Il viceministro delle Relazioni Estere di Cuba, Rogelio Sierra Díaz, ha espresso un’assoluta disapprovazione ieri, martedì 21, delle misure coercitive adottate dal Consiglio dei Temi Esteri dell’Unione Europea – UE – contro il Venezuela, che sono un’intromissione nei temi interni del paese e non contribuiscono al processo di dialogo promosso dal Governo bolivariano.
Sierra Díaz ha sostenuto che queste decisioni sono contrarie ai principi del Diritto Internazionale e a quelli del Proclama dell’America Latina e i Caraibi come Zona di Pace, firmato dai capi di Stato e di Governo nel 2º Vertice della CELAC, a L’Avana, nel gennaio del 2014.
«È contraddittorio che il Consiglio dei Temi Esteri della UE stimi che la sola maniera d’abbordare la situazione del Venezuela siano il dialogo costruttivo e il negoziato e nello stesso tempo pone condizioni con sanzioni, liste nere selettive e limitazioni al commercio internazionale che danneggiano i popoli», ha segnalato.
Poi ha aggiunto che nelle circostanze Cuba disapprova queste sanzioni contro il Venezuela reiterando la sua invariabile e incondizionata solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana, con la sua Unione Civico Militare e con il governo del presidente Nicolás Maduro Moros.
Va ricordato che da aprile vari dirigenti europei tra i quali il presidente della Eurocamera, Antonio Tajani, hanno reclamato dalla UE l’adozione di sanzioni contro l’esecutivo bolivariano.
Di fatto allora Maduro aveva definito ostile la decisione della comunità politica di diritto, perchè aggredisce sia il popolo venezuelano che quasi un milione di europei che hanno scelto il paese sudamericano come residenza, e che soffrono le conseguenze della violenza politica ed economica generate negli ultimi mesi.