Il candidato presidenziale dell’Alleanza dell’Opposizione contro la Dittatura, Salvador Nasralla, ha segnalato oggi che non riconosce i risultati dei suffragi generali in Honduras e denunciò il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) per broglio.
Secondo Nasralla, i dati che ora improvvisamente danno il vantaggio al mandatario uscente ed aspirante alla rielezione, Juan Orlando Hernandez, sono stati tergiversati e manipolati.
Il candidato oppositore che aveva un vantaggio di cinque punti all’inizio, ha denunciato che ore dopo avere firmato un patto con l’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) nella quale si impegnava ad accettare i risultati, gli stessi sono stati tergiversati nel sistema di calcolo del TSE.
“Non riconosciamo i risultati perché oggi è caduto il server del Tribunale ed hanno incominciato ad inserire dati che non possiamo permettere, verbali che non sono firmati e questo si può verificare, sono verbali violentati, non hanno la firma dei rappresentanti dei seggi”, ha detto Nasralla.
Inoltre, ha sottolineato che il citato patto con l’OSA, firmato anche da Orlando Hernandez, non ha validità. “Non posso accettare che introducano verbali falsi”, ha sentenziato.
Ha fermamente assicurato che difenderà il suo trionfo nelle strade se sarà necessario.
Le dichiarazioni di Nasralla sono state fatte dopo che il TSE ha dato al presidente uscente ed aspirante alla rielezione un vantaggio di 0,10 punti dopo essere stato scrutato l’82,89% dei seggi di votazione.
In questo modo, Orlando Hernandez ottiene il 42,21% delle schede, mentre Nasralla raggiunge il 42,11%.
Honduras: repressione e frode elettorale
La polizia antisommossa ha represso questo giovedì i simpatizzanti dell’Alleanza dell’Opposizione contro la Dittatura, partito di Salvador Nasralla che sono usciti sulle strade in protesta, perché considerano che Orlando Hernandez ha rubato la vittoria nelle elezioni realizzate domenica scorsa.
Mezzi locali hanno denunciato che in mezzo al denso fumo dei gas lacrimogeni, i simpatizzanti di Nasralla, fuggivano e contrattaccavano tirando pietre ai poliziotti.
Le proteste contro la presunta frode elettorale si generano nei paraggi del Tribunale Supremo Elettorale (TSE), dove si controllano i verbali elettorali.
I manifestanti si sono distanziati a pochi metri del luogo, dovuto alla forte repressione della polizia antisommossa; però tuttavia, continuano a reclamare che si rispetti il trionfo di Nasralla e che esca dal potere l’ex presidente Hernandez.
Frode?
Il lento conteggio ha favorito il presidente Juan Orlando Hernandez, del Partito Nazionale (PN, destra), con 42,68% contro il 41,60% di Nasralla, col 90,40% dei verbali scrutati.
Il vantaggio di Hernandez ha creato sospetti tra i leader oppositori dopo che il primo scrutinio dei voti del TSE, l’alba del lunedì, aveva dato a Nasralla un vantaggio di cinque punti.
Il TSE non ha divulgato i dati fino al pomeriggio del martedì ed in ogni nuova relazione ha continuato a ridurre la differenza tra i due candidati, mentre praticamente la percentuale degli altri sette aspiranti presidenziali non è variata.
I simpatizzanti dell’Alleanza hanno protestato in circa venti città del paese per quello che considerano un furto delle elezioni da parte di Orlando Hernandez, hanno segnalato i mezzi ufficiali.
con informazioni di TeleSur
Dall’Honduras: elezioni con brogli?
Domenica si sono tenute le elezioni presidenziali in Honduras. Incredibilmente non si conosce ancora chi abbia vinto la contesa elettorale. Entrambi i candidati principali hanno proclamato vittoria.
Salvador Nasralla della sinistra progressista raggruppata nell’Alleanza di Opposizione contro la dittatura, che secondo gli unici dati a disposizione si troverebbe al 44,35% contro il 40,5 del presidente uscente Juan Orlando Hernandez, nella giornata di lunedì aveva dichiarato: «Sono il presidente dell’Honduras». Così come aveva fatto Hernandez.
Nasralla getta ombre sul lavoro del Tribunale Supremo elettorale dell’Honduras che starebbe ritardando la diffusione dei dati per compiere dei brogli e scongiurare la sconfitta del presidente uscente, Juan Orlando Hernandez, definito «un presidente che violenta la Costituzione per partecipare alle elezioni e una volta che le ha perse continua a violentare la volontà popolare e pretende di continuare a governare con l’80% che lo avversa».
Il candidato della coalizione progressista ha denunciato che nel 40% di voti scrutinati a favore del Partito Nazionale ci sono «voti comprati, voti dei morti, di presone che vivono negli Stati Uniti. Nonostante questo sono riusciti a raggiungere solo il 40%, è un trionfo della nostra Allenza di Opposizione contro la dittatura».
Il Partito Nazionale di Hernandez nonostante l’apparente sconfitta avrebbe fatto invece il pieno di deputati. Secondo Nasralla si tratta di un altro evidente segnale dei brogli compiuti con la complicità del Tribunale Supremo Elettorale dell’Honduras.