire un mondo più giusto e applicare l’Agenda di Sviluppo 2030.
Durante la riunione realizzata a Parigi l’alta funzionaria cubana ha segnalato che il lavoro con la UNESCO è stato fondamentale nello sviloppo dell’Isola dei Caraibi grazie alla disposizione di 12 cattedre affini con l’ente in varie università e istituzioni culturali, così come 76 centri che formano la rete delle scuole associate all’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, UNESCO.
«Contiamo con sei luoghi dichiarati Riserva della Biosfera e nove nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (…) Abbiamo due espressioni culturali iscritte nella lista del Patrimonio Immateriale, e tra registrate nel programma “Memoria del mondo”, ha detto la funzionaria.
La ministra caraibica, citata da Telesur, ha ricordato che grazie al leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, la sua nazione ha sviluppato le scienze al servizio dell’uomo.
Elba Rosa Pérez ha precisato che Cuba conta con 206 entità di scienza, tecnologia e innovazione e ha triplicato la quantità di lavoratori in questo settore.
Va ricordato che la nazione dei Caraibi continua a far propri gli impegni della Conferenza Generale della UNESCO, che terminerà il 14 novembre.
Nello stesso contesto il ministro d’educazione del Venezuela, Elías Jaua, ha reiterato l’impegno del suo paese con l’espansione e il consolidamento degli obiettivi proposti in materia di educazione nell’Agendaa di Sviluppo 2030.
Il titolare ha affermato che «questi impegni li assumiamo e li realizziamo nel mezzo di un’illegale e aggressiva politica di minacce d’intervento militare e d’applicazione delle sanzioni economiche da parte del governo degli Stati Uniti.
Questa politica ostile va «contro un paese democratico e promotore della pace e dell’integrazione come lo è il Venezuela», ha aggiunto.
Jaua ha ricordato che come parte dell’Agenda 2030, a livello internazionale, si chiede ai paesi di lavorare per poter offrire 12 anni di educazione pubblica in primaria e secondaria a tutti i cittadini.
Nel caso del Venezuela, ha indicato che già si garantiscono 24 anni di educazione pubblica e gratuita e questo include tutti i livelli, dall’insegnamento iniziale, all’università.
«Oggi in Venezuela lo Stato democratico, sociale, di diritto e di giustizia garantisce sino a 24 anni d’educazione pubblica, gratuita e obbligatoria a tutti i livelli sino agli studi universitari, come stabilisce la nostra Costituzione del 1999 e la Legge Organica d’Educazione», ha precisato, citato da PL
Il ministro ha inoltre affermato che attualmente il paese dedica un 7,5 % del suo PIL all’educazione, più del doppio 3,15 % che si destinava al settore prima dell’arrivo alla presidenza del C.te Hugo Chávez.
Jaua ha sottolineato che l’alto investimento in questo ambito si mantiene nonostante la complessa congiuntura degli ultimi tempi, marcata da costanti attacchi all’economia e alla diminuzione delle entrate dal petrolio ridotte al 70%.